Si cambino le parti vecchie della Costituzione
La Costituzione nacque dopo il fascismo. Di qui la paura di un Governo autoritario e certi meccanismi come il bicameralismo paritario
E' entrata in vigore 68 anni fa la Costituzione italiana, pertanto è quasi naturale che sia vecchia e da rivedere in alcune parti. E non si giustifica il sentimentalismo di tanti commentatori, politici, professori: come se la Costituzione fosse stata dettata da Dio a Mosè.
Per questo dispiace, più del fatto che partiti dell'opposizione, parte dello stesso Pd - il partito del premier - voteranno no al referendum costituzionale, più del fatto che tale scelta sia la conseguenza di quella che è diventata una personalizzazione (indotta da Renzi?) al contrario: il referendum per mandare a casa il premier (che comunque ha detto che rimarrà anche in caso di sconfitta) - dispiace che pochi ritengano che la Costituzione sia da modificare.
La Costituzione nacque dopo il fascismo. Di qui la paura di un Governo autoritario e certi meccanismi come il bicameralismo paritario per cui una legge deve essere approvata con lo stesso testo dalla Camera e dal Senato (di qui la cosiddetta navetta tra i due rami del Parlamento quando si cambia una parola).
Per giunta 219 membri su 556 della Assemblea Costituente (coloro che scrissero la Costituzione) erano comunisti o socialisti (i democristiani 207, molti dei quali oggi aderirebbero al centrosinistra, si pensi all' ex Presidente della Repubblica, il democristiano Oscar Luigi Scalfaro) persone che guardavano all'Urss di Stalin come a un modello, che avevano una visione basata su principi - come l'abolizione della proprietà privata - su cui decenni dopo non ci sarebbero stati più dubbi che non stanno né in cielo né in terra.
Il cambiamento delle parti della Costituzione non più al passo coi tempi (ovvio rimangano attualissimi principi come quelli delle libertà e dell'equilibrio tra i poteri) come la semplificazione del processo legislativo, non dovrebbe essere in discussione. Separato dalla legge elettorale che determina la composizione del Parlamento. Ben venga quindi il dibattito sulla modifica della legge elettorale (Italicum) approvata in questa legislatura. Si attendono proposte da parte del Pd (Matteo Renzi si è detto disponibile al dialogo) degli altri partiti e dell'opposizione interna al Pd stesso.