Politica
Taglio degli eletti, sì al referendum. M5S: "Leghisti incollati alla poltrona"
71 firme anche grazie a sei senatori del Carroccio
Non ci saranno problemi per la richiesta di referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Sono stati "ampiamente" rimpiazzati coloro che avevano ritirato la firma alla richiesta, consentendo il raggiungimento della soglia minima di 64 senatori. Sono infatti 71 le firme dei senatori a sostegno del referendum. Lo hanno confermato i promotori del referendum arrivando in Cassazione. Mentre il comitato promotore del Partito Radicale ha depositato 669 firme di cittadini inviate dalle segreterie comunali. Ne sarebbero servite 500mila. Sei i senatori leghisti che hanno firmato. "Le firme dei leghisti non sono state fondamentali, anche se gradite, visto che nel totale abbiamo raggiunto quota 71", hanno spiegato i senatori Andrea Cangini, Nazario Pagano, di Forza Italia e Tommaso Nannicini, del Pd. "Sono soddisfatto perché hanno firmato senatori di ogni gruppo parlamentare, tranne uno", ovvero Fratelli d'Italia, ha spiegato Cangini. Fra i neo firmatari i due ex parlamentari del M5S, Ugo Grassi e Francesco Urraro, oggi nel gruppo del Carroccio.
"Non hanno resistito alla voglia di tenersi strette le poltrone e a quanto pare è arrivato 'l'aiutino' della Lega". Così fonti del M5S. "Non vediamo l'ora di dare il via alla campagna referendaria per spiegare ai cittadini che ci sono parlamentari che vorrebbero bloccare questo taglio, fermando così il risparmio di circa 300mila euro al giorno per gli italiani che produrrebbe l'eliminazione di 345 poltrone".
Hanno ritirato le firme il senatore M5S Mario Michele Giarrusso e i senatori Pd Francesco Verducci e Vincenzo D'Arienzo. "Stamattina ho ritirato la firma sul referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. L'ho ritirata, perché la mia posizione è stata strumentalizzata da alcuni e travisata da altri" ha scritto su Facebook Giarrusso. La decisione dei due parlamentari dem, si spiega, è invece legata all'avvio dell'iter della riforma elettorale, il testo Brescia che prevede un proporzionale con soglia al 5%. Un passo nella direzione del rispetto dell'accordo di governo nel quale si era concordato di accompagnare il taglio dei parlamentari ad alcuni aggiustamenti costituzionali e a una nuova legge elettorale conseguente alla riduzione del numero degli eletti.
Intanto, in un comunicato della Fondazione Luigi Einaudi si legge che "conclusa con successo la raccolta delle firme che consentirà la celebrazione del referendum popolare sulla legge costituzionale 'taglia parlamentari', la Fondazione Luigi Einaudi lascia ad altro soggetto, il comitato referendario noiNO, il compito di proseguire in un’ideale staffetta la battaglia sui principi ispiratori che l’hanno mossa e che da ora in avanti seguirà la fase elettorale in vista della consultazione della prossima primavera".
Taglio eletti: Salvini, parola a cittadini sempre buona notizia - "Quando i cittadini scelgono e' sempre una buona notizia". Lo ha detto Matteo Salvini in riferimento al referendum sul dimezzamento dei parlamentari. Salvini e' arrivato a Rende (Cosenza) per un incontro promosso dalla Coldiretti. "Io spero che i cittadini possano scegliere anche sulla legge elettorale - ha detto Salvini - perche' c'e' la sinistra che, con trucchetti di palazzo, sta cercando di tornare a 30 anni fa, ai governi con 4, 5, 6, 7 partiti e ai cambi di casacca ogni quarto d'ora. Una legge elettorale moderna, efficiente, stabile, maggioritaria, all'inglese, - ha detto ancora Salvini - in Inghilterra hanno votato e la sera stessa sapevano chi era il presidente e chi erano i ministri e di questo ha bisogno l'Italia: certezze, stabilita' governi che durano. Non il governo Conte, Renzi, Di Maio, Zingaretti, Boldrini, Franceschini e compagnia cantante".
