"Salviamo le Biblioteche" Erri De Luca
L'appello plurale di Affaritaliani.it
E' preoccupante la deriva che spinge, un Paese come l'Italia e il cuore dei territori-culla della Magna Grecia, a spendere e spandere per l'invito a "Nutrire il pianeta", mentre non riesce a trovare risorse per la salvaguardia di un nutrimento altrettanto vitale per le generazioni d'ogni tempo, rischiando di perdere scrigni d'incommensurabile valore come le Biblioteche. Per questo Affaritaliani.it lancia l'appello a più voci per "svegliare" coscienze e menti.
Prendendo spunto dalla vicenda della Biblioteca Provinciale di Foggia "Magna Capitana", il nostro giornale si mobilita per raccogliere gli stimoli e le esortazioni d'Autore, per un fronte comune a sostegno di un impegno "diffuso, civile e lungimirante", a tutela di uno dei patrimoni ereditati con la consegna responsabile di tramandarlo, accrescendone contenuti e valorizzandone la forza intrinseca formativa e di coesione sociale.
Dopo Cosimo Argentina, Alessandro Leogrande e Nicky Persico, è la volta di Erri De Luca, scrittore (n. Napoli 1950), giornalista assai impegnato dal punto di vista politico, i suoi scritti si caratterizzano per uno stile molto avvincente che riscontra notevole interesse fra i lettori. Attivo militante del gruppo di estrema sinistra "Lotta continua" negli anni Settanta, ha svolto numerosi mestieri prima di divenire opinionista di vari giornali (fra cui La Repubblica e Il manifesto). Il suo primo romanzo, "Non ora, non qui", scritto in età giovanile, è stato pubblicato nel 1989. Temi cardinali della sua narrativa sono la solitudine dell'adolescenza, la miseria del dopoguerra e l'infelicità della passione d'amore. Autodidatta e affermato traduttore dall'ebraico, annovera una serie senza fine di successi editoriali, tra cui Il peso della farfalla, un breve romanzo in cui le storie di un camoscio e del suo cacciatore sono entrambe emblemi di una profonda solitudine esistenziale.
Tra le sue pubblicazioni più recenti: "E disse", in cui opera una rilettura della figura di Mosè all'interno della tradizione religiosa cristiana, "Le sante dello scandalo", rivisitazione della storia di cinque donne che ebbero un ruolo nodale nella storia ebraica, e "I pesci non chiudono gli occhi", racconto di un'iniziazione al sesso e alle crudeltà della vita, tutti editi nel 2011. "Il torto del soldato", in cui la narrazione ruota attorno al senso della sconfitta, e "La doppia vita dei numeri", entrambi del 2012; "Ti sembra il caso? Schermaglia fra un narratore e un biologo" (con P. Sassone-Corsi, 2013), saggio in forma di scambio epistolare in cui si affrontano alcuni temi dell'interazione tra corpo e ambiente; la raccolta di tre racconti inediti "Storia di Irene" (2013); l'autobiografia musicale "La musica provata" (2014); "La parola contraria" (2015), testo sulla sua vicenda giudiziaria in merito alla questione No Tav; il romanzo "Il più e il meno" (2015), densa riflessione sullo scorrere del tempo.
Alle interviste seguiranno anche altro tipo di iniziative, volte ad animare il processo di sensibilizzazione ad ampio spettro, di cui daremo adeguata e dettagliata informazione. (ag)
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Erri De Luca viene spesso in Puglia, sia per partecipare a manifestazioni ed incontri culturali, sia per trascorrere le vacanze fra il Gargano e il Salento. Uno scrittore attento e asciutto, che usa le parole necessarie ed essenziali, scelte con cura nel vasto vocabolario dei segni possibili e mai superflui. Una voce autorevole in difesa delle biblioteche tutte, piccole o grandi che esse siano.
Le biblioteche sono “centri di cultura” storici sin dagli antichi Assiri: la biblioteca di Alessandria e la rivale di Pergamo... pensa che oggi abbiano ancora lo stesso significato? Abbiamo bisogno di biblioteche e perché?
Abbiamo bisogno di biblioteche comunali in periferia, luoghi di consultazione anche di materiale visivo, luoghi accoglienti dove ci si possa dare appuntamento. Ci vediamo in biblioteca, dovrebbe essere il luogo migliore dove incontrarsi tra i quartieri più isolati e desolati. Vanno bene le sontuose biblioteche centrali sul modello di Alessandria, ma servono quelle decentrate, come ne esistono ovunque in Francia.
Nel 2015 si è avuto un incremento delle visite nei luoghi d'arte, ma un italiano su cinque non ha aperto libro... Bisognerebbe trasformare le biblioteche in mete turistiche, per incrementare l'affluenza fra i loro meandri?
Il lettore italiano è sotto media europea, questo vuol dire anche che il potenziale di crescita esiste. Sono fiducioso sull'aumento della lettura, sul l'incoraggiamento intelligente e non pedante della scuola. Ma il libro resta un incontro e un'esperienza personale, non assimilabile a una gita turistica in compagnia assortita.
Cosa avrebbero le biblioteche italiane da importare dalle “colleghe” estere e cosa da "esportare"?
Dove esistono non hanno niente da invidiare, se non la disponibilità di mezzi e apparecchiature. In Italia si detiene la maggioranza del patrimonio culturale dell'umanità, abbiamo una documentazione in campo artistico che nessun'altra nazione possiede.
La legge Delrio sta causando il ridimensionato della biblioteca provinciale di Foggia e, in generale, la spending review ha causato la chiusura di biblioteche e archivi importanti. Ma non dovremmo difendere la nostra cultura come "immuno-difesa" dalle barbarie che terrorizzano la nostra democrazia?
Non conosco la legge in questione, ma la tendenza rientra nella miseria intellettuale della classe dirigente di questo Paese. Non basta che ignori la specialità culturale e naturale del popolo italiano, occorre pure che la perseguiti con tagli alle risorse e oscene trivellazioni petrolifere, davanti al patrimonio estetico e turistico delle nostre coste. I barbari avevano un rispetto verso i monumenti, la bellezza. Questi titolari di scelte, invece, sono al di sotto di quegli invasori alieni.
Erri De Luca ha dei ricordi legati ad una biblioteca?
Purtroppo solo a quella privata di mio padre, che in compenso era così vasta e fornita da non farmi desiderare altre sale di raccolta.
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