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Politica
Vitalizi, FdI vuol confermare la stretta. Ma crescono le indennità ai deputati

Vitalizi, asse FdI-M5s a favore della conferma della stretta. Ma sulle indennità...

Sono stati presentati a Montecitorio gli ordini del giorno sul bilancio della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2023 che sarà votato dall'emiciclo giovedì. E si regista un inedito 'asse' tra Fratelli d'Italia e Movimento 5 stelle sul tema dei vitalizi. Un ordine del giorno di Fratelli d'Italia - a prima firma Foti e Donzelli - punta infatti a confermare la stretta e invita "a mantenere per tutti i beneficiari, deputati ed ex deputati, la vigente normativa di calcolo su base contributiva, sulla base della delibera n. 14 adottata dall’Ufficio di Presidenza nella riunione del 12 luglio 2018 e successive modificazioni, con la quale si è proceduto alla rideterminazione, secondo il metodo di calcolo contributivo, della misura dell’indennità di fine mandato spettanti".    

Sulla stessa lunghezza d'onda il Movimento 5 stelle. I pentastellati - con un odg a prima firma del capogruppo Silvestri - invitano l’Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori "a non procedere all’adeguamento periodico degli importi delle indennità parlamentari, se non per una loro riduzione". In un altro odg il Movimento 5 stelle sottolinea che "la soppressione del taglio dei vitalizi rappresenta un segnale assolutamente negativo in un Paese i cui cittadini stanno ancora subendo gli effetti devastanti di una pandemia e quelli collegati a un conflitto in corso in Ucraina che non accenna a placarsi e che comporta conseguenze tangibili nella vita economica e sociale del Paese". E invita "l’Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori all’assunzione di una posizione ferma e rigorosa rispetto al mantenimento della deliberazione n. 14 del 2018", al fine "di contrastare e di reagire ad ogni eventuale tentativo demolitorio, anche di carattere parziale". 

Ma secondo il Fatto Quotidiano, oggi alla Camera dove si deve approvare il bilancio "Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, ha presentato un ordine del giorno (che vale come emendamento) per equiparare il trattamento economico dei deputati a quello dei senatori, con conseguente regalo da qualche centinaio di euro (oltre ai benefit) per gli onorevoli". Secondo il Fatto Quotidiani, "i 5stelle presenteranno un testo per scongiurare variazioni delle indennità, se non al ribasso, ma per capire l’aria che tira basta ricordare quanto Mulè aveva promosso, per conto di FI: un “adeguamento periodico”delle indennità dei parlamentari, cancellando il blocco che da oltre 15 anni non le aggancia più a quelle dei presidenti di sezione della Corte di Cassazione.

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