Politica

Silvio Berlusconi e il rapporto con le donne

Di Paolo Diodati

Aveva ragione la perfida Veronica, nel definire Berlusca malato? Credo di no

L'immenso successo di Silvio Berlusconi in tutto il mondo, è dovuto al fatto che, avendo tutti la stessa origine in ciascuno di noi alberga un più o meno grande Silvio Berlusconi

È entrato nella Storia

Si parlerà di lui per secoli, per sempre.
Si scriveranno libri, si gireranno film sulla sua vita. "Una vita da non morire mai", come titola una canzone già scritta per lui. Film varianti de Il Caimano, magari peggiorate. Film che lo santificheranno. È indubbio: c'è chi lo ha amato tanto e chi lo ha odiato forse altrettanto. E così continuerà ad essere.
Come è stato detto, siamo tutti figli delle stelle e pronipoti di Sua Maestà il Denaro. Quindi l'immenso successo di Silvio Berlusconi in tutto il mondo, è dovuto al fatto che, avendo tutti la stessa origine (Stelle e Denaro) in ciascuno di noi alberga un più o meno grande Silvio Berlusconi. Come in ciascuno di noi (beh, non esageriamo, in quasi tutti noi), vive il famoso e spesso ridicolizzato e vituperato, fanciullino. E Berluscono, oltre al Sole in tasca, al sorriso pronto per tutti, all'insolita grande generosità, rara nei miliardari, ha avuto, fino alla fine, anche il fanciullino dentro.
Ricordo quando un collega simpatico provocatore anticonformista, a ogni successo elettorale del Camorrista e sospetto stragista, girava per la Facoltà dicendo: "Ma come si spiega, qui dentro non c'è uno che dice di votare Berlusconi, in giro lo stesso. Ci fosse uno che abbia il coraggio di dire che lo vota. Nessuno! E quello poi vince! Devono per forza esserci dei brogli..."