Pillole d'Europa
FONDI PER BATTERIE ECOSOSTENIBILI, PROGETTI PER LA SICUREZZA SULLE STRADE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: non ci sono studi o progetti europei per creare batterie elettriche ecosostenibili? Luisa Fuscario
Risposta: sì. Ci sono anche fondi europei e progetti di ricerca in questo ambito. Di recente è stato premiato un progetto dalla Commissione europea che concerne la creazione di una batteria da fibre di foglie di ananas realizzato da Daniele Pinna, studente sardo dell’ Istituto Tecnico Industriale G.M. Angioy di Sassari che è stato premiato dalla FAST- Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche a Milano dalla Commissione europea in occasione del concorso europeo – selezione italiana “I giovani e le scienze 2024”. ll progetto sviluppa un modello di batteria Al-aria (AAB) sperimentale realizzato con fibre di foglie di ananas che arricchisce l’azione capillare della diffusione della soluzione elettrolitica necessaria per realizzare la reazione chimica. Questo tipo di batteria, pur con alcuni limiti tra cui la corrosione dell’anodo, si sta rivelando oggetto di studio in considerazione del basso costo, grande abbondanza, minore impatto ambientale e alta densità di energia dell’alluminio. Le fibre sono prodotte come rifiuti dalle piantagioni di ananas; tra le proprietà fisiche, confrontabili o migliori rispetto ad altre fibre naturali (es. carta), la buona capacità di assorbimento di acqua, suggerisce un’interessante applicazione nella preparazione di una batteria Al-aria. Il lavoro sperimentale nella prima parte è stato prettamente chimico e, mediante un’intensa attività di laboratorio, si è ottimizzata la procedura di studio delle caratteristiche delle fibre. Lo studente ha vinto di andare a Expo Sciences Belgio a Bruxelle nell’ aprile 2025 dove rappresenterà l’Italia. Inoltre la Commissione europea offre diversi fondi e bandi a sostegno di progetti di creazione e sviluppo di batterie per l’emobility con stanziamenti recenti sino a 4,8 miliardi di euro. Si chiama Battery 2030Plus inoltre l’iniziativa di ricerca europea su larga scala e a lungo termine nata con l’obiettivo proprio di inventare le batterie sostenibili del futuro, per consentire all’Unione europea di raggiungere gli obiettivi previsti nel Patto europeo per l’ambiente meglio conosciuto come Green Deal.
Domanda: ci sono dati europei e si sta facendo qualcosa per la sicurezza sulle strade sia di pedoni, che di ciclisti e di auto e altri mezzi di trasporto? Barbara Ciotti
Risposta: sì. E’ un tema su cui la Commissione europea pubblica periodicamente e monitora i dati. Ad esempio lo scorso anno sono state registrate circa 20.400 vittime di incidenti stradali, con un lieve calo dell’1% rispetto al 2022. Sebbene si tratti di circa 2 360 decessi in meno (-10%) rispetto al 2019, la tendenza alla diminuzione si è stabilizzata in diversi Stati membri dell’Unione europea. La classifica generale per paese dei tassi di mortalità stradale non è cambiata in modo significativo: le strade più sicure sono ancora quelle della Svezia (22 decessi per milione di abitanti) e della Danimarca (27/milione), mentre la Bulgaria (82/milione) e la Romania (81/milione) hanno registrato i tassi di mortalità più elevati nel 2023, anno in cui la media dell'UE è stata di 46 vittime della strada per milione di abitanti. Nonostante la popolarità della bicicletta sia in continuo aumento, il numero di ciclisti uccisi sulle strade dell'UE desta serie preoccupazioni: nel 2022 ne sono morti oltre 2 000. Si tratta dell'unico gruppo principale di utenti della strada a non aver registrato un calo significativo dei decessi nell'ultimo decennio, in particolare a causa della persistente mancanza di infrastrutture adeguate e dei comportamenti pericolosi da parte di tutti gli utenti della strada, come l'eccesso di velocità, la distrazione e la guida sotto l'effetto di alcol e droghe. L'UE mantiene il suo impegno a dimezzare il numero di morti e feriti gravi sulle strade entro il 2030 e a perseguire l'obiettivo di quasi zero vittime entro il 2050. Nella proposta di dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, la Commissione europea riconosce che la sicurezza è un presupposto per incoraggiare le persone a circolare in bici, e lavora all'elaborazione di orientamenti per i requisiti di qualità riguardanti gli utenti vulnerabili della strada, compresi i ciclisti. Nel marzo 2023 la Commissione europea ha inoltre presentato una serie di proposte volte a migliorare la sicurezza stradale, tra cui l'aggiornamento dei requisiti per le patenti di guida e una migliore applicazione transfrontaliera delle norme in materia di circolazione stradale. La sicurezza stradale è stata anche elemento centrale delle recenti iniziative strategiche dell'UE in materia di mobilità, in particolare la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, il nuovo regolamento TEN-T e il quadro per la mobilità urbana. Sono cofinanziati progetti di ricerca e sviluppo inerenti la sicurezza sulle strade. Di recente sono stati premiati due progetti innovativi dalla Commissione europea sviluppati da studenti italiani. Si tratta di un progetto intitolato progetto “Free City Bike (Salva vita per ciclisti urbani)” realizzato da Filippo Cena (2005), Luca Lazzaroni (2005), Alessandro Verrastro (2005) dell’ I.S.I.S Bernocchi di Legnano che hanno ideato un utile sistema per la sicurezza stradale al fine di tutelare automobilisti e ciclisti che condividano tratti di strada con pista ciclabile. L’automobilista, prima di intersecare la pista ciclabile, viene avvertito con un semaforo rosso della presenza di un ciclista. Il principio di funzionamento del sistema ideato si basa sulla totale assenza di metodi e sensori tradizionali, rendendolo più sicuro e a ridotta manutenzione tecnica. Inoltre, dagli studi e dalle sperimentazioni effettuate il progetto apre nuovi scenari di ricerca. Il secondo progetto, anch’esso premiato dalla Commissione europea a Milano presso la FAST il 18 marzo, ha vinto di andare a BUCA-IMSEF, fiera internazionale a Buca-Izmir (Turchia) nel novembre 2024; il progetto si chiama “Safe Cross Walk (strisce pedonali sicure)” ed è stato realizzato da Nicolò Bartoli (2006), Simone Clementi (2006), Diego Zaghini (2006) dell’ITTS O. Belluzzi del L. Da Vinci di Rimini che hanno vinto anche il premio “2023 Society for Science Community Innovation Award” , premio di 500$ offerto da Science for Society (USA). Il sistema Safe CrossWalk è innovativo e completamente automatico progettato per rendere gli attraversamenti pedonali più sicuri ed efficienti. Mediante un insieme sofisticato di sensori ad ultrasuoni altamente affidabili e trasmettitori radio avanzati, il sistema è in grado di rilevare la presenza dei pedoni sulle strisce pedonali e di avvisare immediatamente gli automobilisti in avvicinamento con chiari e visibili segnali visivi e acustici (laser rosso sulle strisce, cicalino). Il principale obiettivo è ridurre il numero di incidenti stradali che coinvolgono i pedoni, fornendo una soluzione pratica e intuitiva per aumentare la sicurezza in aree urbane densamente popolate.