Politica

Zone rosse, Calabria: "Impugniamo ordinanza". Speranza: "Non ignorate i dati"

Fontana, Cirio, Spirlì (Calabria) e Musumeci protestano contro Conte e la decisione del governo sull'attribuzione della 'red zone'

Zone rosse, i governatori finiti nella prima fascia non ci stanno: “Decisione fatta su numeri vecchi”

Governatori, sindaci e presidenti di Consiglio regionale delle 4 regioni più colpite dal Covid-19: tutti contro il nuovo Dpcm che attribuisce a loro restrizioni più dure rispetto alle regioni della zona gialla e arancione. I 21 parametri incrociati secondo gli amministratori degli enti locali sono dati non “freschi”, quindi non affidabili per una decisione così importante.

Zone rosse, Fontana: atteggiamento Conte schiaffo a tutti lombardi

"Comunicare ai lombardi e alla Lombardia, all’ora di cena, che la nostra regione è relegata in fascia rossa senza una motivazione valida e credibile non solo è grave, ma inaccettabile. A rendere ancor più incomprensibile questa decisione del Governo sono i dati attraverso i quali viene adottata: informazioni vecchie di dieci giorni che non tengono conto dell’attuale situazione epidemiologica”. Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.  “Le richieste formulate dalla Regione Lombardia, ieri e oggi, dunque - conclude Fontana - non sono state neppure prese in considerazione. Uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita”.

Zone rosse: Cirio, 'Governo spieghi la logica delle misure diverse per situazioni simili"

"Questa notte non ho dormito. Ho passato le ore a rileggere i dati, regione per regione, a cercare di capire come e perché il Governo abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili". Cosi' su Fb il presidente del Piemonte, Alberto Cirio  che sulla decisione del governo di inserire il Piemonte tra le zone rosse aggiunge: voglio che mi si spieghi la logica di queste scelte". In particolare, nel post Cirio si chiede "perché si sia voluto assumere scelte così importanti sulla base di dati vecchi di almeno 10 giorni. Perché il netto miglioramento dell'Rt del Piemonte, sceso nell'ultima settimana grazie alle scelte di prudenza che la Regione aveva già saputo adottare, non sia stato preso in nessuna considerazione. Perché

Kompatscher: "Bolzano gia' rossa causa impennata contagi. Per Dpcm noi zona gialla perche' i loro dati del 25 ottobre"

"La valutazione del ministero alla salute si base sui dati del 25 ottobre. In Alto Adige purtroppo nel frattempo abbiamo registrato un massiccio aumento dei casi". Il governatore Arno Kompatscher spiega cosi' all'ANSA il fatto che secondo l'ultimo Dpcm l'Alto Adige e' zona gialla, mentre secondo i provvedimenti locali la citta' di Bolzano e numerosi altricomuni focolai sono zona rossa. "Non serve a nulla rincorrere la pandemia, ma servono provvedimenti drastici e immediati per spezzare l'onda, per poi poter ripartire il prima possibile". 

per regioni con situazioni gravi si sia usato un metro diverso". "Il rispetto delle istituzioni fa parte della mia cultura. Ed io rispetto lo Stato. Ma anche il Piemonte merita rispetto. Lo meritano i Piemontesi e le tante aziende che forse non riapriranno. Ed io per loro pretendo dal Governo chiarezza", conclude.

Zone rosse Calabria Spirlì: "Impugneremo ordinanza" 

"Impugneremo la nuova ordinanza del ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale". Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirli', che annuncia un ricorso contro il provvedimento firmato ieri sera dal ministro Roberto Speranza. "Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di la' della grande disponibilita' al dialogo da parte di tutti, non hanno prodotto - afferma Spirli' - alcuna modifica rispetto alla volonta', evidentemente preconcetta, di "chiudere" una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d'Aosta. Altre regioni, con dati peggiori dei nostri - spiega ancora il presidente facente funzioni della Regione - sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato - e ne sono felice - la chiusura. Non si comprendono, percio', i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la "vita" o la "morte" di un territorio. Perche' e' di questo che si tratta: un nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria. Nessuno nega le ataviche difficolta' del nostro sistema sanitario, ma, in queste ultime settimane, la Regione - attraverso misure differenziate e restrizioni mirate - e' riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo". 

