Pillole d'Europa

MALAGESTIONE FIUMI, OLIO NELLO SPAZIO, AIUTI AGLI ARTISTI E GIOVANI SCIENZIATI

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono fondi europei per tutelare i fiumi che, come il fiume Serio, nella zona del Comune di Seriate, in provincia di Bergamo, hanno problemi di acqua e dovrebbero essere monitorati  e tutelati per salvare la fauna ittica e non solo? Noi cittadini ci sentiamo a volte soli!  Luca Brembato

Risposta: in effetti siamo venuti a conoscenza ed abbiamo denunciato su stampa, il fatto che ci è stato segnalato da tre volonterosi cittadini che, con grande senso civico, si sono attivati per salvare i pesci e per allertare le autorità preposte, che, proprio la scorsa settimana, presso il fiume Serio (foto allegata), in provincia di Seriate, si sono sentiti soli in questo loro grande sforzo di salvare la fauna ittica presente ed agonizzante per la mancanza di acqua. Questi cittadini  sono basiti dal fatto che non ci sia stato alcun intervento rapido in merito, malgrado le loro segnalazioni. La moria di fauna ittica è stata notevole e, di sicuro, chi non ha monitorato e non è intervenuto, dovrà auspicabilmente, rispondere di tutto ciò, anche perché occorre che tutto ciò non accada ancora. Il problema della siccità tuttavia non è una emergenza locale, è un disastro annunciato  : tutti gli studi scientifici europei ed internazionali, avevano già evidenziato, da anni, che lo avremmo dovuto affrontare e quindi, evidentemente, manca una strategia adeguata in Italia, perché, in verità, le linee guida europee ci sono già da diversi anni. Per il caso specifico, ad esempio, già intorno al 2007 era stato siglato un  Protocollo d'Intesa tra la Provincia di Bergamo, il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, il Parco Regionale del Serio, il Comune di Seriate e la Comunità Montana Valle Seriana che, nel concertare un percorso comune, avevano affidato all'Università di Milano - Bicocca -D.I.S.A.T. pure un programma di studio e monitoraggio ,- da cui è stato pure editato un libro-,  intitolato  "Strategie per lo Studio, la Salvaguardia e il Recupero dell'Ambiente Fluviale del Serio”,  in cui erano state indicate già nel 2007 , finalità, ampiamente condivise tra le parti, per approfondire, da una parte i problemi del fiume Serio e dall'altra per una migliore gestione del sistema "acqua”, risorsa territoriale da  "usare” in modo adeguato con una gestione oculata e da monitorare. Per evitare che accada di nuovo un caso come quello del fiume Serio della scorsa settimana, la Commissione europea ha ben evidenziato, da anni, che non bastano gli studi, le ricerche, i protocolli, ma che occorre che, una volta predisposti i dati ed evidenziati i problemi, si intervenga in modo rapido e consono, con fondi e persone di responsabilità specifica territoriale e che si faccia un monitoraggio costante dei flussi dei fiumi, che si utilizzino i fondi europei per fornire progetti concreti territoriali a risposta dei problemi per tutelare l’ambiente e la fauna ittica. Da parte della Commissione europea sono già stati stanziati diversi soldi per progetti in Italia di tutela dei fiumi, ad esempio  357 milioni di euro sono destinati al ripristino ecologico del fiume Po, nel rispetto della biodiversità, con il ripristino di 1500 ettari di zone umide e 340 ettari di foresta. Già un report della Commissione Europea pubblicato nel febbraio del 2019 evidenziava che, in Italia solo il 43% dei 7.494 fiumi erano in buona salute con, a rischio, già dal 2019, ben 40 specie ittiche. Già in quel report veniva evidenziato che un 16% dei fiumi italiani non era stato nemmeno classificato; che per i 347 laghi italiani la situazione era, già allora, ancora più grave visto che appena il 20% era “in regola” con la normativa europea. Inoltre sull’applicazione della Direttiva europea Acque (2000/60/CE), l’Italia , già stando ai dati sempre di un report della Commissione europea, non risultava dal 2000 sulla buona strada per conseguire, entro il 2027, l’obiettivo del “buono stato ecologico”, previsto dalla normativa comunitaria per i fiumi, i laghi, le zone umide, i corsi d’acqua, le acque sotterranee e le acque di transizione e costiere; ma questo non è “colpa” della Commissione europea, che evidenzia le carenze, che stila direttive e che è organo esecutivo di ciò che deliberano i parlamentari europei, che sono eletti da noi e che stanzia soldi sulla base delle decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio; questo accade perché, evidentemente, a livello locale, regionale, nazionale, non c’è il dovuto impegno e raccordo attuativo, a scapito della salute di tutti; anzi pare che, stando ai dati europei, più ci sono “protocolli d’intesa” mal gestiti, più talvolta ci sia uno scaricabarile di responsabilità e poco attivismo reale per la tutela territoriale.  Serve quindi che il senso civico non sia solo dei singoli cittadini, che non possono essere lasciati soli, ma serve che il senso civico sia soprattutto di chi ha il dovere di utilizzare fondi europei e di fare applicare le direttive comunitarie in modo concordato da tutti, in primis da coloro che attingono acqua dai fiumi. I Piani di Bacino idrografici, previsti dalla Direttiva europea, sono ad esempio uno strumento per il miglioramento dei nostri ecosistemi acquatici e per garantire un uso plurimo sostenibile delle acque dolci europee.

