Pillole d'Europa
FONDI A MEDIA, AGRICOLTURA, LOTTA INQUINAMENTO, PARITA’ DI GENERE E RICERCA
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono aiuti per la cultura in Europa? Luisa Ponti
Risposta: sì, ci sono fondi del programma comunitario Europa Creativa. E’ aperto ad esempio un bando per rafforzare la competitività, la scalabilità e la sostenibilità dell’industria europea dell’audiovisivo, migliorare la visibilità, la disponibilità e l’audience delle opere europee nell'era digitale. Il bando ha un budget di sette milioni di euro. E’ aperto anche un bando per chi organizza festival cinematografici/audiovisivi ed ha un importo totale di cinque milioni di euro. E’ aperto anche un bando per progetti di creazione e/o distribuzione di materiale multilingue e/o multiculturale, incluso contenuti interattivi, per migliorare le capacità digitali dei cittadini e la loro comprensione del panorama dei media, nonché la loro resilienza contro la disinformazione; cofinanzia progetti di sviluppo di materiali per cittadini e formatori, rivolti a tutte o ad alcune fasce di età e gruppi sociali; progetti di sviluppo di soluzioni innovative di alfabetizzazione mediatica adatte al futuro panorama dei media. Ci sono poi mecenati come la Fondazione Pellegrini Cislaghi e l’associazione culturale biblioteca meneghina-Società del Giardino che editano libri di qualità e li rendono fruibili al largo pubblico e alle biblioteche, come il libro presentato di recente intitolato “La società dei Pulcinella. Carlo Porta. Giandomenico Tiepolo”, a cura di Gianni Rizzoni, donato alla cittadinanza e che evidenziano come la Cultura sia l’unico “ponte” tra i popoli. Il libro è stato donato anche ai vincitori del premio “Tredesin de Mars” che seleziona ogni anno tesi di laurea magistrale, specializzazione e dottorato particolarmente meritevoli per capacità di analisi e approfondimento, conseguite presso le Università milanesi.
Domanda: lavoro nel settore agricolo e servono fondi per promuovere i nostri prodotti di qualità, ci sono fondi europei? Vincenzo Noceti
Risposta: sì ci sono fondi europei e adesso ci sono due bandi aperti europei per la promozione di prodotti agricoli di qualità comunitari. Un bando ha un importo di 84 milioni di euro e cofinanzia progetti di promozione di prodotti agricoli nel mercato interno dell’Unione europea e nei Paesi Terzi e copre sino all’ottanta per cento i costi ammissibili. I progetti possono essere presentati da organizzazioni professionali o interprofessionali, organizzazioni di produttori o associazioni di organizzazioni di produttori oppure da organismi del settore agroalimentare più organizzazioni riunite in un partenariato, tutte dello stesso Stato membro dell’Unione europea. Un altro bando aperto ha un budget totale di 84 milioni e 400mila euro e consente di ottenere un cofinanziamento per programmi multipli di promozione dei prodotti agricoli con una copertura sino all’ottanta per cento. Possono essere coperti in parte i costi per campagne di informazione e di promozione.
Domanda: molti non si rendono conto che molte apparecchiature elettroniche inquinano quando devono essere smaltite, non ci sono norme europee più stringenti per salvare la natura? Enrico Salvi
Risposta: ci sono normative europee inerenti lo smaltimento dei rifiuti e inoltre la Commissione europea ha avviato di recente una consultazione on line pubblica aperta sino al 2 giugno (link https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13137-Review-Restriction-of-the-use-of-hazardous-substances-in-electronics/public-consultation_it) inerente proprio la revisione delle norme dell'Unione Europea che limitano l'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. La direttiva in questione limita già l'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, ma serve modificarla per affrontare le nuove sfide poste dalla gestione dei rifiuti e per garantire una migliore protezione della salute e dell'ambiente. Norme armonizzate su tali sostanze contribuiscono a rafforzare l'economia circolare in questo settore altamente globalizzato e a proteggere i lavoratori. Le nuove norme sono in linea con gli ultimi sviluppi tecnici e scientifici e sono coerenti con le altre normative europee su apparecchiature elettroniche ed elettriche e sostanze chimiche. La consultazione pubblica servirà da base per i lavori in corso sulla valutazione d'impatto. La revisione delle norme vigenti contribuirà al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo, del piano d'azione per l'economia circolare e della strategia sulle sostanze chimiche per lo sviluppo sostenibile.
