Politica

Abbiamo fatto i calcoli: quanto ci costa la nuova tassa sulla morte

Potrebbe arrivare a breve il via libera del Parlamento alla tassa sui morti. Proprio così, il governo tassa anche la morte. Il disegno di legge che disciplina le attività funerarie, firmato da Stefano Vaccari (Pd), è in approvazione a Palazzo Madama.

Anche se la riforma del sistema funerario andrà a ricadere sui familiari ancora in vita è già stata simpaticamente ribattezzata “tassa sui morti”. Il disegno di legge ha incontrato la disapprovazione delle imprese del settore che rischiano di essere decimate.

Vediamo nel dettaglio quali saranno le nuove tasse introdotte.

I servizi funebri, fino ad ora esenti da Iva, saranno tassati con l’Iva al 10%. Il maggiore importo da pagare sarà compensato da una estensione della cifra detraibile sulle spese funebri. Questa agevolazioni è valida, ovviamente, soltanto per chi può avvalersi di ulteriori detrazioni mentre per le famiglie a basso reddito sarà soltanto un’ulteriore tassa da pagare.

Un’altra spesa che andrà a gravare sui morti è un balzello fisso di 30 euro per ogni operazione cimiteriale richiesta (balzello che sarà rivalutato annualmente in base agli indici Istat) quali tumulazione, cremazione ecc…

Ma non finisce qui, una ulteriore tassa sui defunti viene anche in forma indiretta in cui si prevede l’obbligo verso i Comuni di destinare il 20% della Tasi incassata ai cimiteri monumentali per finanziare la gestione dei costi che lo steso decreto porta a salire. Al momento non esiste alcun obbligo al riguardo poiché la definizione di cimitero monumentale è elastica coinvolgendo molti camposanti di origine ottocentesca. Questa quota di Tasi, con il disegno di legge, verrebbe imposta a tutti i Comuni che, per ammortizzare il balzello hanno come unica via quella di aumentare le aliquote esistenti per riuscire a percepire le stesse entrate.