Fisco e Dintorni
Pec non funziona? Fisco invia atti in Camera di Commercio
Se la pec del contribuente è piena o scaduta il Fisco deve inviare gli atti in Camera di Commercio ma Movimento Consumatori avvisa “attenti alla procedura, se non rispettata le cartelle sono nulle”.
In caso di notifica da parte degli enti di atti a mezzo posta elettronica certificata e l’indirizzo pec del contribuente risulta pieno o non funzionante, occorre seguire un’attenta procedura altrimenti le pretese sono illegittime.
Ciò è quanto segnala il Presidente di Movimento Consumatori della sezione di Maglie nonché Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), il Dott. Antonio Sorrento, a seguito della recentissima sentenza del Tribunale di Brindisi che ha annullato migliaia di euro di contributi a carico di un contribuente, difeso dall’Avv. Matteo Sances, per vizio di notifica della pec (sentenza n.1514/2021 liberamente visibile su www.partiteivanazionali.it – sez. Documenti).
I giudici, infatti, dopo aver chiarito che “l’avviso è notificato in via prioritaria tramite posta elettronica certificata all’indirizzo risultante dagli elenchi previsti dalla legge…” descrivono tutte le operazioni che devono seguire gli enti per notificare un atto a mezzo pec anche qualora l’invio non dovesse andare a buon fine (come nel caso in questione). Ebbene, sul punto il giudice rileva che “in caso di indirizzo pec del destinatario non valido e attivo la notifica deve essere eseguita mediante:
- Deposito dell’atto presso gli uffici della camera di commercio;
- Pubblicazione del relativo avviso sul sito informatico della medesima camera di commercio;
- Invio al destinatario di una raccomandata a/r senza ulteriori adempimenti a carico dell’agente della riscossione.
Ebbene rileva il Giudicante che nel caso di specie trattandosi di persona fisica non vi è alcuna prova in giudizio che quest’ultima avesse fatto richiesta di notifica via pec…. In ogni caso non vi è prova della ricezione della raccomandata ar…..”.
Sul punto, è intervenuto anche il Vice Presidente Nazionale di Movimento Consumatori, il Dott. Bruno Maizzi, per fare presente a tutti i contribuenti che seppur ammessa la notifica degli atti fiscali e contributivi anche a mezzo pec è opportuno verificare bene il rispetto da parte degli enti della rigorosa normativa (art. 26 del Dpr 602/73).
Per la cronaca, nel caso di specie gli Enti sono stati condannati al pagamento delle spese di lite.
Ringraziamo dunque le associazioni per la preziosa segnalazione.