RIFORME: VERDUCCI-D'ARIENZO, 'CON PROPORZIONALE CAMBIA SCENARIO REFERENDUM' - "Consideriamo un risultato politico importante, per niente scontato, aver raggiunto un accordo che impegna le forze di governo ad approvare una nuova legge elettorale proporzionale ed il deposito del conseguente disegno di legge. Introdurre il proporzionale è l'unico modo per salvaguardare la rappresentanza politica e sociale che è alla base della nostra democrazia rappresentantiva e per evitare il rischio di pesanti distorsioni dovuto al taglio dei parlamentari". Così in una nota i senatori Pd Francesco Verducci e Vincenzo D'Arienzo spiegano la decisione di ritirare le firme per il REFERENDUM sul taglio dei parlamentari. "Negli ultimi anni ci siamo sempre battuti per la riforma proporzionale e consideriamo questo risultato una vittoria politica. Abbiamo sempre detto che avremmo potuto sostenere il taglio dei parlamentari solo in presenza di una legge elettorale proporzionale. Questo è il fatto politico nuovo raggiunto nelle ultime ore. Consideriamo mutate le ragioni del REFERENDUM in presenza di questa novità rilevantissima. Per questo oggi ritiriamo le nostre firme dalla richiesta di REFERENDUM sul taglio parlamentari. Le condizioni politiche rispetto a due mesi fa sono cambiate, l'introduzione del proporzionale apre una fase nuova per il nostro sistema politico e sociale e può dare modo di rilanciare in modo innovativo la funzione e il radicamento delle forze politiche", concludono.
Riforme: Giarrusso (M5s), ritiro firma da referendum su taglio parlamentari - "Stamattina ho ritirato la firma sul referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. L'ho ritirata, perche' la mia posizione e' stata strumentalizzata da alcuni e travisata da altri". Lo ha scritto su Facebook il senatore del M5s Mario Michele Giarrusso. "Rimango dell'idea che dare la parola ai cittadini con un referendum confermativo senza quorum e' una scelta in linea con la nostra storia di impegno per la democrazia diretta - aggiunge -. Purtroppo pero', queste argomentazioni, non sono state ne' recepite e ne' tantomeno comprese. Sciacalli invece si sono subito tuffati nella polemica, solo per gettare fango, senza ritegno alcuno. A me dispiace aver lasciato la bandiera della democrazia diretta, nelle mani di chi non la merita. Peccato".
TAGLIO PARLAMENTARI: CARFAGNA "E' REFERENDUM SALVA-POLTRONE" - "Quello sul taglio dei parlamentari e' un referendum salva-poltrone. E' un vero e proprio trucchetto, che ha come unico obiettivo quello di costringere gli italiani a eleggere nuovamente mille parlamentari, anziche' seicento. Per questo ai colleghi senatori che mi hanno chiesto un parere ho detto: non prestatevi a un giochino di Palazzo che screditera' la politica, squalifichera' Forza Italia, resuscitera' il populismo". Lo afferma CARFAGNA, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia. "La riduzione dei parlamentari e' stata approvata con il si' di Forza Italia appena tre mesi fa, dopo quattro letture. Siamo da sempre favorevoli al taglio delle poltrone e il presidente Berlusconi con lungimiranza e' stato tra i primi a volere una riforma costituzionale di questo tipo. Siamo e saremo sempre all'opposizione di questo governo dannoso - aggiunge -, vogliamo andare al voto anche domani, ma vogliamo farlo in totale trasparenza eleggendo da subito un Parlamento piu' snello. Non abbiamo alcun interesse a sostenere un finto referendum, vogliamo dire la verita' agli italiani, senza assumerci noi la responsabilita' di un gioco sporco che avvantaggia solo gli altri. Chi vuole il referendum per rimandare il taglio dei parlamentari lo dica apertamente, ci metta la faccia e non utilizzi giochi di palazzo", conclude.