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Scioperi, Damiano stoppa Renzi: "No al decreto del governo"

Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro della Camera in quota Pd, spiega, con un’intervista ad Affaritaliani.it, quali sono i punti del suo ddl volto a modificare le regole del lavoro, dai contratti agli scioperi.

Il governo potrebbe mano alle regole sulla contrattazione senza trovare un accordo con le parti sociali. E' la strada giusta da seguire?
"Non è la strada da percorrere. Nessuno nega il diritto a qualsiasi governo di legiferare ma quando si tratta di materia tipica delle parti sociali è buona regole aprire un tavolo di confronto e trovare delle soluzioni condivise soprattutto quando si parla di modello contrattuale"

Intanto lei ha proposto una soglia di sbarramento per il diritto di sciopero. Ci spiega come potrebbe funzionare?
"Un conto è il modello contrattuale, ovvero l'equilibrio tra il contratto nazionale e quello aziendale. Un altro conto è la certificazione della rappresentatività. Io ho depositato una proposta di legge già in discussione alla Commissione lavoro della Camera che dice due cose molto semplici".

Partiamo dalla prima…
"Per avere diritto a contrattare, ad esempio stipulare un contratto nazionale o aziendale, chi siede al tavolo deve avere almeno una rappresentatività del 5% a livello nazionale: soglia basata sulla media del numero degli iscritti di quella categoria e dei voti riportati nell'elezione della rappresentanza sindacale unitaria. Per firmare il contratto bisogna che il sindacato o coalizione sindacale abbia almeno il 50% più uno della rappresentatività sempre come media tra voti ricevuti e iscritti certificati".

Per quanto riguarda il diritto di sciopero invece?
"Non stiamo parlando in generale del diritto di sciopero: i metalmeccanici, i chimici, i tessili, i lavoratori pubblici hanno diritto di scioperare secondo le attuali normative. Nessuno chiede soglie o altre cose di questo genere. Stiamo parlando di una eventuale e ulteriore regolazione nei servizi pubblici essenziali: quindi i trasporti, per fare un esempio. In quel caso si può immaginare di trovare una soluzione, sempre d'intesa con le organizzazioni sindacali dei settori interessati, che preveda un referendum tra i lavoratori della categoria. In questo caso si sciopererebbe qualora i sì ottenessero il  50% più uno dei consensi”.

Oppure?
Si può pensare di prevedere una soglia di rappresentatività dei sindacati che possono proclamare lo sciopero. Chiaramente non può essere il 50% più uno come per il referendum. Io ho suggerito il 30% ma può essere anche più bassa a seconda delle caratteristiche del settore. Questo perché non si può accettare che si blocchi il trasporto aereo perché oggi scioperano i piloti, domani gli steward e dopodomani il personale di terra".

Ne ha parlato col ministro del lavoro Poletti?
"No. Ne ho parlato con il ministero delle Infrastrutture che è molto interessato a questi problemi".

Daniele Riosa (@DanieleRiosa)