Politica
Tav, Tria: "Nessuno investe se non rispettiamo i patti. Aumento Iva? Follie"
Tria: "Nessuno verrà a investire in Italia se il paese dimostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia le leggi o le rende retroattive"
Il ministro dell'Economia nella trasmissione televisiva Quarta Repubblica ha commentato diversi temi caldi dell’attualità politica cominciando dall'alta-velocità Torino-Lione, affermando: "Non mi interessa l'analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav", aggiungendo: "Bisogna portare avanti l'economia italiana". Un chiaro messaggio al governo di cui fa parte.
Poi per quanto concerne l’argomento relativo al potenziale aumento dell’Iva ha spiegato che le ipotesi di aumento selettivo dell'Iva "sono tutte follie, non solo perché non ne parliamo, ma perché sarebbe sbagliato fare questo dal punto di vista della politica economica. Perché si deve fare una manovra per mettere più in difficoltà le imprese italiane?".
Nonostante sia stata inserita alla base della manovra finanziaria la previsione di una crescita all'1% e trovandosi ora la Commissione Ue che stima un +0,2%, Tria continua a ritenere non necessaria una correzione dei conti: "Questa storia della manovra correttiva è quasi una fissazione, non la capisco. Noi siamo tra la stagnazione e la recessione, cosa si intende per manovra correttiva? Più tasse e meno spesa. Mi chiedo, in una situazione come quella dell'Italia e dell'Europea è utile? Non bisogna essere keynesiani per capire che non è il momento". Il deficit, ha garantito, "viene tenuto sotto controllo".