Pillole d'Europa
FONDI PER ARTE, DESIGN, BIODIVERSITA’, PARITA’ DI GENERE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono aiuti europei per chi fa design e arte? Ludovico Vincari
Risposta: sì, ci sono i fondi del programma comunitario Cultura ed Europa Creativa. Per il design ci sono dei fondi anche nell’ambito del nuovo Bauhaus europeo. Diversi progetti hanno ottenuto fondi tra cui ad esempio il progetto intitolato “Esseri urbani”, nella categoria “Mobilitazione della cultura, delle arti e delle comunità”. Il progetto realizzato in Puglia e si è posto l’obiettivo di stimolare la rigenerazione urbana e sociale attraverso l’arte contemporanea, proponendo al pubblico il lavoro di artisti emergenti nel corso di mostre gratuite sviluppate all’aperto. Esseri Urbani è il primo Festival dell’Arte e del Design Contemporanei del Sud Italia inclusivo e accessibile a soggetti portatori di disabilità. Un altro progetto premiato dalla Commissione europea si intitola “Materieunite” e propone installazioni permanenti e temporanee per eventi e negozi realizzate mediante utilizzo del cartone sostenibile come materia prima, accanto ad altri materiali riciclati o recuperati dagli scarti delle filiere di approvvigionamento. Il principio su cui si basa questo progetto è quello dell’economia circolare che riduce, riutilizza e ricicla. Sulla base di questo principio Materieunite produce progetti su misura utilizzando la minor quantità di materiale possibile, minimizzando sprechi, tempi di produzione e costi. Molti gli artisti di elevata qualità e di livello internazionale tra cui Eugenia Scaglioni, grande artista di fama internazionale, che, con le sue opere in mostra in via Savona 61 a Milano, utilizza materiali di pregio (marmi, ceramiche etc.) e crea un connubio tra arte e cultura.
Domanda: siamo una associazione e ci occupiamo di biodiversità, ci sono bandi aperti europei per questo ambito? Rosalinda Fusco
Risposta: sì. La biodiversità è declinata in più ambiti e settori e rappresenta una delle priorità interna e anche trasversale in diversi bandi europei. Tra i bandi aperti segnalo ad esempio i bandi del programma Life della Commissione europea. CINEA - Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente ha emanato un bando con un budget totale che ammonta a 135.739.347 euro e scadenza al 4 ottobre 2022. Possono presentare progetti persone giuridiche, pubbliche e private, con sede legale in uno degli Stati dell’Unione europea compresi PTOM e anche le organizzazioni internazionali. Possono essere cofinanziati ad esempio progetti che stabiliscano una rete coerente di aree protette con priorità per quelli incentrati sull'aumento della percentuale di aree terrestri o marine protette o sull'aumento della quota di aree terrestri o marine soggette a rigorosa protezione; progetti riguardanti l’attuazione degli obiettivi di ripristino della natura per specie e habitat; progetti riguardanti il ripristino di ecosistemi degradati; progetti tesi a migliorare la salute e la resilienza delle foreste gestite; progetti tesi a invertire il declino degli impollinatori; progetti per riportare la natura nei terreni agricoli, con approcci innovativi per ripristinare le caratteristiche paesaggistiche ad alta biodiversità negli agroecosistemi, che portano anche benefici per gli agricoltori e le comunità (es. che prevengono l'erosione e l'esaurimento del suolo, filtrano l'aria e l'acqua ecc.); progetti di inverdimento delle aree urbane e periurbane: ripristino di ecosistemi sani e ricchi di biodiversità nelle aree urbane e periurbane, o per lo sviluppo di infrastrutture verdi e soluzioni basate sulla natura che apportino vantaggi significativi per la biodiversità, fornendo soluzioni alle sfide urbane e aumentando l'accesso alla natura.
