Politica

Ucraina. M5S, c’è chi dice no. Coltorti: niente invio armi, fare da pacieri

di Antonio Amorosi

Giorni turbolenti nel M5S. Nel movimento c’è un’area pacifista che non accetta la linea del governo: con l’invio di armi in Ucraina si rischia il conflitto...

Guerra in Ucraina. L’Italia deve avere un ruolo da paciere o mandare armi? Intervista al presidente della Commissione lavori pubblici del Senato Mauro Coltorti (M5S), geomorfologo e professore ordinario all’Università di Siena. Guerra in Ucraina, costo energia, Covid...

Lei è contrario ad inviare armi in Ucraina…
"Sono accanto al popolo ucraino che in questi giorni sta soffrendo un’invasione e capisco la loro sofferenza, l’invasione russa sta distruggendo la vita che avevano prima però… io sono un pacifista da sempre. Ho fatto l'obiettore di coscienza. Questo conflitto lo vedo in modo realista. Alimentare il conflitto con le armi vuol dire creare una situazione in cui moriranno più persone, il conflitto durerà di più, verranno distrutti maggiore tessuti infrastrutturali del Paese con un rischio escalation. Siccome tengo alla vita delle persone faccio un discorso diverso e credo si debba andare rapidamente verso un accordo, un negoziato di pace, con le parti che in qualche devono trovarlo. Come Italia dobbiamo lavorare su questa strada, non su altre”

Come Italia abbiamo sempre avuto un ruolo storico di mediatori, di pace, anche dato forse dalla presenza simbolica del Papa sul nostro territorio. Nelle guerre eravamo vicini ad una parte ma collaborativi con l’altra, in modo da aprire spiragli a soluzioni. Questo ruolo è completamente sparito per l’allineamento di Draghi agli Usa o no?
“Io avrei continuato su questo ruolo e non avrei assolutamente inviato armi. Certo avrei ovviamente  mandato aiuti umanitari per soccorrere la popolazione, per cercare di risolvere il problema dei profughi, però mi sarei mantenuto questo nostro ruolo, questa antica prerogativa di essere pacifisti e pacieri. Non condivido l’invio di armi. E’ come mettere benzina sul fuoco”

Anche il vostro ministro Di Maio del M5S si è molto spinto su un appoggio a questa direzione del governo
“Su questo no… Draghi, Di Maio, non condividerei la scelta di chiunque andasse in questa direzione. Ho letto una vignetta che diceva ‘quelli che vogliono la pace inviano armi’. Penso che se vuoi la pace non invii armi”

In queste ore Zelenski ha parlato al Congresso degli Stati Uniti, l’ho sentito con le mie orecchie, che vorrebbe Biden leader del mondo che governa una coalizione di pace. Mi sembra una visione e una lettura della complessità abbastanza fumettistica...
“Credo che dicendo queste parole Zelenski voglia mostrare vicinanza agli Stati Uniti perché si aspetta che gli Usa intervengano, ma gli Stati Uniti hanno detto chiaramente che non possono intervenire e penso che sarebbe una follia farlo. Che cosa facciamo? La terza guerra mondiale? Ma siamo matti? Per giunta l’Ucraina non fa parte della Nato. Bisogna essere persone di pace e conoscere la realtà delle cose”

La soluzione della neutralità dell’Ucraina è la strada che dovremmo perseguire come Italia?
“Sicuramente la neutralità. E bisogna garantire la vita. Senza la vita non c’è neanche la possibilità della libertà a cui si può giungere in un secondo momento”


E’ dall'estate scorsa che gli analisti scrivono di un aumento significativo del costo dell'energia. Oggi è alle stelle. Ancora ieri il ministro di competenza, Roberto Cingolani, ha detto che stanno ragionando su delle misure. Stanno ancora studiando?
“Credo, da come diceva in audizione Cingolani, che cercano una soluzione a livello europeo. A livello nazionale, noi ma anche altri gruppi politici, abbiamo proposto di intervenire con la riduzione delle accise e usando gli extra profitti delle grandi di case di distribuzione dell'energia”

