Politica

Solo con Berlusconi Draghi usa il "tu". Con gli altri leader un formale "lei"

Di Alberto Maggi

Il tipo di "Salutation" può anticipare molte cose

"Salutation is not Love", dicono da Londra a Manchester. Ma il tipo di "Salutation", che la lingua italiana distingue tra formale e informale, spiega molto bene che tipo di rapporto personale ci sia tra due interlocutori. Nelle consultazioni a Montecitorio dei giorni scorsi, il presidente del Consiglio incaricato ha utilizzato il tu ("Ciao presidente"), come tutti hanno visto nel video del saluto gomito a gomito, soltanto con Silvio Berlusconi.

D'altronde Mr 'whatever it takes' e il leader di Forza Italia si conoscono da moltissimi anni e fu proprio l'ex Cavaliere, quando era a Palazzo Chigi, a spingere per Draghi presidente della Bce. Dietro quel "tu" e quel "ciao" si nasconde oltre alla stima un'amicizia consolidata negli anni, che potrà tornare buona nei prossimi mesi di governo.

Con gli altri leader il premier incaricato ha utilizzato un tono molto più formale e rigorosamente il "lei". "Buongiorno presidente", "buongiorno senatore" con Matteo Salvini. "Buongiorno presidente, buongiorno segretario" con Nicola Zingaretti. E così via con Vito Crimi, Giorgia Meloni, Matteo Renzi e i rappresentanti delle forze politiche minori. E' vero, "Salutation is not Love", ma l'italiano non è l'inglese e il tipo di "Salutation" può anticipare molte cose...