 

Domanda: con un mio compagno di classe di liceo abbiamo ideato un sistema innovativo per aiutare gli anziani a casa, ci potrebbe essere qualche bando a cui possiamo partecipare per avere dei fondi? Michela Sarti

Risposta: sì, vista la vostra età potete partecipare al concorso europeo “I giovani e le scienze 2023” della Commissione europea (www.fast.mi.it) e vincere sino a settemila euro.  Si tratta della 35a edizione. Giovani di età compresa tra i 15 e i 20 anni possono presentare loro idee, progetti alla FAST-Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, entro il 10 febbraio 2023; l’esposizione dei lavori e la premiazione è prevista dal 18 al 20 marzo 2023 a Milano in p.le Morandi 2 e la Commissione europea prosegue ogni anno questo concorso proprio per avvicinare i giovani alle STEAM. Rinaldo Psaro, da aprile presidente della FAST-Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche per il triennio 2022-24, sottolinea “Noi come sempre ci siamo, con i nostri giovani meritevoli e assetati di innovazione aperti al futuro : la FAST accompagna i finalisti 2022 all’estero in modo che possano partecipare anche ad altri contest”. I vincitori italiani del 2022 partecipano  a Leiden in Olanda  alla 33a edizione di EUCYS-European Union Contest for Young Scientists: sono tre studenti del Gallini di Voghera e tre del Rainerum di Bolzano. “A Leiden ci saranno  una quarantina di nazioni  a concorrere e si vincono   premi in euro dai 7000 euro, riconoscimenti d’onore, tirocini presso i più qualificati centri di ricerca dell’Unione europea”, spiega il dott. Alberto Pieri, segr. gen. FAST,” L’appuntamento successivo alla finale europea  è a San Paolo in Brasile, dal 19 al 24 settembre per FeNaDAnte, la rassegna Dante Alighieri promossa da un Istituto italiano dove vanno a rappresentare l’Italia tre giovani del Fermi di Mantova”. I vincitori e finalisti italiani della selezione 2022 del concorso europeo “I giovani e le scienze 2022” accreditati con la 34a edizione organizzata alla FAST a Milano dal 9 all’11 aprile 2022 inoltre, in questi mesi,  partecipano ai contest a cui sono stati destinati per la qualità dei loro lavori:  sei i finalisti italiani, con i loro due progetti di ricerca, hanno vinto di partecipare a Expo Sciences Europe di Milset, dal 24 al 30 luglio 2022 a Suceava in Romania; vengono dal Belluzzi-Da Vinci di Rimini e dall’Istituto Aereonautico Locatelli di Bergamo; il 27 luglio invece all’ LIYSF-London International Youth Science Forum partecipano  tre studenti dall’Istituto Cobianchi di Verbania e tre del linguistico Galilei di Voghera e condividono fino al 10 agosto, con altri cinquecento giovani dai cinque continenti, intense giornate tra presentazione di progetti, conferenze anche di premi Nobel, visite a prestigiose università e centri di ricerca inglesi; a Stoccolma per SJWP, il concorso internazionale dei giovani dedicato all’acqua rappresenteranno l’Italia due studentesse dell’Ist. Fermi di Mantova.  In autunno ci sono altri eventi a cui i finalisti 2022 del concorso europeo “I giovani e le scienze 2022” rappresenteranno l’Italia e si svolgeranno  in Lussemburgo, Turchia, Messico, Taiwan, oltre ad altre opportunità di contest scientifici a cui parteciperanno in modalità online.

