Pillole d'Europa

PROFESSIONI SANITARIE, EQUAL PANEL, EU CONTRO PASSAPORTI D’ORO

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: sono un dirigente e  il settore sanitario è in fibrillazione, a livello europeo ci sono dei fondi per valorizzare le competenze? Mario Buresci

Risposta: sì.  Con il programma europeo EU4HEALTH, di cui quasi nessuno parla, ci sono importanti fondi per migliorare le competenze anche dei dirigenti e del personale sanitario e per ottimizzare la gestione territoriale dei pazienti. Sembra a volte che la pandemia non abbia insegnato a cooperare, ad ascoltarsi di più vicendevolmente, ma abbia inaridito gli animi e allontanato i politici dalla realtà del mondo sanitario e dal corretto utilizzo dei fondi europei, la Sanità è fatta di persone, di Valori e di competenze da rispettare.   In Italia i medici dirigenti sono sottopagati rispetto ad  altri Stati europei e venerdì 11 marzo u.s., dopo quasi un anno dalla sottoscrizione dell’ipotesi di contratto (era il 24 marzo 2021), le Organizzazioni sindacali e le Confederazioni rappresentative hanno finalmente sottoscritto il CCNL dell’Area per il triennio 2016-2018.Con questo contratto si concludono i rinnovi contrattuali dell’Aree dirigenziali per il triennio 2016-2018, importanti per il personale della Pubblica Amministrazione dopo dieci anni di blocco della contrattazione. “Come Confedir”, dice il prof. Michele Poerio, segretario generale Confedir e Presidente Federspev ,”pertanto ci auguriamo che si possa giungere alla firma in tempi brevi anche del CCNL per il personale del comparto della Presidenza del CdM.  Torniamo a sollecitare una rapidissima apertura della tornata contrattuale 2019-21 anche per le Aree dirigenziali. in particolar modo di quelle categorie che per due anni sono stati in prima linea nella lotta all’emergenza sanitaria, e che hanno contribuito a garantire la coesione sociale, evitando pericolose disaggregazioni. Proprio di recente si sono svolte anche manifestazioni di protesta, da un lato per sensibilizzare contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, che è molto in aumento; dall’altra ci sono state manifestazioni contro le riforme sanitarie regionali. In particolare medici di base e infermieri sono tra le categorie più penalizzate da politiche che non tengono conto delle caratteristiche precipue di tali mansioni sul territorio nazionale. Le aree dirigenziali sono scontente perché non vengono ascoltate, non si tiene conto delle loro proposte ed istanze. Noi come Confedir e Federspev inoltre siamo molto attivi in Europa per una equa valorizzazione di genere nella dirigenza sanitaria, altro tema fondamentale”.

Domanda: mi pare che troppo spesso ci sia un numero eccessivo di relatori uomini sia nei webinar che nei talk show, non ci sono normative europee in merito? Luisa Covace

Risposta: ci sono delle normative europee sul rispetto della persona e del genere in tutti gli ambiti. Per quanto concerne la presenza minore di donne in panel di webinar, convegni, eventi, c’è l’associazione europea ed internazionale EWMD che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione con un Manifesto  Equal Panel (link https://italy.ewmd.org/equalpanel.php). Si tratta di un progetto per favorire l’aumento significativo ed in modo sostenibile la rappresentanza di donne nei ruoli apicali in Italia, individuare approcci innovativi nella gestione delle organizzazioni e diffondere buone pratiche per raggiungere una reale parità di genere. Il Manifesto #equalpanel consiste in dieci linee guida o impegni morali nell'organizzazione dei panel relatori e ha l‘obiettivo di invitare imprese, istituzioni, associazioni, pubbliche amministrazioni ad aderire ad un patto per la parità di genere nei panel di conferenze, seminari ed eventi, e di invitare tutte le cittadine e i cittadini a sostenerlo.

Domanda: mi risulta che ci siano in diversi Stati europei dei programmi che consentivano di ottenere la cittadinanza europea a fronte di cospicui investimenti, non è etico e credo che per i russi vadano chiuse queste opportunità, si sta facendo qualcosa in merito? Manuele Frigo

Risposta:     sì, ci sono  programmi di "cittadinanza in cambio di investimenti" (CBI - Citizenship by investment), che consentono a cittadini di paesi terzi di acquisire i diritti di cittadinanza in cambio di una somma di denaro. Questi accordi compromettono l'essenza della cittadinanza dell'Unione Europea. Il Parlamento europeo ha descritto tale pratica in atto a Malta, in Bulgaria e a Cipro come "fenomeno di parassitismo", poiché gli Stati membri dell’Unione europea vendono in tal modo ciò che non avrebbe mai dovuto diventare una merce. Gli eurodeputati hanno proprio votato di recente ed affermato che alcune domande sono state accettate anche quando non rispettavano i requisiti. Chiedono quindi che tali programmi vengano eliminati a causa dei rischi che comportano. Gli eurodeputati inoltre hanno chiesto norme europee più stringenti anche per i programmi di "soggiorno in cambio d‘investimenti" (RBI - Residence by investment) che pongono rischi meno gravima che necessitano più controlli per contrastare il riciclaggio di denaro, la corruzione e l'evasione fiscale; hanno chiesto nuove misure quali più rigorosi controlli dei precedenti personali dei richiedenti (familiari e origine dei fondi inclusi), controlli obbligatori nelle banche dati dell'Unione europea e procedure di controllo nei paesi terzi; obblighi di comunicazione per gli Stati membri, compreso un sistema di "notifica e consultazione" per consentire agli altri paesi UE di sollevare obiezioni per ogni singolo caso. Gli eurodeputati hanno esortato i governi dell'UE a riesaminare tutte le domande approvate negli ultimi anni e garantire che "nessun russo avente legami finanziari, commerciali o di altro tipo con il regime di Putin conservi i propri diritti di cittadinanza e soggiorno ". Inoltre, chiedono alla Commissione europea di vietare i programmi RBI per i cittadini russi soggetti a sanzioni.