Politica

Sondaggi, "M5s raccoglie voti quando va da solo. Schlein piace ai 50enni"

di Paola Alagia

L'analisi di Livio Gigliuto, vicepresidente dell’Istituto Piepoli, sulla distribuzione del consenso nel centrosinistra dopo "l'avvento" di Elly Schlein



Tirando le somme, tuttavia, guardando agli astensionisti chi ha più frecce nel proprio arco pare essere il Pd targato Elly, mentre la navigazione per i Cinque stelle è destinata a farsi più complicata. Anche se, a detta del numero due dell’Istituto Piepoli, non è affatto da escludere che non si possa trovare un equilibrio. O meglio, “un punto di congiunzione”. L’ancora di salvezza per il partito di Conte potrebbero continuare a essere giovani, Sud e periferie, vero zoccolo duro dei pentastellati: “Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che siccome la segretaria del Pd è giovane automaticamente peschi tra i giovani – avverte Gigliuto –. Dai primi dati che sto raccogliendo emerge non a caso che Schlein, come Giorgia Meloni, piaccia molto sopra i 50 anni e in maniera trasversale a uomini e donne”.

Comunque, di qui a ipotizzare che un asse di sinistra con il Nazareno e via di Campo Marzio come catalizzatori possa raggiungere percentuali tali da competere col centrodestra in uno schema bipolare (dunque senza centristi) ce ne passa. Lo stesso Gigliuto la bolla come “una domanda da cento milioni di dollari”. Una sua analisi però la fa: “Se ragionassimo solo per bacini elettorali - e quindi in termini puramente razionali -, dovremmo limitarci a dire che con un Pd che può riconquistare il suo 20-22% di elettori e un M5s tra il 15 e il 18, insieme non si va oltre il 40. Attenzione però - mette in guardia -. Non dobbiamo correre il rischio di confinare la segretaria dem in un recinto troppo stretto, come abbiamo fatto con Meloni.

Abbiamo a lungo sostenuto, infatti, che la leader di Fratelli d’Italia è troppo di destra e non può dialogare con un elettorato centrista, così come ora in maniera speculare tendiamo a dire che Schlein è troppo di sinistra”. Secondo l’esperto, invece, “non è detto che non sia così, ma non è neanche detto che lo sia. D’altronde, negli ultimi anni gli elettori nelle urne si sono espressi seguendo un solo criterio: la speranza di votare qualcosa di nuovo. E’ stato così già con Matteo Renzi, poi con il M5s e quindi con Matteo Salvini e ora con Giorgia Meloni”. Certo, molto dipenderà da ciò che metterà in campo l’inquilina del Nazareno e se alla narrazione di questi mesi farà seguire pure i fatti. “Ma se così sarà- conclude Gigliuto - non è da escludere un bipolarismo che sotto la leadership Schlein possa contendere la prima posizione al centrodestra”. Il Terzo polo, insomma, è avvisato…