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Reddito di cittadinanza, corte Ue boccia il requisito di 10 anni di residenza in Italia
La sentenza nasce dal caso di due cittadine straniere che hanno dichiarato il falso per ottenere l'agevolazione
La Corte di giustizia Ue boccia il requisito di residenza per almeno 10 anni per la richiesta di reddito di cittadinanza da parte di cittadini di Paesi terzi
La Corte di giustizia Ue in merito all'istanza del Tribunale di Napoli sul reddito di cittadinanza ha sentenziato che l'Italia non può subordinare l'accesso di cittadini di Paesi terzi che soggiornano per un lungo periodo a una misura che riguarda l'assistenza sociale al requisito di aver risieduto per almeno 10 anni nel Paese, di cui gli ultimi due in modo continuativo. La Corte, come riporta l'Ansa, parla di una "discriminazione indiretta", in quanto in base alla direttiva sullo status di soggiornante di lungo periodo prevede un soggiordno di 5 anni ininterrotti per la parità di trattamento.
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L'Italia non può nemmeno sanzionare penalmente una falsa dichiarazione riguardante tale requisito illegale di residenza. La questione nasce dall'accusa di due cittadina di Paesi terzi che avevano dichiarato il falso per ottenere il reddito di cittadinanza, che è stato abolito il primo gennaio 2024. In tutto avrebbero percepito rispettivamente 3.414 e 3.187 euro.