Domanda: siamo una azienda editoriale attenta alla parità di genere è vero che ci sono degli adempimenti di legge e delle opportunità anche europee per le imprese e anche nel settore della ricerca ? Francesco Curiale
Risposta: sì. Di recente la rete EEN (Enterprise Europe Network) ha realizzato proprio un seminario on line per informare le aziende su questo tema. Dal 2008 Enterprise Europe Network, rete voluta dalla Commissione europea, ha aiutato 2, 9 milioni di pmi ad innovarsi e ad internazionalizzarsi. In Italia operano 6 consorzi che aggregano enti diversi (http://www.een-italia.eu/) e la FAST- Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche è partner del consorzio SIMPLER (http://www.eensimpler.it/) con una vasta gamma di servizi gratuiti per le aziende tra cui B2B suddivisi per settore. In un seminario intitolato “Occupabilità sostenibile: nuovi paradigmi organizzativi per le imprese” è stato spiegato il Corporate Sustainability Navigator, metodo certificato Ue che consente in tre passaggi di effettuare assessment sostenibilità ambientale, economica e sociale. In base alle normative sia nazionali che europee, al fine di valorizzare e tutelare la diversità e le pari opportunità sul luogo di lavoro, le imprese e tutte le organizzazioni devono adottare strategie di genere ed adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente "critiche" (opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità etc.). In Italia dal 2022 anche le aziende con meno di 50 dipendenti possono redigere il rapporto su base volontaria e quindi accedere alla certificazione di parità. Il rapporto è redatto sia in relazione al complesso delle unità produttive e delle dipendenze, che in riferimento a ciascuna unità produttiva con più di cinquanta dipendenti. Il termine per la compilazione è fissato al 30 settembre 2022 per il solo biennio 2020-2021. Per tutti i successivi bienni il termine sarà il 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio. La redazione avviene attraverso la compilazione dei moduli disponibili sull’apposito portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Solo le aziende che redigeranno il rapporto sono ammesse a presentare domande di partecipazione od offerte in gare pubbliche a valere su risorse del PNRR e del PNC. La certificazione non è obbligatoria ma istituisce un sistema premiale per le aziende che la ottengono tra cui: esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro in misura non superiore all’1,00% della contribuzione obbligatoria di previdenza e assistenza dovuta; nel limite annuo massimo di 50mila euro e un punteggio premiale per la valutazione, da parte delle autorità titolari di fondi europei, nazionali e regionali, delle proposte progettuali ai fini aiuti di Stato; cofinanziamento degli investimenti; bandi di gara. La parità di genere non è una questione che interessa solo le donne, ma anche gli uomini. È al centro del pilastro europeo dei diritti sociali, che mira al raggiungimento della parità di trattamento e delle pari opportunità tra donne e uomini in tutti i settori, tra cui la partecipazione al mercato del lavoro, le condizioni di lavoro e la progressione di carriera. Inoltre l’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) ha creato GEAR (Gender Equality in Academia and Research), ovvero uno strumento avanzato per la parità di genere in organizzazioni attive in ricerca e innovazione. L’obiettivo dello strumento, creato con la collaborazione della Direzione Generale Ricerca e innovazione della Commissione Europea, è quello di combattere la ripetizione strutturale delle disuguaglianze, i bias e gli stereotipi di genere in istituti di ricerca e educazione superiore in tutta l’UE. Tra i progetti si segnala MINDtheGEPs (Modifying Institutions by Developing Gender Equality Plans) che include un mix di azioni culturali e strutturali tra cui laboratori dedicati all’empowerment e alla formazione di genere indirizzati sia a uomini sia a donne, all’inizio e all’apice della loro carriera; misure di conciliazione tra lavoro e famiglia indirizzate anche agli uomini; l’istituzionalizzazione di figure chiave per la “genderizzazione” dell’ organizzazione che siano da raccordo e completamento tra le varie già esistenti come il GEM (Gender Equality Manager) o il GDB (Gender Database Manager). Il progetto è finanziato nell’ambito dell’azione Science with and for Society di Horizon 2020, programma quadro per la ricerca e l'innovazione dell’Unione Europea, ha una durata di 48 mesi e un budget di circa 3 milioni di euro. UniTo guida un consorzio internazionale che coinvolge vari paesi (Italia, Spagna, Irlanda, Polonia, Serbia, Svezia e Olanda) e vari tipi di organizzazioni (università, centri di ricerca pubblici o privati, case editrici).