Pillole d'Europa
FONDI CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE, START UP, IMPRESE SOCIALI
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
Domanda: ci sono progetti europei contro lo spreco alimentare? Luigi Vuccero
Risposta: sì. E’ aperto un bando europeo a cui possono rispondere associazioni di consumatori, cooperative, enti di formazione, enti locali e realtà della pubblica amministrazione, mid cap, ong, piccole e medie imprese, scuole. Il bando ha un importo totale di quattro milioni di euro. Cofinanzia progetti di vario genere da studi a campagne di sensibilizzazione, corsi, iniziative di formazione e informazione; progetti di sviluppo ad esempio anche di strumenti e soluzioni di misurazione e rendicontazione per prevenire lo spreco alimentare a livello di consumo (ad es. applicazioni mobili e altri strumenti di monitoraggio oltre all'auto-reporting); raccolta dati e azioni sperimentali che amplino la base di prove per gli interventi di prevenzione dello spreco alimentare dei consumatori (ad es. studi sulla segmentazione del pubblico per personalizzare e mirare meglio le azioni).
Domanda: ci sono fondi per imprese sociali di inserimento lavorativo? Elena Groppi
Risposta: sì. C’è ad esempio GreenBoost4WISEs che è un progetto europeo, finanziato dal programma per il Mercato unico, che ha l'obiettivo di supportare le Imprese Sociali di Inserimento Lavorativo (WISEs) e le Imprese dell'Economia Sociale (SEEs) nell'adozione di pratiche più ecologiche e sostenibili. Il progetto ha lanciato un nuovo bando, aperto fino al 30 settembre 2024, per selezionare fino a sessanta beneficiari che otterranno supporto finanziario per sessioni di formazione e servizi di consulenza, con l'obiettivo di promuovere pratiche più verdi e sostenibili tra le WISEs e le SEEs negli Stati dell'Unione Europea. In particolare, gli obiettivi chiave del bando sono attività di formazione e riqualificazione per incrementare le competenze del personale e del management delle WISEs per rendere più ecologiche le loro operazioni; adozione di misure sostenibili atte ad incoraggiare l'implementazione di soluzioni innovative e sostenibili.
Domanda: ci sono bandi europei per start up al femminile innovatrici? Roberta Saveri
Risposta: ce ne sono diversi, Le segnalo ad esempio che sino al 30 settembre 2024 è aperto un secondo bando del Women TechEU, programma di supporto per le imprenditrici che guidano start-up deep-tech in Unione europea. Women TechEU selezionerà progetti incentrati sulla transizione verde, digitale e sociale in linea con gli obiettivi europei, promuovendo il ruolo delle donne al centro del settore deep-tech e supportando le vincitrici nella definizione di una strategia di innovazione sociale. Inoltre, il progetto si rivolgerà alle aree meno avanzate in termini di innovazione (aree di ampliamento) per ridurre le disuguaglianze territoriali nell'accesso al supporto per l'innovazione.
Domanda: si fa qualcosa a livello europeo per il diabete? Barbara Acerbati
Risposta: sì, si fanno diversi progetti di ricerca europei. Inoltre di recente è stato presentato all’EUDF Italia Forum un documento d’impegno della comunità diabetologica rivolto agli esponenti del Parlamento Europeo con quindici raccomandazioni sulle priorità che l’Unione Europea dovrebbe supportare affinché gli Stati membri sviluppino giuste politiche sul diabete. Se ne è parlato di recente a Roma in occasione dell’EUDF Italia Forum 2024 “Act now in diabetes care. Una roadmap per il diabete in Europa: le riflessioni italiane”. L’evento organizzato insieme da Europen Diabetes Forum Italia (EUDF Italia) e da European Diabetes Forum (EUDF), in collaborazione con Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e NCDs e Intergruppo parlamentare Sanità digitale e terapie digitali, si è svolto presso Spazio Europa, sede gestita dall'Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Sono oltre 686.000 le persone che muoiono ogni anno in Unione Europea a causa del diabete o di patologie correlate, una ogni 46 secondi. Ad oggi sono 31,6 milioni le persone nell'UE affette da diabete, l’equivalente della somma delle popolazioni di Paesi Bassi, Portogallo e Croazia. “Con l’aumento di questa pandemia silente, si prevede che il numero di persone con diabete aumenterà fino a 33,2 milioni entro il 2030”, dice il prof. Michele Poerio, presidente di FEDERSPEV, ”Nell’area europea sono 295.000, un numero in crescita, le persone giovani con diabete di tipo 2 e adolescenti con diabete di tipo 1, e ammonta a 104 miliardi di euro (dato del 2021) il costo complessivo correlato al diabete a carico dei sistemi sanitari dell’UE. Il 75 per cento di questi costi è imputabile a complicanze potenzialmente evitabili; questo significa che le politiche che promuovono una diagnosi precoce e una buona gestione della malattia possono favorire un notevole risparmio sui costi e contribuire alla resilienza e sostenibilità dei sistemi sanitari”.