Pillole d'Europa

No a fondi EU a chi viola diritti, alleanza europea batterie, progetti IA

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

Domanda: ci sono dei progetti europei sull’intelligenza artificiale che ne facilitino l’utilizzo alle pmi e nel settore sanitario? Vincenzo Cumetto

Risposta: Sì. A partire dal 2020 è previsto il finanziamento di un Nuovo partenariato (PPP) sull’intelligenza artificiale: l’Artificial intelligence Public Private Partnership (AI PPP), sulla scia delle PPP robotica e big data. Il progetto AI DIH Network  favorisce la collaborazione tra Digital Innovation Hub impegnati sui temi dell’Intelligenza Artificiale, permette di facilitare ulteriormente la diffusione dell’AI negli Stati membri e nelle singole imprese. Ci sono molteplici progetti di ricerca che applicano l’intelligenza artificiale (IA) anche nel  settore sanitario. Non ci sono molte donne che lavorano nel settore dello sviluppo delle applicazioni IA e questo inficia lo sviluppo di soluzioni senza pregiudizi e  una raccolta di dati condivisi di medicina di genere che siano ben calibrati. Un'intelligenza artificiale (IA) affidabile può portare molti benefici, quali migliori cure sanitarie. Il dott. Danilo Mazzacane,. Segr. gen Cisl Medici Lombardia ha di recente evidenziato ad un congresso europeo che ci sono nuove sfide da affrontare, l’IA e la copiosità di dati anche informatici da gestire richiedono competenza ed etica; ed ha ribadito che occorre sicuramente cavalcare con saggezza tutto quello che viene offerto dall’evoluzione della innovazione tecnologica, ma non strumentalizzare i dati né inserire nei parametri della AI pregiudizi umani che inficino poi il corretto utilizzo di dati e tecnologie. Ci sono pertanto progetti anche di formazione professionale del personale sanitario ed al contempo di riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali con l'introduzione delle soluzioni di  IA. La Commissione europea investe in IA 1,5 miliardi di euro, ma l'obiettivo è attrarre oltre 20 miliardi di euro di investimenti totali in IA all'anno nei prossimi 10 anni in Europa. La Commissione europea propone una nuova legislazione sull'IA che sia adeguata ai rischi senza limitare l'innovazione e atta a monitorare soluzioni di IA in modo che siano prive di distorsioni.   “Ricerca e sviluppo sono delle priorità per l'Unione Europea”, ha spiegato l’on. Patrizia Toia, europarlamentare e Vicepresidente commissione per l'industria, la ricerca e l'energia.

Domanda: ci sono Stati dell’Unione europea che non mantengono leggi adeguate di tutela dei diritti dei cittadini, ci sono sanzioni o si può evitare che questi Stati possano accedere a fondi europei? Barbara Vileno

Risposta: sì. Proprio di recente al Parlamento europeo  è stato deliberato un meccanismo che controlla che  l'erogazione dei fondi dell'Unione Europea sia subordinata al rispetto dello Stato di diritto. Questo è esattamente ciò che fa il meccanismo europeo concordato di condizionalità. Gli eurodeputati sono riusciti a garantire che la nuova legge non si applichi solo quando i fondi dell'UE sono direttamente utilizzati in modo improprio, come nei casi di corruzione o frode. Si applicherà anche agli aspetti sistemici legati ai valori fondamentali dell'UE che tutti gli Stati membri devono rispettare, come la libertà, la democrazia, l'uguaglianza e il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle minoranze. I negoziatori del Parlamento hanno inoltre insistito sul fatto che la frode e l'evasione fiscale dovrebbero rientrare nel meccanismo, includendo sia i casi individuali che le situazioni generalizzate e ricorrenti. Inoltre sono riusciti a ottenere un articolo specifico che chiarisce la possibile portata delle violazioni elencando esempi di casi, come minacce all'indipendenza della magistratura, mancata correzione di decisioni arbitrarie o illegali e limitazione dei rimedi giuridici.

 

Domanda: sulla gestione dei rifiuti e  in particolare delle batterie elettriche cosa sta facendo l’Unione europea? Carlo Bramati

Risposta: la Commissione europea dovrà ratificare i nuovi emendamenti alla Convenzione di Basilea riguardo le spedizioni tra Stati  di alcune tipologie di rifiuti in plastica che entreranno in vigore dal primo gennaio 2021. Un recente rapporto dell’Interpol ha analizzato la criminalità legata al mercato dei rifiuti in plastica da gennaio 2018, data in cui la Cina ha chiuso le sue porte all'importazione di rifiuti in plastica. Secondo il rapporto, negli ultimi due anni c'è stato un significativo aumento di traffico illegale di rifiuti, incendi di rifiuti, discariche abusive e registrazioni fraudolente dei rifiuti.  Il trasporto illegale di rifiuti ha interessato soprattutto la Repubblica Ceca e la Romania. In Europa attualmente utilizziamo 16 tonnellate di materiale per persona all'anno, di cui 6 tonnellate diventano rifiuti. Sebbene la gestione di tali rifiuti continui a migliorare nell'UE, l'economia europea attualmente perde ancora una quantità significativa di potenziali "materie prime secondarie" come metalli, legno, vetro, carta e plastica presenti flussi di rifiuti. Nel 2010, la produzione totale di rifiuti nell'UE è stata di 2,5 miliardi di tonnellate. Di questo totale solo una quota limitata (sebbene in aumento) (36%) è stata riciclata, mentre il resto è stato messo in discarica o bruciato, di cui circa 600 milioni di tonnellate potrebbero essere riciclate o riutilizzate. E’ in vigore sino al 2020 il Settimo  programma europeo di azione per l'ambiente (PAA) in quanto già da tempo la Commissione europea ha attivato una serie di progetti e finanziamenti proprio per ridurre i rifiuti e gestirli meglio. Un esempio?   Il Piano europeo per lo smaltimento di batterie elettriche. La European Battery Alliance (Alleanza europea per le batterie) e il Piano europeo d’azione strategico per le batterie fra il 2018 e il 2021 consentirà all’Unione europea di riciclare meglio i componenti delle batterie e di sviluppare una propria capacità di produzione di batterie. Le batterie sono una componente indispensabile dei veicoli elettrici, tanto da rappresentare circa il 50 % del costo del veicolo. La crescita della produzione di veicoli elettrici fa aumentare la domanda di litio e di cobalto, materie prime essenziali per la produzione di batterie agli ioni di litio. Secondo la CCI InnoEnergy, la Cina possiede circa il 50 % delle attività di estrazione di litio e di cobalto. La Commissione europea ritiene importante garantire l’accesso alle materie prime provenienti da paesi ricchi di risorse situati al di fuori dell’UE, agevolare l’accesso alle fonti europee di materie prime nonché l’accesso, mediante il riciclo, alle materie prime secondarie nell’ambito di un’economia circolare delle batterie. Nel 2018, l’UE rappresentava circa il 3 % della capacità mondiale di produzione di celle per batterie, contro l’84 % della capacità della regione Asia-Pacifico e il 12 % dell’America del Nord. La European Battery Alliance è  una alleanza che mira a creare in Europa una catena di valore della produzione di batterie sostenibile e competitiva. Ingloba gli sforzi compiuti dalla Commissione per riunire i partner industriali dell’UE, i partner nella ricerca e nell’innovazione e gli Stati membri per rendere “l’Europa leader mondiale nella produzione e nell’uso di batterie sostenibili”.