Pillole d'Europa
Donazioni di sangue, pet therapy e... l'Europa c'é
Pillole d'Europa di Cinzia Boschiero
DONAZIONI DI SANGUE, PET THERAPY, AIUTI EUROPEI AGLI ARTISTI
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: è vero che sarà l’Italia ad ospitare l’evento globale dell’edizione 2020 del World Blood Donor Day?
Risposta: sì. Ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dei donatori dall’Organizzazione mondiale della sanità (https://www.who.int/campaigns/world-blood-donor-day/2019). Il sistema sangue italiano, a differenza di altri Stati, si basa totalmente sulla donazione volontaria e non remunerata, conta al momento oltre 1,7 milioni di donatori, di cui 1,3 periodici e oltre 300mila alla prima donazione. Il numero di donazioni è stato di poco superiore ai 3 milioni con un’incidenza sulla popolazione di circa 50 per ogni mille abitanti. In media si parla di una donazione di sangue ogni 10 secondi che consente di trasfondere circa di 1.745 pazienti al giorno e di trattare con medicinali plasma derivati migliaia di persone al giorno. Tuttavia anche quest’anno è stato ribadito che servono nuovi donatori di sangue e in particolare l’associazione HSOS Obiettivo Sangue dell’ospedale Sacco di Milano, che è una delle più attive, ha organizzato una grande manifestazione con oltre una trentina di artisti molto famosi tra cui Beruschi, Wilma de Angelis e con un tram dedicato tutto il giorno a distribuire, grazie ai volontari, informazioni sulla sicurezza del donare il sangue e gadgets ai cittadini proprio per sensibilizzare. ”Gli obiettivi della campagna di quest’anno” ha detto il dott. Renato Dal Compare, Presidente della Associazione HSOS Donatori di Sangue, Ospedale Sacco,” sono diversi ovvero si ringraziano le persone che donano il sangue e si intende incoraggiare coloro che non abbiano ancora donato il sangue a diventare donatori; si vuole sottolineare la necessità di una donazione di sangue impegnata per tutto l’anno, al fine di poter avere forniture adeguate e raggiungere un accesso universale e tempestivo a trasfusioni di sangue sicure”. Era presente alla manifestazione anche l’assessore Stefano Bolognini, di Regione Lombardia che ha ricordato “Il ruolo delle associazioni di volontariato è fondamentale e Regione Lombardia si distingue in Italia e in Europa per la generosità e i progetti di solidarietà concreti anche nel sociale”. Si punta a focalizzare l’attenzione sulla salute dei donatori e sulla qualità della cura dei donatori come fattori critici nella costruzione dell’impegno dei donatori e nella volontà di donare regolarmente; si intende dimostrare la necessità di un accesso universale a trasfusioni di sangue sicure, e fornire sostegno alla fornitura di un’assistenza sanitaria efficace e nel raggiungimento dell’obiettivo della copertura sanitaria mondiale; si punta a mobilitare il sostegno a livello nazionale, regionale e globale tra governi e partner di sviluppo per investire, rafforzare e sostenere i programmi nazionali sul sangue. Il World Blood Donor Day è stato istituito nel 2004 per opera dell’Organizzazione mondiale della sanità, della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa internazionale, della Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue (FIODS/IFBDO) e della ISBT, International Society of Blood Transfusion. La classifica dei Paesi europei dove le donazioni sono più popolari vede in testa l'Austria, con il 66% della popolazione che dona, seguita da Francia (52%), Grecia e Cipro (51%). Italia in coda, con il 23%.
Domanda: ci sono dei dati europei sull’utilità della pet therapy? Luisella nuceri
Risposta: Ci sono dei dati europei che evidenziano come sia utile il valore terapeutico degli animali nel rapporto con i bambini, con gli anziani e con i disabili. Ci sono anche delle linee guida sia italiane che europee. Il termine pet therapy indica una serie complessa di utilizzi del rapporto uomo-animale in campo medico e psicologico. Nei bambini con particolari problemi, negli anziani e in alcune categorie di malati e di disabili fisici e psichici il contatto con un animale può aiutare a soddisfare certi bisogni (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali) e recuperare alcune abilità che queste persone possono aver perduto. Le attività di Pet Therapy sono caratterizzate, tuttavia, da una grande eterogeneità, sia per quanto riguarda il percorso formativo degli operatori, sia per la tipologia degli utenti e le metodologie adottate. Il crescente interesse in materia e la mancanza di strumenti legislativi condivisi a livello europeo che regolino le terapie svolte con l’ausilio degli animali, ha fatto sorgere la necessità di effettuare ad esempio, da parte dell'Istituto Superiore di Sanità, una ricognizione delle attività svolte a livello nazionale. A Milano l’associazione For a Smile Onlus ad esempio lavora presso diversi enti ospedalieri e anche presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta che fa parte degli ERN europei per le malattie rare. “La Dog therapy ha avuto esito molto positivo presso la nostra Struttura,” dice il dott. Nardo Nardocci, Direttore della U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile,” che è dedicata alla diagnosi, terapia e ricerca clinica nell’ambito delle malattie neurologiche genetiche ed acquisite dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare riguardo al gruppo delle Malattie Rare”. La dott.ssa Federica Zibordi, Dirigente medico neuropsichiatria infantile, Istituto neurologico Carlo Besta spiega :” Il linguaggio non verbale dei cani ben si armonizza con le difficoltà cognitive e di linguaggio dei nostri bambini. La facile ed immediata modalità di interazione favorisce tutte le relazioni sia con i bambini disabili che con tutto il personale medico e paramedico”.
Domanda: con il mio lavoro di artista vado in diversi Stati europei, ma non ci sono degli aiuti anche per noi artisti ? Barbara Silene
Risposta: sì. Ci sono i bandi del programma europeo Europa Creativa, e ad esempio c’è i-Portunus che è un progetto pilota finanziato dal programma "Europa Creativa" che offre agli artisti e ai professionisti della cultura l'opportunità di beneficiare di un breve periodo di mobilità in un altro Stato. Si richiede che la mobilità abbia un obiettivo specifico e ben definito, come sviluppare collaborazioni internazionali, prendere parte a residenze artistiche finalizzate alla produzione di opere o ad acquisire competenze professionali, presentare opere in un altro Stato oppure sviluppare progetti con comunità locali nello Stato di destinazione. E' possibile partire nel periodo che va dal 25 luglio al 31 dicembre 2019. Il sostegno finanziario concesso è variabile a seconda della durata della mobilità (tra 1500 e 3000 euro).