Politica

Tav, Palazzo Chigi: i bandi slittano. Ecco il carteggio tra Conte e la Telt

Tav, il premier: "Il governo ridiscuterà integralmente l'opera"

Una lettera è stata inviata da Palazzo Chigi alla Telt per autorizzare l'approvazione di avvisi per i 2,3 miliardi di lavori del tunnel di base della Tav con la clausola di dissolvenza che sarà motivata dall'avvio della procedura di revisione del trattato italo-francese. Il premier Giuseppe Conte ha pubblicato il carteggio con Telt. "La società Telt mi ha appena risposto confermandomi che i capitolati di gara non partiranno senza l'avallo del mio governo e del governo francese e che, al momento, si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato". "Ho chiarito che questo Governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a "ridiscutere integralmente" questo progetto e che abbiamo intenzione di interloquire con la Francia e con l'Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite. Ovviamente non vogliamo che nel frattempo si perdano i finanziamenti europei già stanziati".

Un portavoce di Telt ha confermato la ricezione della lettera i cui contenuti non sono stati resi noti. Lunedì il Cda della società si riunirà  per dare il via libera ai bandi da 2,3 miliardi di euro per i lavori di scavo del tunnel di base e Palazzo Chigi precisa che 'si va verso il rinvio, lunedì non ci saranno i bandi'. L'obiettivo di Telt dunque è quello di rispettare la volontà dei governi.

TAV: TELT, 'LUNEDI' INVITI CANDIDATURE PER LOTTI FRANCESI' - "Preso atto delle posizioni dei due governi vi informiamo che, in assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario, abbiamo previsto che il Consiglio di amministrazione fissato per l'11 marzo 2019 autorizzi la Direzione a pubblicare gli 'avis de marches' (inviti a presentare candidature) relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base, in modo da rispettare il termine del 31 marzo per la presentazione alla Commissione del finanziamento per l'anno 2019 (Asr 2019)". E' quanto si legge nella lettera inviata da Telt al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte; al Primo ministro francese, Edouard Philippe; e per conoscenza al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli; e alla ministra dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, firmata dal presidente e dal direttore generale della società. "A nome del Consiglio di amministrazione -prosegue il documento- consapevoli della delicatezza di tale decisione e della sua importanza politica, confermiamo quanto già proposto nelle lettere summenzionate e trasmesse ai ministri (18 dicembre 2018 e 21 febbraio 2019 n.d.r), con riferimento a: avvio della prima fase di candidatura (invito alle imprese a presentare candidature) sottoponendo la successiva fase di emissione dei capitolati per la presentazione delle offerte al preventivo avallo dei governi; inserimento nei suddetti inviti dell'esplicito riferimento alla facoltà per la Stazione appaltante in qualunque momento di non dare seguito alla procedura senza che ciò generi oneri per la Stazione appaltante stessa, nè per gli Stati".

Ma il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparimo non ci sta.  La lettera di Palazzo Chigi invita Telt "a non fare i capitolati d'appalto, lasciando aperto uno spiraglio non chiarissimo. Vedremo lunedì". "È come se il governo dicesse di far partire le manifestazioni d'interesse, sapendo già che i capitolati d'appalto non saranno mai affidati - aggiunge - una roba da Repubblica delle banane".  "Se i bandi non partono senza se e senza ma, il governo vada in Parlamento e si assuma le sue responsabilità. Se non è in grado di farlo, se ne vada a casa".

IL CARTEGGIO TRA IL PREMIER CONTE E LA TELT

 

conte lettera giusta
 

conte lettera 1
 

conte lettera 1 bis