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Portogallo. Le fake news del Paradiso per i pensionati italiani

Daniele Rosa

Lisbona, città cara quanto Parigi. Meglio il Sud Italia

Cari prossimi pensionati italiani pronti a saltare su quota 100 o 102. Lavoratori o lavoratrici che, dopo anni di impegno vi accingete a raccogliere il meritato riposo e sognate una vita da ‘quasi ricchi’ in Portogallo (il paese dei desideri), calmate le aspettative perché l’oro portoghese potrebbe non essere del tutto ‘massiccio’.

 

Certo, il Portogallo come tanti altri paesi, ha fatto accordi bilaterali con l’Italia per evitare ai pensionati residenti di pagare due volte le tasse ma il Governo portoghese ha fatto qualcosa in più: ai pensionati stranieri regala l’esenzione totale delle tasse per dieci anni. In fondo non più tasse per la vita….

 

A prima vista parrebbe la Terra Promessa e un vantaggio da non lasciar perdere.

Solo a prima vista, però.

Lisbona cara come Parigi. Meglio il Sud Italia

L’ unica notizia certa è che se un pensionato italiano decidesse di risiedere in Portogallo almeno sei mesi più un giorno all’anno e si iscrivesse, come è obbligo, all’AIRE ( l’Associazione Italiana residenti all’estero) otterrebbe subito tre benefit: il primo di diventare residente nel paese, il secondo di ricevere la pensione italiana ‘lorda’ e il terzo di perdere la sanità italiana.

 

Insomma una sorta di Halloween all’europea, con tanto di dolcetti e pure scherzetti.

 

Ma le leggende metropolitane continuano a raccontare che in terra portoghese gli affitti sono davvero bassi, le case costano poco e la vita ancora meno.

Però non sempre le leggende assomigliano alla realtà.

 

A volte, corrono ancora più veloci degli aerei che scaricano tanti pensionati sognatori e altrettanto rapide degli stessi aerei che, un paio d’anni dopo, ne riportano mediamente a casa l’80% circa.

Solo nostalgia del Bel Paese?

Lisbona cara come Parigi, meglio il Sud Italia.

I motivi di questi ‘go and back’ sono molteplici.

Basta passare qualche giorno ( da turista) nella stupenda Lisbona e visitare poi le città attorno come Cascais, sull’Oceano, o Sintra, all’interno, per rendersi come qualcosa non torni rispetto ai racconti ‘raccontati’ a 3D.

 

Innanzitutto Lisbona, che è una delle più antiche città del mondo con un’area vasta e abitata da oltre 3 milioni di abitanti, ed è diventata, bontà sua, una delle mete più attrattive del turismo internazionale.

 

Come spesso succede in ogni parte del mondo ‘turismo non fa mai rima con prezzi bassi’. E qui il concetto calza a pennello. Solo i taxi sono rimasti, per il momento , a buon mercato.

Le case del centro hanno affitti proibitivi per un medio pensionato nostrano.

Un paio di esempi: un quaranta metri in centro o nel quartiere ‘trendy’ di Alfama ( per capirci una sorta di Brera milanese, molto alla lontana) richiede un bel 1500 euro mensili e per 100 metri più o meno il doppio o giù di lì.

 

Praticamente tutta una media pensione lorda basta e non avanza nemmeno per la casa. E acquistare, una casa vecchia non antica, non costa meno.

Basta chiedere ai ‘locali’ che, a fronte di salari medi intorno agli 600/800 euro, vedono case in vendita anche a 4/5mila euro al mq.  Prezzi per ricchi russi, venezuelano ex chavisti magari usciti da Paese con tanti soldi, per media borghesia europea ma non certo per tutti.

Per non parlare dei ristoranti, con livelli di prezzo milanesi e strapieni di turisti americani, tedeschi, russi,francesi e italiani.

 

Se poi ci metti la lingua (complicata), la simpatia dei portoghesi (un po’ lontana dai nostri canoni) e la maggior parte dei negozi in mano a pakistani, arabi, cinesi (sicuramente una multiculturalità interessante) ma a cui noi italiani non siamo molto abituati, ecco che il sogno comincia velocemente a svanire.

 

E anche in altre città famose ed eleganti, come Cascais o Sintra , la musica non cambia. Belli i panorami, super la natura ma altrettanto super i costi, allineati né più né meno alle nostre città turistiche.

 

A meno che non ci si accontenti di vivere in qualche cittadina intermedia con affitti più a buon mercato ma in palazzi che, con tutto il rispetto, assomigliano ai grigi building di Berlino prima della Caduta del Muro, il sogno della bella vita a prezzi di saldo sembra risultare un tantino difficile.

Insomma in Portogallo se vuoi vivere da emiro lo puoi fare ma a patto di avere avuto nella vita i mezzi tecnici per diventare Cristiano Ronaldo.

Altrimenti è più facile rinunciare ai sogni e magari rivolgere lo sguardo più vicino.

 

Forse riscoprire il nostro Sud potrebbe essere una valida alternativa e non solo in termini di costi.

 

Certo la pensione arriverà al netto (post tasse), ma forse avrà più valore.

E poi il clima del Meridione ha niente da invidiare ai paesi sulla costa atlantica, la cucina è alla pari ed in molti casi superiore alla stupenda e ricca cucina portoghese, la gente del Sud, in quanto a simpatia, non è seconda a nessuno e la sanità, spesso a torto criticata da noi italiani, non è poi così male se paragonata ad altre realtà.

 

Ed allora cari prossimi pensionati nostrani che state pensando alla Terra Promessa portoghese fatevi prima un giro lì da turisti, informatevi bene e guardate con i vostri occhi. Forse ci siamo sbagliati.

Dopodiché se siete davvero convinti salutate l’Italia ma, se la convinzione non è propriamente di ferro,  provate a rivolgere lo sguardo in direzione dei bellissimi posti italiani, ricchi di storia, cultura e umanità che nel Sud vi aspettano a braccia aperte.

 

Perchè non sempre l’erba del vicino è la più verde.

A volte lo è meno, ed è pure la più costosa.