Vaccino obbligatorio, non ha senso se si raggiunge l'80% di immunizzati - Affaritaliani.it

Politica

Vaccino obbligatorio, non ha senso se si raggiunge l'80% di immunizzati

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

Draghi, nella conferenza stampa di ieri, ha valutato l'obbligo vaccinale. Però, ha anche annunciato l'80% di immunizzati entro settembre. Dunque, che senso ha?

Attualmente, stando alle norme previste dai decreti-legge 105 e 111 del 2021, il green pass viene rilasciato per 9 mesi a chi è vaccinato, per 6 mesi a chi è guarito dal Covid e per 48 ore a chi ha effettuato un tampone nasale. Un altro emendamento, già approvato in Commissione, prevede l'estensione della validità del green pass da 9 a 12 mesi per chi si è vaccinato e da 6 a 9 mesi per chi è guarito (in quest'ultimo caso anche se soggetto ad una sola dose di vaccino). Ma il nodo principale, quello dei tamponi, resta e scotta.

Prevedere il rilascio del green pass anche a seguito di tamponi salivari, solo se molecolari, è una presa in giro. In pratica resterebbe un obbligo vaccinale nascosto se si considera che il green pass è obbligatorio per andare al cinema, al teatro, al ristorante o bar al chiuso, ai convegni, ma soprattutto per gli insegnanti oltre che per i docenti e gli studenti dell’Università, ma anche per i medici e il personale sanitario.​ Chi non vuole vaccinarsi continuerà ad essere costretto a farsi ficcare ogni due giorni il tampone nel naso, a proprie spese, o a fare quello salivare - che non è gratis - ma solo se molecolare, aspettando 24 ore per il risultato. Insomma, la conferma di un obbligo vaccinale mascherato che non farà altro che acuire parecchie ed evidenti discriminazioni di cui abbiamo argomentato giuridicamente nei nostri precedenti articoli.​

La soluzione più giusta, a nostro avviso, sarebbe stata quella di equiparare i tamponi salivari antigenici e rapidi a quelli nasali, rendendoli gratuiti e idonei al rilascio del green pass. Da un lato si sarebbe garantita l’esigenza di tutelare la salute pubblica senza pratiche invasive, dall’altro si sarebbe posta la parola fine alle discriminazioni e spaccature nel Paese. E invece la maggioranza ha scelto di rendere idonei al rilascio del green pass, in aggiunta ai tamponi nasali, anche quelli salivari ma solo se molecolari.

Cosa farà adesso la Lega?  E chi lo sa? Sappiamo però che ancora una volta non ci sarà discussione in parlamento, ma solo voto di fiducia. E allora noi crediamo che Salvini dovrebbe pretendere da Draghi, attraverso i tre ministri leghisti in Consiglio dei ministri, che il Governo approvi un maxiemendamento prevedendo che il green pass sia rilasciato anche a seguito di effettuazione di tamponi salivari antigenici rapidi, non necessariamente molecolari, cioè con esiti in 15-20 minuti.

Votare la fiducia a Draghi senza neppure aver ottenuto questo risultato sarebbe per Salvini una nuova sconfitta e aprirebbe la strada all’obbligo vaccinale per tutti.