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Riforma pensioni ultime notizie. Cosa cambia con l'Ape. Dettagli della riforma
Riforma delle pensioni in dirittura d'arrivo. Ecco le ultime novità e cosa cambia dal prossimo anno
Riforma delle pensioni in dirittura d'arrivo. Ecco le ultime novità e cosa cambia dal prossimo anno.
Pensioni, il progetto di riforma ormai appare chiaro, poiché lo stesso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, nei giorni scorsi ne ha svelato i dettagli.
La riforma delle pensioni - si legge https://www.forexinfo.it - su avverrà in due fasi; la prima coincide con l’approvazione della Legge di Stabilità 2017, in cui ci saranno delle disposizioni che correggeranno in vari punti la Legge Fornero, mentre la seconda sarà successiva e riguarderà alcune categorie di lavoratori, come ad esempio i precoci.
Il prestito pensionistico, l’APE, invece entrerà in vigore prima della Legge di Stabilità 2017, tramite l’approvazione di un disegno di legge ad hoc.
Quindi, ormai non sembrano esserci più dubbi su come sarà la nuova normativa delle pensioni, poiché in questi giorni anche Damiano, Presidente della Commissione Lavoro, ha dichiarato che il progetto di riforma è in linea con le proposte dei sindacati.
Come sarà la riforma delle pensioni? Quali novità aspettarci? Ecco un riassunto di quelle che sono le principali modifiche all’impianto originario della Legge Fornero.
Riforma delle pensioni: APE
Una della novità più importanti è l’introduzione dell’APE, l’anticipo pensionistico erogato dalle banche. Questo permetterà ai lavoratori di andare in pensione anticipata al compimento dei 63 anni (ma solo se si hanno almeno 20 anni di contributi), con 3 anni e 7 mesi di anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa.
Tuttavia, in cambio del prestito bancario con ammortamento ventennale, ci saranno delle penalizzazioni sull’assegno. Queste variano dal 1,4% all’8% in base ad alcuni fattori come gli anni di anticipo e il reddito pensionabile. Per alcune categorie quindi le penalizzazioni saranno più basse; ad esempio per chi ha aderito alla previdenza integrativa. Infatti, in questo caso grazie al fondo pensione si potrà erogare una rendita integrativa anticipata, la cosiddetta Rita, che servirà per abbassare o annullare l’importo della penalizzazione. Anche i disoccupati di lunga durata beneficeranno di detrazioni statali per limitare l’impatto dei tagli.
Riforma delle pensioni: aumento quattordicesima e no tax area
Uno degli obiettivi della riforma del sistema contributivo è quello di alzare il potere d’acquisto dei pensionati.
Per questo motivo il Governo ha scelto di concentrarsi sull’aumento della quattordicesima e sulla no tax area. Nel dettaglio, il Governo sta valutando due diverse proposte di modifica della quattordicesima:
aumentare la platea di beneficiari offrendo un bonus a chi possiede un reddito inferiore ai 13.000€ annui;
lasciare inalterata la platea dei beneficiari aumentando l’importo della quattordicesima a 750€.
Oltre alla quattordicesima, si sta valutando un aumento della no tax area, cioè di quella soglia di reddito sotto alla quale non ci sono imposte. Al momento per i pensionati con meno di 75 anni la no tax area è pari ad un reddito annuo di 7.500€ (8.000€ per chi ha più di 75 anni), ma con la modifica si dovrebbe adottare una soglia uguale per tutti pari a 8.124€.
Non è ancora chiaro se l’aumento della quattordicesima escluda l’ampliamento della no tax area e viceversa. Molto dipenderà dalle risorse, che come sappiamo sono abbastanza limitate.
Riforma delle pensioni: lavoratori precoci e lavoratori usuranti
Nella manovra del Governo ci saranno anche delle novità riguardanti due categorie di lavoratori: i precoci e gli usuranti.
Per i lavoratori precoci, ovvero per chi è entrato nel mercato del lavoro in giovane età, è prevista con ogni probabilità l’introduzione di un bonus contributivo, pari a 6 mesi di contributi figurativi per ogni anno di lavoro precedente al compimento dei 18 anni.
Invece, per i lavoratori usuranti è previsto un riordino della normativa, perché attualmente appare abbastanza complessa. Nel dettaglio verrà allargata la platea dei lavoratori usuranti in quanto fin da subito ci potrebbe essere l’inclusione degli edili, di chi lavora in altezza e dei macchinisti delle ferrovie.
Riforma delle pensioni: ricongiunzione gratuita
Infine ci sarà la ricongiunzione gratuita dei contributi, cioè la riunione in un’unica gestione della contribuzione presente in casse diverse. In questo modo si presuppone che si potrà andare in pensione prima e con un assegno più alto, poiché è come se i versamenti saranno accantonati sin da subito nella gestione previdenziale di destinazione.
La ricongiunzione dei contributi comunque si può fare già oggi, ma in alcuni casi, specialmente per chi è vicino alle pensione, ha dei costi molto elevati.