Si farà mai? Cingolani ha detto che per diventare autonomi a livello energetico ci vorranno tre anni ma col passo del governo Draghi ce ne vorranno forse 13 di anni…
“Per l’autonomia energetica siamo nell'area delle speranze. Non è facile… Il problema è proprio scoppiato. Siamo in una situazione inimmaginabile fino a 20 giorni fa, con conseguenze pesantissime sulle persone comuni e i ceti medio bassi. Cingolani in audizioni in Commissione ha detto che era previsto un intervento europeo. Ma gli Stati come il nostro dovrebbero far pesare di più il fatto che subiscono le ripercussioni più pesanti per colpa del conflitto. Gli altri hanno comunque altre fonti energetiche”

Non crede che in Italia il problema sia smuovere le cose? Alla fine per non correre problemi peggiori preferiamo stare fermi. Anche oggi si parla chiaramente di ritornare al nucleare. Una scelta molto complessa e delicata per chiunque. Ma avendo noi gruppi dirigenti e politici che nel tempo si sono mostrati sempre più irresponsabile e incompetenti, possiamo aprire centrali nucleari in Italia? 
“Lei sa benissimo che come Movimento 5 Stelle siamo contrari alle centrali nucleari e la proposta che ha fatto il senatore Gianni Pietro Girotto del Movimento, ancora in queste ore, è quella di andare molto, molto rapidamente verso le rinnovabili con un intervento massiccio e un rapidissimo cambio di rotta. Cingolani ha detto che sono state semplificate le procedure per ottenere l'autorizzazione a installarle. Poi c'è la questione strategica delle comunità energetiche. Se riusciamo a far partire questa misura e quindi installare a tappeto il fotovoltaico, mettendo sempre di più in piedi comunità energetiche, potremmo, con tempi rapidi, ottenere quantità molto più elevate di energia disponibile. Non sono cose che hanno tempi così lunghi se si agisce con decisione. Però abbiamo dei picchi di energia che non sono così facilmente contenibili. Di certo dobbiamo agire in fretta”

Cambiamo argomento. Per il Covid si è parlato tanto di una sanità territoriale su cui investire ma in due anni si è fatto... un bel nulla
“Avevamo una sanità territoriale che era stata depotenziata, con un numero ridotto di operatori, senza strutture. Bisogna dire che in questi due anni si è fatto molto poco”

Nel senso che se arriva una nuova ondata a settembre ci ritroviamo punto e a capo...
"Sì, c'è il rischio che ci si possa trovare punto e a capo. Però Omicron non è la Delta e gli altri Paesi hanno smobilitato l’emergenza. Spero non accada”

In due anni che ha fatto il governo per evitare concentrazioni di chi ha sintomi negli ospedali, sapendo che vanno ridotte per non intasarli? Zero. I medici che cercano di visitare le persone malate a casa non hanno poi i mezzi per poter valutare le condizioni dei polmoni dei pazienti, facendo una tac o una radiografia, quindi sono costretti ad operare solo con lo stetoscopio come nell’800…
“Su questa cosa si è fatto poco, bisogna riconoscerlo. Gli ospedali sono stati fino a poco fa oberati. Alcune strutture hanno però funzionato meglio di altre. Dobbiamo ripartire da questo dato positivo”


Con Draghi si è parlato di governo dei migliori ma nel Paese si sta evolvendo l'idea che potrebbe anche essere il governo dei peggiori, lei che pensa?
“Siamo in un momento particolarmente critico della nostra storia. Il governo è stato chiamato prima di affrontare la pandemia, ora c’è questa situazione di guerra. E’ chiaro che non sono situazioni semplici... devo dirlo sinceramente: alcune cose le avrei fatte in modo diverso. Nel caso del Covid il governo si è avvalso di tecnici, così immagino stia facendo anche per la vicenda dell'Ucraina. Non condivido questo invio di armi, l’ho detto centinaia di volte e continuerò a dirlo”.