Politica
Sondaggi elezioni europee Lega boom, sinistra a picco. Ecco i numeri choc
Sondaggi elezioni europee, Germania flop di Cdu-Csu e Spd senza precedenti, ai minimi storici
Impressionante sondaggio in Germania, non era mai capitato prima. I due partiti della Grande Coalizione guidata da Angela Merkel - la Cdu-Csu e l'Spd - insieme raggiungono il minimo storico del 44,5%. Nel dettaglio, i cristiano-democratici della Cancelliera, uniti ai cristiano-sociali bavaresi, sono fermi al 28% mentre i socialdemocratici toccano il minimo storico del 16,5%. Il tutto a fronte a fronte di un vero e proprio boom dei partiti anti-sistema: 16% per la destra anti-Ue dell'Afd, 13% per i Verdi e 12% per la sinistra post-comunista della Linke. I liberali (Fdp), anche loro critici verso questa Unione europea, sono al 10%. Un terremoto politico che potrebbe ripercuotersi fortemente sugli equilibri europei. Se questi numeri fossero confermati alle elezioni per l'Europarlamento in programma a fine maggio 2019, visto che la Germania è il primo Paese Ue in termini di popolazione e di seggi, popolari e socialisti quasi sicuramente perderanno la maggioranza a Strasburgo e a Bruxelles, a vantaggio dei sovranisti di destra e, in parte, della sinistra estrema.
E, quindi, anche la prossima Commissione dovrà necessariamente risentire dei nuovi equilibri politici e svoltare in maniera radicale rispetto all'attuale guida Juncker. Stando alle ultime analisi sul voto a livello europeo, le forze sovraniste che fanno capo a Matteo Salvini in Italia e a Marine Le Pen in Francia potrebbero diventare il primo gruppo al Parlamento Ue. Un gruppo che potrebbe rafforzarsi ulteriormente con l'arrivo dei 5 Stelle attualmente alleati dello Ukip di Nigel Farage (con la Brexit nel prossimo Parlamento europeo non ci saranno più deputati britannici). I socialisti europei, con il flop del Pd ma anche della sinistra francese e tedesca, potrebbero addirittura venir superati della sinistra estrema e comunista. In forte affanno anche i popolari del Ppe, con Forza Italia ridotta ai minimi termini, che potrebbe addirittura subire l'uscita dell'ungherese Orban. Insomma, dalla Germania parte un serio avvertimento per l'establishment Ue: tra nove mesi l'Europa vivrà un terremoto politico senza precedenti.