Domanda: ci sono dei progetti europei o internazionali sulla ricerca e le posizioni delle donne nella ricerca? Ludovica Fracchini
Risposta: sì. E’ attiva ad esempio la ricerca “Più leadership femminile per un mondo migliore” (“More Women Leadership for a Better World”), promossa da Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice (CAPP) e da SACRU, il network internazionale di atenei cattolici, di cui l’Università Cattolica del Sacro Cuore è capofila. L’indagine, i cui risultati finali saranno illustrati dopo l’estate in anteprima presso la santa Sede, è stata presentata a marzo a Dubai, nel Padiglione Italia dell’Esposizione Universale durante il dibattito “More Women Leadership for a Better World”. Care as a Driver for Our Common Home”. Anna Maria Tarantola, Presidente della Fondazione Centesimus Annus promotrice della ricerca, ha aggiunto: «Le donne sono la metà della popolazione mondiale. Hanno grandi talenti e potenzialità; se potessero godere della piena uguaglianza di opportunità, potrebbero contribuire sostanzialmente al necessario cambiamento verso un mondo di pace, inclusione, solidarietà e sostenibilità integrale”. Inoltre l’associazione Stati generali delle donne ha realizzato una serie webinar sui temi di genere e ha aderito ad un evento realizzato da Europe Direct Lombardia il 9 marzo nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Europa come momento di confronto e discussione, in collaborazione con la Commissione europea Rappresentanza a Milano in cui è stato ribadito come democrazia, diritti e valori siano tre dei pilastri fondanti dell'Unione Europea, fin dalla sua nascita e che, oggi più che mai, meritano di avere un ruolo centrale all'interno dell'agenda pubblica e politica. La storia ci tramanda i nomi di alcune famose scienziate e ricercatrici ma è emerso che molte altre donne non sono ancora state ricordate per il loro fattivo contributo in vari ambiti del mondo della ricerca e dell’innovazione; donne che spesso avevano lavorato a fianco di uomini che poi si sono presi tutto il merito, ne bastino solo alcuni esempi, come la prima moglie di Einstein, o come Caroline Herschel (1750-1848) che insieme al fratello William iniziò lo studio fisico del cielo, ha approfondito le nubi interstellari; o Anne Cannon (1863-1941) che aveva classificato gli spettri di più di 225mila stelle e il risultato del suo lavoro è raccolto nel poderoso catalogo "Henry Draper" dal nome dei finanziatore dell'opera, che è ancora oggi largamente consultato; o come le suore che, all’Osservatorio Vaticano, tuttora ancora poco conosciute, scoprirono e catalogarono più di 400 mila stelle. La Commissione europea ha inoltre avviato nuovo "Sistema europeo di sorveglianza di genere e della scienza", attivo per tutti i progetti ricerca comunitari e la rete europea donne e scienza per consentire attività di cooperazione e per coordinare le iniziative comuni. In Europa, la presenza di donne in ambito di ricerca e innovazione resta scarsa. Il progetto GEECCO, di cui è partner anche l’Italia, finanziato dall’UE con un importo di 2 025 494 euro, ha lavorato con l’ausilio di università e organizzazioni di ricerca ad un approccio in grado di accrescere il loro ruolo. Grazie a ciò, alcuni partecipanti hanno migliorato il proprio equilibrio di genere, promuovendo la ricerca a favore dei cittadini sia uomini che donne. Il progetto GEECCO si avvale di piani per la parità di genere (GEP, Gender Equality Plans). Il GEP consiste in un insieme di azioni che adottano un approccio strategico per raggiungere l’uguaglianza di genere all’interno di università e organizzazioni di ricerca.