Politica
Siri ira anche con la Lega: «Ho inventato la flat tax e mi hanno scaricato»
Governo, Conte licenzia Siri. Salvini incassa e medita la vendetta
Siri ira anche con la Lega: «Ho inventato la flat tax e mi hanno scaricato»
«Ma cosa credono? Non mi possono mica scaricare così. Non mi possono mica usare come carne da macello per la campagna elettorale delle Europee. Io resisto». La vendetta per Armando Siri prende la forma di un (quasi) spoiler. Anzi, di una dichiarazione di resistenza che - secondo quanto riporta il Corriere - gioca d’anticipo rispetto alla conferenza stampa convocata dal presidente del consiglio a Palazzo Chigi.
Governo, Conte licenzia Siri. Salvini incassa e medita la vendetta
Hanno vinto i 5 Stelle. Ha vinto Luigi Di Maio. Ha perso la Lega. Ha perso Matteo Salvini. Il premier Giuseppe Conte convoca i giornalisti a Palazzo Chigi e annuncia il siluramento del sottosegretario leghista Armando Siri, padre della Flat Tax indagato per corruzione. Alla fine la decisione tanto attesa è arrivata, il capo del governo ha scelto di schierarsi con i pentastellati. La Lega incassa, il ministro dell'Interno da Budapest assicura che l'esecutivo non è a rischio ma - secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti leghiste - Salvini già prepara la vendetta che potrebbe essere un'accelerazione sull'autonomia regionale (prevista nel contratto a differenza del ritorno delle province, altro tema divisivo) con una sorta di ultimatum agli alleati.
Ma torniamo al caso Siri. "Al prossimo consiglio dei ministri porrò all'ordine del giorno la mia proposta di revoca del sottosegretario Siri, assumendone tutte le responsabilità. Siri deve dimettersi". Conte ha convocato i giornalisti a Palazzo Chigi alle 18.30 e, con qualche minuto di ritardo, ha svelato la sua posizione sul futuro di Armando Siri, il sottosegretario alle Infrastrutture indagato per corruzione: la Lega, di cui Siri è esponente, ne difende la permanenza nel governo, il Movimento 5 Stelle ne chiede da giorni le dimissioni.
"Uso un approccio differente rispetto alle correnti semplificazioni - ha detto Conte - con una distinzione manichea tra approccio giustizialista per cui un semplice avviso di garanzia è una macchia e a un approccio garantista per cui dovrebbe valere il principio di innocenza sempre. Ritengo che la politica con la P maiuscola debba rifuggire gli opposti ismi e saper discernere caso per caso assumendosi la responsabilità di valutare la singola situazione". Conte ha poi ricostruito il caso Siri, confermando il lungo colloquio con il sottosegretario di lunedì scorso ed entrando nel merito della proposta per cui Siri è indagato e che non era mai arrivata al tavolo del consiglio dei ministri: "In questo caso la norma non avrebbe offerto chance future agli imprenditori, ma vantaggi retroattivi: era come una sanatoria, non era generale o astratta, e non disponeva per il futuro. Per questo, ho valutato l'opportunità e la necessità di dimissioni di Siri".
Quando si era sparsa la notizia della conferenza stampa, tramite una nota aveva parlato Siri per dichiararsi innocente: "Dal primo momento ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione. La disponibilità dei magistrati ad essere ascoltato c'è e confido di poterlo fare a brevissimo. Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle istituzioni, e di non avere nulla da nascondere". E ancora: "Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perchè colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro".
Conte nel suo incontro con i giornalisti - in cui non ha accettato domande - ha fatto riferimento alla nota di Siri: "Le dimissioni o si danno o non si danno. Dimissioni future legate a iniziative dei giudici non credo abbiano senso. Invito la Lega a non reagire in modo corporativo sul caso Siri. Invito anche il M5s a non approfittare di questa soluzione per cantare una vittoria politica".
Siri: Salvini, lo si lasci parlare con i magistrati - "Se chiedono a voi di dimettervi perche' due tizi all'autogrill parlano di voi, voi direste di no. Fatemi spiegare la mia ad un giudice e poi ne riparliamo". Cosi' Matteo Salvini ha risposto ai cronisti nell'ambasciata d'Italia a Budapest prima della conferenza stampa del premier Conte a Palazzo Chigi. "In democrazia - ha spiegato Salvini - funziona cosi'. In uno Stato di diritto si e' innocenti fino a prova contraria, lo si lasci parlare con i magistrati".
