Politica

Tav, Conte scrive a Macron e Juncker: "Voglio convincerli a rivederla"

"Voglio convincere Francia e Commissione Ue delle nostre buone ragioni illustrate dall'analisi costi-benefici che indica una perdita di 7-8 miliardi per tutti"

Conte prende carta e penna e, dopo avere scritto alla società Telt per i bandi sulla Tav Torino-Lione, avvisa anche il presidente francese Emmanuel Macron e quello della Commissione Ue Jean Claude Juncker sulla iniziativa intrapresa dal governo italiano per ritardare i vincoli giuridici e gli impegni di spesa. Secondo quanto quanto è trapelato ieri in tarda serata da Palazzo Chigi, il premier ha voluto in particolare accendere un faro sul "supplemento di riflessione" richiesto dall'esecutivo italiano per condividere dubbi e criticità nel frattempo emersi sul progetto infrastrutturale Tav.

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"No, nessuna cordata imprenditoriale è venuta a farmi pressioni. Ma chiunque volesse sollecitarmi qualcosa deve sapere che verrebbe respinto con perdite", ha precisato poi Conte, in un colloquio col Fatto Quotidiano, sul tema. A proposito dell'accordo con Telt sui bandi del Tav, "mi ha molto soddisfatto - ha spiegato il premier - la risposta di Telt, che conferma come si possano avviare le dichiarazioni di interesse senza far partire i bandi di gara per alcuni mesi, senza il rischio di penali o di altri oneri per lo Stato e senza perdere gli eventuali finanziamenti europei, che servirebbero solo se l'opera andasse avanti. Ora viene il difficile - ha aggiunto con riferimento alla lettera inviata anche a Macron e a Juncker -: convincere Francia e Commissione Ue delle nostre buone ragioni illustrate dall'analisi costi-benefici, che indica una perdita di 7-8 miliardi per tutti e tre, non solo per l'Italia". 

Conte ha fatto anche sapere di aver chiesto di incontrare i presidenti di Francia e Commissione europea "per avviare un processo decisionale condiviso. Che sarà complicato, ma che sono fiducioso di portare a buon fine". Quindi, sul come si sia arrivati alla decisione del rinvio dopo lo scontro Lega-M5S, Conte ha spiegato: "Abbiamo fatto una riunione tecnica e la Lega e i suoi tecnici non sono riusciti a smontare lo studio su costi e benefici. Far finta di nulla adesso sarebbe una presa in giro e io non sono un pagliaccio"