Politica

Riforme, Senato: battaglia in Aula

Durissimo scontro a Palazzo Madama fra maggioranza e opposizioni sulla cosiddetta modifica "canguro". Ovvero l'emendamento firmato dal senatore del Pd Roberto Cociancich, che riscrive l'articolo 1 del ddl Boschi sulla riforma costituzionale e che, se passasse, farebbe cadere automaticamente tutti gli emendamenti successivi e di conseguenza anche i 19 voti segreti accolti dal presidente del Senato. Al punto che il leghista Roberto Calderoli ha parlato di "attentato alla democrazia". Mentre il capogruppo del Pd Luigi Zanda, in un concitato intervento in aula, ha difeso il collega Cociancich. Zanda ha faticato a iniziare a parlare, per le contestazioni provenienti soprattutto dai banchi di M5S. "Tutti gli interventi, da Endrizzi a Romani - ha detto Zanda -, hanno o insultato o irriso il senatore Cociancich. Questo è veramente il vulnus di questa discussione. Da 20 minuti stiamo insultando un galantuomo che ha presentato un emendamento che è uguale a quello di Romani e uguale a quello di Calderoli", che entrambi sono stati scritti con la stessa tecnica. "Noi approveremo la riforme - ha concluso alzando la voce e tra gli applausi dei deputati Dem - e non insultate, perché voi non ve lo meritate questo dibattito".

La maggioranza a Palazzo Madama comunque ha tenuto abbondantemente al primo voto segreto sugli emendamenti soppressivi: 171 voti contro 119 e 5 astenuti. Pietro Grasso, che già martedì ha dichiarato "irricevibili" i 72 milioni di emendamenti proposti dalla Lega, nel corso della seduta odierna ha dato una prima sforbiciata agli emendamenti all'articolo 1. Ha annunciato infatti di considerare ammessi al voto solo quelli che modificano o sopprimono il comma 5 dell'articolo, l'unica parte che è stata modificata dalla Camera in seconda lettura. Ammessi anche quelli che propongono di sopprimere l'intero articolo.

L'articolo 1 riguarda le funzioni del Senato ed è uno dei capisaldi della riforma costituzionale. Nel passaggio alla Camera, l'articolo è stato modificato in senso 'restrittivo', ovvero erano state tolte delle funzioni al Senato. Nella lettura attuale al Senato, maggioranza e minoranza del Pd hanno raggiunto un'intesa, che prevede di ripristinare alcune funzioni al futuro Senato, come ad esempio quella di raccordo tra Stato ed enti territoriali.
Riforma Senato, al via i voti degli emendamenti - la diretta

Grasso ha bocciato anche il 'supercanguro', ossia gli emendamenti 'premissivi', che servono a sostituire un intero articolo per far decadere tutti gli emendamenti presentati a quell'articolo. Il 'supercanguro' fu utilizzato durante l'esame dell'Italicum e anche questa volta a firmarlo è stato il senatore del Pd Stefano Esposito, ma anche il collega Andrea Marcucci, con l'obiettivo di sconfiggere l'ostruzionismo delle opposizioni.

Ma, come accennato all'inizio, il presidente del Senato ha dichiarato ammissibile l'emendamento 1.203, firmato dal senatore del Pd Roberto Cociancich, che riscrive l'art.1 del ddl Boschi. Una sorta di "piccolo canguro" che, se dovesse passare, spiegano i tecnici, farebbe decadere moltissimi emendamenti. E potrebbe addirittura annullare tutte le votazioni segrete all'articolo 1.

L'emendamento Cociancich nei contenuti riprende esattamente la proposta della maggioranza a prima firma finocchiaro. Sotto il profilo tecnico però ha una diffenza sostanziale: essendo sostitutivo di tutto il comma 5 dell'art.1, la sua approvazione comporta automaticamente la decadenza di tutti gli emendamenti successivi e di conseseguenza dei voti segreti. Resta ancora l'incognita sul primo voto segreto, ma anche per questo scoglio la maggioranza ha pronta una soluzione. L'emendamento Cociancich infatti viene votato dopo il 1.902 sul quale è stato ammesso lo scrutinio segreto.