Politica

Femminicidio, ergastolo a chi uccide una donna: in Cdm il ddl sulla violenza di genere 

Stringere ulteriormente le maglie sui reati legati alla violenza di genere: è questo l'obiettivo del disegno di legge che verrà presentato in Cdm alla vigilia dell'8 marzo

di Redazione

Femminicidio, le pene aumentano fino al 50% per maltrattamenti 

"La pena è aumentata da un terzo alla metà se", nel caso di maltrattamenti di familiari o conviventi, "il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l'espressione della sua personalità". Lo si legge nella bozza del disegno di legge sull'introduzione del delitto di femminicidio. Negli stessi casi, la pena è aumentata da un terzo a due terzi - secondo la bozza del ddl - per quanto riguarda le minacce e il revenge porn. Attualmente i reati di maltrattamenti in famiglia sono puniti con la reclusione da tre a sette anni, pena che aumenta nel caso siano coinvolti minori, donne in stato di gravidanza o disabili. 

Femminicidio, ergastolo a chi uccide una donna

Chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l'espressione della sua personalità, è punito con l'ergastolo. Fuori dei casi di cui al primo periodo, si applica l'articolo 575" del codice penale, che prevede una pena non inferiore a 21 anni. Lo si legge nella bozza del disegno di legge sull'introduzione del delitto di femminicidio, all'esame del Cdm nel pomeriggio.

Roccella: "Reato di femminicidio per rimarcare l'assoluta specificità"

"Nonostante gli strumenti innovativi già adottati il numero dei femminicidi non cala, ogni tre giorni una donna muore. Anche in vista dell'8 marzo abbiamo introdotto alcune modifiche che ci sembrano significative come il reato di femminicidio, proprio per rimarcare l'assoluta specificità del femminicidio che dipende da questioni strutturali della società, quindi va isolato come reato per far capire la diversità". Lo ha detto la ministra alle Famiglia e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella a margine di un evento organizzato dal suo ministero al Maxxi per l'8 marzo. "In questa legge ci sarà anche - ha spiegato - un'attenzione alla formazione dei magistrati. Perché il problema è intervenire prima del fattaccio, prima che ci sia il femminicidio, con gli strumenti delle misure cautelari in modo intelligente accorgendosi subito di quanto sta avvenendo".

In Cdm arriva il provvedimento simbolo che conferma l'impegno del governo nella lotta contro i femminicidi e contro la violenza di genere

Accelerare e stringere ulteriormente le maglie in tema di reati legati alla violenza di genere: è questo l'obiettivo del disegno di legge che sarà oggi all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per questo pomeriggio alle ore 17.00. Un appuntamento che avviene alla vigilia dell'8 marzo, la giornata internazionale della donna. Il provvedimento presentato dai ministeri di Giustizia, Interno, Famiglia e Riforme istituzionali, è l'unico punto all'ordine del giorno, oltre a leggi regionali e varie ed eventuali.

L'ultima stretta in tema di violenza di genere era arrivata con l'approvazione della legge Roccella, Nordio e Valditara con cui erano già state rafforzate le misure cautelari: il braccialetto elettronico, il distanziamento fissato a 500 metri e non solo dall'abitazione della vittima ma anche nei luoghi che abitualmente frequenta, l'ammonimento e previsto l'arresto in flagranza differita con la produzione di video e foto. Un provvedimento che si è posto l'obiettivo di ridurre i tempi di tutte le fasi dei procedimenti, viste anche alcune condanne da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo. Sono infatti previsti 30 giorni per il pubblico ministero per poter valutare il rischio e decidere la necessità delle misure cautelari, e dall'altra parte 30 giorni perché il giudice possa poi metterle in atto. Inoltre la vittima, o gli eredi, in stato di bisogno possono chiedere una provvisionale sulla liquidazione definitiva dell'indennizzo proprio per consentire a chi è stato offeso di non dover attendere la fine dell'iter giudiziario.

Nelle prossime ore si prevede quindi un nuovo inasprimento, che sarà contenuto nel disegno di legge presentato presumibilmente in una conferenza stampa dopo il Cdm e a cui potrebbero partecipare anche i ministri coinvolti nel provvedimento, Eugenia Roccella e Carlo Nordio. Il documento nasce infatti dalla collaborazione dei due dicasteri e dai rispettivi osservatori sul fenomeno, che negli ultimi mesi hanno lavorato coinvolgendo gli uffici giudiziari e gli esperti sul tema, analizzando i dati per proporre soluzioni tecniche e interventi legislativi adeguati alle nuove drammatiche cifre. Nuove norme che partono anche dell'esperienza maturata dopo l'introduzione del codice rosso rafforzato. 

LEGGI LE NOTIZIE DI POLITICA