Domanda: è vero che ci sono esperimenti nello spazio anche su ambiti agroalimentari? Rosaria Grandito

Risposta: sì, ci sono ad esempio in atto esperimenti con campioni di olio extravergine di oliva italiano sulla Stazione Spaziale Internazionale, grazie a un progetto inserito nel quadro dell’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il CREA, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano. Nel quadro del suo ruolo di Agenzia Nazionale, l’ASI si è fatta promotrice del progetto e, nel contesto delle proprie relazioni istituzionali con altre Agenzie Spaziali e in qualità di Paese partecipante al programma ISS, ha reso disponibili l’opportunità di volo e il coordinamento con ESA (Agenzia Spaziale Europea) necessario all’attuazione dell’esperimento. I campioni di olio EVO vanno ad unirsi ai quattro oli extravergini selezionati che fanno parte del “bonus food” scelto, nell’ambito della missione Minerva, dall’astronauta ESA Samantha Cristoforetti, e dagli altri membri dell’equipaggio. Questi oli sono accomunati da un alto contenuto in antiossidanti naturali e, in particolare, di fenoli dell’olivo che sono indispensabili per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psico-fisico. I campioni di olio extra vergine di oliva saranno riportati sulla Terra dopo rispettivamente 6, 12 e 18 mesi per essere analizzati e confrontati con quelli dei controlli lasciati a terra. In particolare, l’esperimento andrà ad investigare come la composizione dei metaboliti secondari - fenoli e tocoferoli (vitamina E) - venga influenzata dalla microgravità e dalle radiazioni presenti nello spazio e servirà a raccogliere nuove informazioni sulla stabilità dell’EVOO e sulla durata di conservazione nelle condizioni ambientali spaziali. Il progetto studierà inoltre il modo in cui la tipologia di contenitori correntemente utilizzati a bordo dell’ISS influisce sul prodotto.

 

Domanda: ci sono dei premi europei per le città ecosostenibili per incentivare i nostri politici a prendere scelte adeguate? Lisa Dutto

Risposta: sì, ad esempio Cagliari è una delle due città finaliste del premio “Capitale verde europea” 2024, che riconosce l’impegno a promuovere soluzioni ecologiche a livello locale volte a migliorare l'ambiente, e quindi l'economia e la qualità della vita nelle città. I finalisti del premio “Capitale verde europea” 2024 sono Cagliari (Italia) e Valencia (Spagna). Il premio “Capitale verde” riconosce e premia gli sforzi compiuti a livello locale per migliorare l'ambiente e, di conseguenza, l'economia e la qualità della vita nelle città con più oltre 100mila abitanti. Il premio viene assegnato ogni anno a una città all'avanguardia nel promuovere soluzioni ecologiche per la vita urbana. Inoltre, tre città sono state preselezionate come finaliste per il premio Foglia verde europea 2024, che riconosce gli sforzi sostenibili delle piccole città (da 20mila a 99.999 abitanti) Elsinore (Danimarca), Velenje (Slovenia) e Bistrița (Romania).

 

Domanda: lei aveva indicato degli aiuti europei per noi artisti, ce ne sono altri per caso? Amelia Fusco

Risposta: sì c’è Culture Moves Europe (La cultura muove l'Europa), un nuovo programma di mobilità per gli artisti e i professionisti della cultura. In questo ambito la Commissione europea ha ad esempio firmato un accordo con il Goethe-Institut per l'adozione di un bilancio di 21 milioni di euro destinato alla mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura nei prossimi tre anni. Sulla base delle esperienze e raccomandazioni del progetto pilota i-Portunus attuato tra il 2018 e il 2022, la nuova azione "Culture Moves Europe" (La cultura muove l'Europa) offrirà sovvenzioni a singoli artisti, operatori culturali e organizzazioni di accoglienza in tutti i settori culturali e creativi contemplati dalla sezione “Cultura” del programma “Europa creativa”. Tra i settori contemplati, la musica, l'architettura, le arti dello spettacolo, il design, la letteratura e il patrimonio culturale negli Stati europei partecipanti al programma. “Culture Moves Europe” consentirà agli artisti e agli operatori culturali di intraprendere progetti autoavviati per esplorare, creare, apprendere o incontrarsi al fine di sviluppare o approfondire le relazioni professionali internazionali. Il fine ultimo è concedere sovvenzioni per un periodo di tre anni. Si tratta della più grande azione finora finanziata dall'Unione Europea per i singoli artisti. I primi bandi sono previsti per l'autunno 2022.