Politica

O insieme a lui o nel dimenticatoio: Calenda condannato a stare con Renzi

Di Giuseppe Vatinno

Italia Viva e Azione litigano ormai su tutto o quasi. Ma Calenda sa bene che le sue fortune sono legate a quelle di Renzi perché da solo non sopravvivrebbe

Terzo Polo, Calenda e Renzi di nuovo ai ferri corti

Tra Carlo Calenda e Matteo Renzi volano pesanti stracci fortemente impregnati di acqua sporca. Ormai il cosiddetto “Terzo Polo” sta deflagrando ed ogni giorno assistiamo a nuovi show di Calenda contro l’ex amico. L’ultimo c’è stato nel programma “In onda” (La 7), condotto dal sempre puntuale Luca Telese.

Calenda contesta a Renzi di “andare verso Forza Italia” aggiungendo: “Scelta legittima, sia chiaro, ma noi non lo seguiremo”. Fosse solo così la cosa potrebbe pure reggere, anzi si tratterebbe quasi di normale fisiologia dei partiti politici che tentano ad ogni costo di sopravvivere perseguendo i propri interessi. Ma il veleno è nella coda.

Infatti nell’intervento il leader di Azione dà dei giudizi etici, di morale politica e non si limita a trarre delle deduzioni logiche: Renzi sarebbe stato –secondo il pariolino- sempre vicino a Berlusconi, anche quando era nel Pd. Ed in effetti il “Patto del Nazareno” ne è l’esemplificazione platica.

Ma Calenda, parlando ora di “simpatia” del senatore toscano per il partito fondato da Silvio Berlusconi lancia un siluro dal duplice obiettivo: da un lato destabilizza e indebolisce Renzi dentro il Terzo Polo e dall’altro destabilizza e indebolisce Forza Italia dall’esterno. Non sfugge infatti che dopo la scomparsa del Cavaliere Forza Italia è preda dei venti ed è già stata lanciata una sorta di Opa per impossessarsene. I promotori sono Giorgia Meloni, Matteo Salvini a, appunto Matteo Renzi.