Siri: Salvini, oggi non ho sentito Conte - "Oggi ho dedicato la giornata ad altro". Matteo Salvini, a Budapest, risponde ai cronisti di non aver sentito oggi il premier Giuseppe Conte, in relazione al caso del sottosegretario Armando Siri. Il colloquio con i cronisti e' avvenuto prima della conferenza stampa di Conte a Palazzo Chigi. E a chi gli ricordava che stamani il ministro Centinaio ha detto che Siri si dimette solo se glielo chiede Salvini, il vicepremier ribadisce: "Salvini oggi e' impegnato in altro. Qualunque decisione - aggiunge riferito a Conte - mi va bene se me la spiega e la spiega agli italiani".
Siri: Salvini; totale estraneita', Conte spieghi scelta - "I magistrati sono pronti ad incontrarlo e dimostrera' la totale estraneita' ad una vicenda surreale dove due tizi parlavano di lui senza che sia stato fatto nulla. In un paese civile funziona cosi'. Lascio a Conte e Siri le loro scelte. A me va bene qualunque cosa, se me la spiegano". Cosi' il vicepremier Matteo Salvini parlando della vicenda Siri, prima della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.
Siri: Di Maio, Cdm 8 o 9 maggio, spero senza voto - "Non esiste ancora una data precisa" per il consiglio dei ministri ma "potrebbe essere l'8 o il 9 maggio". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo alla trasmissione Otto e mezzo in onda su La7 riferendosi al prossimo Cdm annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulle dimissioni del sottosegretario ai Trasporti, Armando Siri. "Spero non si arrivi a nessun voto", ha aggiunto Di Maio spiegando che se comunque si arrivasse a questo il "M5S voterebbe a favore del Dpr e ha la maggioranza assoluta" nel Consiglio dei ministri.
Siri: Di Maio, dimissioni dopo 15 giorni una furbata - "Siri voleva dimettersi 15 giorni dopo essere stato ascoltato dai magistrati. Non sappiamo quando sarebbe stato ascoltato, magari avrebbe scavallato le europee". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo alla trasmissione Otto e mezzo in onda su La7 aggiungendo che "sarebbe stata una strada un po' furba che non potevamo permettere".
Siri, Di Maio: Salvini non aprirà crisi, è persona di buon senso - "Conosco Matteo Salvini e la Lega da 11 mesi, sono persone di buon senso e intelligenti", non credo "aprirebbero una crisi di governo su un sottosegretario indagato per corruzione". Lo afferma Luigi Di Maio a 'Otto e mezzo'.
Governo: Di Maio a Salvini, superato il caso Siri vediamoci - "Superato il caso Siri vediamoci, parliamoci e lavoriamo il piu' possibile nell'interesse degli italiani". E' "l'appello" che il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, lancia al suo omologo della Lega, Matteo Salvini, da 'Otto e mezzo' su 'La7'.
Siri: Di Maio, non esulto ora avanti con governo - "Non esulto e non credo sia alcuna vittoria. Sono contento che il governo possa andare avanti". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo alla trasmissione Otto e mezzo su La7 sul caso Siri. "Non e' una vittoria o una sconfitta ma continuare a occuparci dei problemi degli italiani", ha spiegato.
Siri: Di Maio, si poteva risolvere senza coinvolgere governo - La questione Siri poteva "essere risolta diversi giorni fa con l'iniziativa del singolo senza coinvolgere l'intero governo". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo alla trasmissione Otto e mezzo in o da su La7.
Siri, Pd esulta: dimissionato grazie a nostra mozione sfiducia - "La nostra mozione di sfiducia sul caso Siri, presentata per motivi politici e non giudiziari, ha prodotto il risultato che ci aspettavamo: la richiesta di dimissioni del sottosegretario da parte del Premier Conte". Lo ha affermato in una dichiarazione la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli.
Governo: Bernini (FI), Siri getta spugna, ha vinto Di Maio, crolla Maginot garantista Lega - Anna Maria Bernini, capogruppo dei senatori di Forza Italia, in una nota dichiara: "Il sottosegretario Siri getta la spugna: si proclama innocente ma se non ci saranno novita' giudiziarie positive, tra quindici giorni si dimettera'. La linea Maginot garantista della Lega e' dunque crollata, e anche su questa delicata questione, in cui era in gioco lo spartiacque tra la presunzione d'innocenza e il giustizialismo, ha vinto Di Maio e ha perso Salvini, che per tenere in piedi la coalizione con i nemici Cinque stelle ha sacrificato anche il suo piu' ascoltato consigliere economico. Il governo dei veleni cosi' va avanti, con un veleno in piu'", conclude.