Politica
Scontro governo-giudici, Cassano: "La riforma ridurrà le garanzie per chi va a processo"
Bacchettata della presidente della Cassazione al ministro Nordio sulla separazione delle carriere
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Separazione delle carriere, Cassano contro la riforma Nordio
Margherita Cassano, la prima presidente donna della Corte di Cassazione, boccia senza mezze misure la riforma fortemente voluta dal ministro della Giustizia Nordio sulla separazione delle carriere in magistratura. "Rischia di tradursi, - spiega Cassano a La Repubblica - per una eterogenesi dei fini, in una diminuzione delle garanzie del processo. Perché il cittadino potrebbe subire gli effetti negativi di iniziative di un pubblico ministero autoreferenziale che non condivide con i giudici la cultura delle garanzie dei diritti fondamentali. Più si separano i mondi del giudice e del pubblico ministero, maggiore è il rischio che non vengano rispettate alcune garanzie basilari introdotte dalla recente riforma del processo penale intervenuta nel 2022".
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Cassano risponde anche a Nordio che in Senato ha presentato la riforma come soluzione allo strapotere dei pm. "Il mio è un punto di vista diverso che, mi auguro, possa essere preso in considerazione ai fini del libero dibattito. La riforma Cartabia - spiega Cassano - mira a responsabilizzare il pm attraendolo verso la cultura della giurisdizione a tutela della presunzione di non colpevolezza e della dignità della persona. Mi pare che le scelte che il Parlamento nella sua sovranità si accinge ad operare vadano in controtendenza".
"La creazione di una magistratura inquirente separata, dotata di poteri assai rilevanti e autoreferenziale anche nella gestione delle carriere grazie alla creazione di un distinto Csm, - conclude Cassano a La Repubblica - è destinata inevitabilmente a ingigantire il rilievo del corpo dei pm: creando così i presupposti per successivi interventi di riequilibrio".