Pillole d'Europa
PROGETTO ENJOI, TUTELA CONTRO TRUFFE E A DIFESA DELLE IMPRESE EUROPEE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono progetti su come comunicare meglio la scienza? Nuccia Cundari
Risposta: ce ne sono diversi. Le segnalo ad esempio un progetto europeo che si chiama ENJOI (ENgagement and JOurnalism Innovation for Outstanding Open Science Communication – sito https://enjoiscicomm.eu) ed è stato presentato di recente a Milano alla assemblea generale di EUSJA, associazione dei giornalisti europei. Attraverso una combinazione di metodologie e in collaborazione con produttori, utenti target e parti interessate della comunicazione scientifica, ENJOI ha co-creato e selezionato una serie di standard, principi e indicatori (SPI) condensati in un Manifesto per una comunicazione della scienza aperta e sta implementando una serie di azioni quali workshop di coinvolgimento, laboratori, ricerca sul campo e partecipativa, fasi di valutazione e test. Sta inoltre costruendo un osservatorio come prodotto di riferimento per mettere a disposizione tutti i risultati e gli output per favorire lo sviluppo delle capacità e la collaborazione di tutti gli attori del settore. ENJOI sta lavorando in quattro Stati: Belgio, Italia, Portogallo e Spagna, tenendo conto di diversi contesti culturali. Il progetto europeo QUEST (QUality and Effectiveness in Science and Technology communication - https://questproject.eu/) ha cercato invece di meglio definire, misurare e supportare una comunicazione scientifica efficace. Il progetto recentemente completato ha sostenuto la creazione di una comunità di parti interessate della comunicazione scientifica e ha migliorato la qualità della comunicazione con strumenti e linee guida innovativi in tre aree di interesse: cambiamento climatico, vaccini e intelligenza artificiale. QUEST ha progettato una serie di risorse per aiutare i comunicatori scientifici a migliorare il modo in cui trasmettono i loro messaggi. Il progetto RETHINK valuta i modi in cui si misura la qualità della comunicazione scientifica online. Ha preso in considerazione diversi approcci, tra cui la comunicazione web e i social media per aumentare la comprensione di argomenti correlati alla scienza. RETHINK ha concluso che la comunicazione della scienza non riesce a connettersi con molti e tende a raggiungere quelli con livelli relativamente alti di istruzione formale e un interesse intrinseco per la scienza. Il progetto europeo TRESCA (Trustworthy, Reliable and Engaging Scientific Communication Approaches https://trescaproject.eu/) mira a capire come la comunicazione della scienza possa aiutare a ricostruire la fiducia nella scienza e negli esperti scientifici. L'anno scorso ha condotto un sondaggio per capire se gli europei pensano che i social media siano dannosi, rilevando durante tutto il processo l'importanza di presentare fatti concreti per gli utenti dei social media. TRESCA sta inoltre sviluppando una app per aiutare le persone a controllare le affermazioni scientifiche che leggono online. Ma di progetti europei ce ne sono molti alti visto che ci si è resi contro soprattutto con la pandemia che il ruolo dei giornalisti scientifici è prioritario per i cittadini e per informare in modo corretto su temi importanti come la salute, la ricerca e l’innovazione in tutti settori e occorre combattere uniti contro le notizie false che dilagano.
Domanda: cosa fa l’Unione europea contro le truffe ai consumatori con carte di credito? Lucio Fureddu Risposta: l’Unione europea è attiva da diversi anni con progetti e azioni concrete per la protezione dei consumatori. Di recente, a seguito dell'azione dell'Unione Europea, le società di carte di credito si sono impegnate ad impedire abbonamenti online nascosti. A seguito di un dialogo con la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC), coordinato dalla Commissione europea e guidato dal mediatore danese dei consumatori, Mastercard, VISA e American Express hanno convenuto di introdurre modifiche per garantire il rispetto delle norme dell'UE a tutela dei consumatori. Gli impegni mirano a garantire che gli esercenti forniscano informazioni chiare sui pagamenti ricorrenti ai consumatori prima che questi ultimi si impegnino a sottoscrivere un abbonamento. Da un'indagine sulle truffe e sulle frodi a danno dei consumatori pubblicata nel 2020, era infatti emerso che, in passato, quasi il 10% dei consumatori dell'UE aveva sottoscritto inavvertitamente un abbonamento. Le pratiche di MasterCard, VISA e American Express sono state esaminate dalle autorità della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori, in particolare per quanto riguarda le modalità di autorizzazione delle operazioni tramite carta attraverso le loro reti di pagamento. Le autorità hanno constatato che le regole di queste società non garantivano che le operazioni mediante carta fossero correttamente autorizzate quando includevano pagamenti regolari successivi, ad esempio obbligando gli operatori a specificare, in fasi specifiche, che accettando una prova gratuita il consumatore avrebbe sottoscritto un abbonamento. Nell'ambito di tale azione, American Express ha introdotto regole più rigorose per gli operatori commerciali, compreso l'obbligo di inviare una notifica del primo abbonamento. MasterCard e VISA si sono spinte oltre, imponendo agli operatori di visualizzare le spese di abbonamento applicabili nella finestra di pagamento in cui i consumatori inseriscono i dati della carta di credito per il primo acquisto o la prima prova che comportino un abbonamento.
Domanda: sono un imprenditore e desidero sapere se a livello europeo si sta facendo qualcosa per tutelare le imprese dalle situazioni distorsive del mercato, grazie Marco Carrara
Risposta: sì. E’ entrato in vigore il regolamento europeo sulle sovvenzioni estere, le nuove norme sono utili proprio per contrastare le distorsioni causate dalle sovvenzioni estere che consentiranno alle aziende dell'Unione Europea di rimanere aperte agli scambi ed agli investimenti, garantendo allo stesso tempo però condizioni di parità per tutte le imprese che operino nel mercato unico europeo. Il regolamento comunitario si applica a tutte le attività economiche nell'Unione Europea e riguarda le fusioni, le acquisizioni, gli appalti pubblici e tutte le altre situazioni di mercato. Le nuove norme conferiscono alla Commissione europea il potere di indagare sui contributi finanziari concessi da Stati extra UE alle imprese che esercitino un'attività economica nell'UE e, se necessario, di correggere i loro effetti distorsivi.