Zone rosse, presidente Lavevaz, Valle d'Aosta tra scenari 3 e 4

"Siamo ora in attesa del testo definitivo e della classificazione della nostra Regione. Abbiamo sentito questa mattina il Comitato Tecnico Scientifico e l’esame dei dati è ancora in corso. La nostra Regione sembra essere, al momento, al limite tra lo scenario 3 e 4". Lo ha detto il presidente della regione Valle d'Aosta Erik Lavevaz, intervenendo in consiglio regionale sul nuovo Dpcm.
"Non appaiono chiare - ha aggiunto -  le procedure e le modalità con le quali saranno definite le aree e i territori a più alto livello di rischio, né le modalità e le tempistiche con le quali questo livello potrà essere declassificato".

Musumeci, ingiustificata zona arancione per Sicilia

Alla Sicilia "hanno imposto la zona arancione. E' un provvedimento unilaterale, non concordato. E a molti appare dettato piu' da motivazioni politiche che scientifiche. L'autonomia in questi giorni e' in vacanza. Per il governo centrale lo e' da un pezzo". Lo dice, in un'intervista a Repubblica, il governatore della Sicilia Nello Musumeci. "Gli episodi sono tali e tanti da farmi convincere sempre piu' del fatto che siamo di fronte a un pericoloso ritorno al centralismo romano che tende a mortificare e avvilire le autonomie regionali" aggiunge. Al Ministro Speranza ha espresso "tutto il mio dissenso e ho chiesto che il governo adotti subito tutte le iniziative finanziarie necessarie: centinaia di migliaia di imprese siciliane, piccole e medie, sarebbero bloccate. Imprenditori, commercianti e i loro dipendenti hanno il diritto di mantenere la famiglia - sottolinea -. Mi dice il ministro della Salute di aver ricevuto un report dal quale emergerebbe la nostra posizione borderline. Con i dati di queste ore dovremmo essere a un Rt pari a 1,2. Dunque al di fuori della zona arancione". Pero' "oggi la Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi, la Sicilia poco piu' di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila", ricorda. 

Zone rosse, de Magistris: Campania zona gialla? Sconcertato 

Sconcertato e preoccupato. Riassume in questi due aggettivi il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il suo giudizio per l'inserimento della Campania tra le regioni 'gialle' per il rischio contagio da Covid. "I conti non tornano. Due settimane fa il presidente della Regione Campania annunciava che avrebbe proclamato il lockdown per la gravissima situazione. Una settimana fa il Ricciardi, consulente del Governo, annunciava in televisione che Napoli sarebbe dovuta andare in lockdown. Ieri sera abbiamo appreso dal presidente del Consiglio che la Campania e' zona gialla, quindi tra le Regioni a piu' basso rischio in Italia. Eppure gli ospedali a Napoli sono al collasso", scrive in una nota l'ex pm. 

Covid: ordine medici,bene Dpcm ascoltate nostre preoccupazioni

"Provvedimenti opportuni, che vanno nella direzione giusta: quella della mediazione tra l'esigenza di non sfaldare il tessuto produttivo del Paese e quella di assumere provvedimenti piu' drastici laddove gli indicatori mostrino che il virus non e' sotto controllo e i sistemi sanitari non siano in grado di reggere al suo impatto". Cosi' il Presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, commenta il nuovo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, e la relativa ordinanza, firmata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, che individua misure restrittive per le Regioni piu' a rischio. "Diamo atto al Governo di aver tenuto in debito conto le preoccupazioni dei medici, che, ricordiamolo, rimangono molto forti anche nelle aree 'gialle' - continua Anelli -. Ora piu' che mai, e' necessario un monitoraggio costante e preciso della situazione, per individuare e arginare i nuovi focolai e le situazioni di criticita'". "Riponiamo la nostra piena fiducia nel Ministro della Salute, Roberto Speranza, affche' adotti i provvedimenti piu' opporuni laddove la situazione epidemiologica dovesse peggiorare - aggiunge -. Inoltre, vanno pensati e messi a sistema interventi sull'organizzazione dei sistemi sanitari, per renderli flessibili e pronti a rispondere alla seconda ondata". "Invitiamo percio' a stabilizzare gli specializzandi degli ultimi due anni impiegati nell'assistenza; a rendere pienamente operative le Usca, in un momento in cui le persone in isolamento domiciliare sono quasi 419mila - auspica -. La gestione del territorio non puo' piu' essere affidata al singolo medico di famiglia: occorre rafforzare le microequipe, investendo risorse per permettere l'assunzione di infermieri e di personale amministrativo di studio, che possano affiancare sin da ora il medico di Medicina Generale".