Politica

Unioni civili, Renzi e Alfano litigano ma il governo non cade


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Durissimo scontro nella maggioranza sulle unioni civili. Area Popolare-Ncd insiste per non calendarizzare il provvedimento ma il Pd tira dritto. Il premier lo ha promesso al popolo di sinistra e quindi non intende mollare. Questa volta, differenza di Jobs Act e ddl Boschi, il Partito Democratico è compatto. Nessuna divergenza tra renziani e minoranza. Le parole del presidente del Consiglio ("libertà di coscienza") indicano chiaramente la volontà di Palazzo Chigi di cercare "maggioranza diverse" in Parlamento. Prima di tutto Sel (che però al Senato non è sufficente) e poi il Movimento 5 Stelle, da sempre si è detto aperto e disponibile a votare le unioni civile. In sostanza, almeno su questo tema, quasi certamente, l'Ncd si sposterà all'opposizione (quindi con il resto del Centrodestra) e il premier porterà a casa la legge in favore delle coppie di fatto con il sostegno dei grillini. Ma l'esecutivo è a rischio? Nascerà un governo Pd-M5S? Assolutamente no. Alfano, in tempi non sospetti, ha dichiarato più volte che la questione delle unioni civile non fa parte del programma della maggioranza e che quindi, non essendo una materia del governo ma del Parlamento, non mette a rischio l'esecutivo. Però Area Popolare è divisa al suo interno. Oltre all'ultra-cattolico Carlo Giovanardi, secondo indiscrezioni raccolte da Affaritaliani.it, circa una quindicina di senatori Ncd-Udc potrebbe lasciare la maggioranza dopo il via libera al provvedimento sulle coppie di fatto targate Pd-M5S-Sel. Alfano e i suoi fedelissimi resterebbe al fianco di Renzi mentre la parte più di Centrodestra, probabilmente quella che fa riferimento a Gaetano Quagliariello, passerebbe all'opposizione seguendo l'esempio della De Girolamo (Forza Italia) e della Saltamartini (Lega-NoiConSalvini). Quindici voti in meno a Palazzo Madama potrebbero mettere in serio pericolo Renzi ed ecco perché il premier ha accettato senza nulla obiettare l'appoggio deui verdiniani. Non tanto per eventuali problemi sulle riforme istituzionali (dove il Pd si è ricompattato) ma perché il segretario dem sapeva perfettamente (avvisato dal ministro dell'Interno) che sulle unioni civili mezzo Ncd se ne sarebbe andato. In definitiva, le coppie di fatto diventeranno legge con una maggioranza diversa ma poi Renzi continuerà a governare con un'Area Popolare dimezzata e il sostegno, a quel punto decisivo, del gruppo Ala di Denis Verdini.