Pillole d'Europa
RISPARMIO ENERGIA, DIFESA CULTURA, FONDI PER AUDIOVISIVO, PUBBLICITA’ E DONNE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono misure per aiutare le famiglie nel risparmio energetico e delle best practices europee ? Ludovica Giglio
Risposta: sì. La Commissione europea ha proposto un nuovo strumento legislativo e un piano europeo di riduzione della domanda di gas per diminuire il consumo di gas in Europa del 15% fino alla prossima primavera. Tutti i consumatori – pubbliche amministrazioni, famiglie, proprietari di edifici pubblici, fornitori di energia elettrica, industrie – possono e dovrebbero prendere provvedimenti per risparmiare gas. La Commissione europea ha accelerato i lavori in corso per diversificare le fonti di approvvigionamento, anche attraverso l'acquisto in comune, in modo che l'UE possa contare su fornitori alternativi. Un nuovo regolamento del Consiglio europeo su misure coordinate di riduzione della domanda di gas, è basato sull'articolo 122 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che imporrebbe a tutti gli Stati membri dell’Unione europea un obiettivo di riduzione della domanda del 15% nel periodo compreso tra il 1º agosto 2022 e il 31 marzo 2023. Ci sono quindi scelte che aiuteranno le famiglie in tal senso. Tra i progetti concreti si segnala ad esempio una best practice a livello europeo quella della Regione Lazio che con una delibera recente (delibera n. 840 del 7 ottobre 2022) prevede una azione contro la povertà energetica, finanziando le spese “concernenti l’acquisto, l’installazione, la connessione, la manutenzione, l’esercizio e l’assicurazione” degli impianti fotovoltaici a favore dei nuclei familiari a basso reddito; e inoltre prevede una seconda linea di azione con un incentivo per l’acquisto di apparecchiature elettriche ed elettroniche per la produzione di acqua calda, riscaldamento e piani cottura ad induzione. “Si tratta di un provvedimento razionale e completo, che apprezziamo completamente” – dichiara Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale di Federcasalinghe-Donneuropee,”Siamo l’Associazione che ha voluto ed ottenuto la Legge sulla Sicurezza delle Abitazioni (493/99) e conosciamo il pericolo connesso con piani di cottura a gas e sostituirli con piani cottura a induzione è un passo avanti importante, proprio per questo siamo orgogliose che Roberta Lombardi, Assessora alla Transizione Ecologica della Regione Lazio, abbia ascoltato la nostra proposta, che certo richiederà di dover cambiare alcuni tegami, è vero, ma ciò si potrà evitare con un semplice accorgimento tecnico e inoltre dobbiamo avere fiducia nell’innovazione tecnologica”. Si tratta di una best practice europea al fine di contrastare la povertà energetica e favorire la conversione energetica degli edifici e l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili è istituito il reddito energetico regionale finalizzato a finanziare l’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile presso e a servizio delle utenze residenziali domestiche o condominiali di nuclei familiari a basso reddito. Un primo stanziamento complessivo ammonta a sette milioni di euro di fondi regionali, cui si dovranno aggiungere risorse destinate alle regioni da parte del governo, per sostenere le famiglie con redditi medio/bassi grazie al piano di installazione e gestione di pannelli fotovoltaici, riducendo così l'inquinamento, costo delle bollette e dipendenza energetica. La Regione Lazio prevede inoltre, prima in Italia, un'azione successiva per mettere in sicurezza le abitazioni, distaccando, ove possibile, l'uso del gas dalle abitazioni ed utilizzando al massimo l'energia solare. In Italia i piani cottura a induzione sono una novità mentre nel resto d' Europa si usano già da qualche tempo e addirittura sono imposti in alcuni condomini dove sono vietati gli impianti a gas. “Il costo del consumo in bolletta è poco superiore ai tradizionali fornelli a gas metano, pochi Euro all'anno in più, ed è inferiore rispetto al GPL” spiega Federica Rossi Gasparrini,” Fino al 50% in meno rispetto al GPL in bombole da cucina (a 2€/Kg). Anche per chi ha il riscaldamento centralizzato e mantiene un allacciamento del gas solo per i fornelli, l'induzione è la soluzione ideale e si spende meno. Si eliminano i costi fissi dell'allacciamento del gas, molto più alti dei mc consumati. Inoltre si elimina totalmente il pericolo di fughe di gas in casa e si possono chiudere le fessure di areazione in cucina. I costi di esercizio sono inferiori rispetto agli altri tipi di fornelli elettrici”.
Domanda: ci sono realtà europee che valorizzino la storia e la cultura e in particolare quella milanese? Nuccio Bartoleni
Risposta: sì. Ci sono diverse realtà europee che valorizzano la storia e la cultura. Inoltre ci saranno anche esperti europei dal 17 al 26 ottobre al Forum Cultura a Milano che metterà la lettura al centro e darà vita ai primi Stati Generali delle Biblioteche. Ospitati nel Castello Sforzesco il 25 e 26 ottobre, gli Stati Generali delle biblioteche promuoveranno una riflessione sul ruolo delle biblioteche nelle politiche pubbliche di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile delle città in tutta Europa. Due giorni di confronto e dibattito con esperti e amministratori italiani ed europei per fare il punto sugli scenari di cambiamento culturale e sociale delle città a cui le biblioteche sono chiamate a rispondere. Verrà con l’occasione presentata e sottoscritta dagli amministratori presenti la Carta di Milano delle biblioteche, un documento di policy concepito dagli assessori alla Cultura delle principali città italiane per rilanciare il ruolo delle biblioteche e potenziarne i servizi. Sarà presentato anche il progetto della nuova BEIC - Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, si tratta della prima presentazione pubblica alla cittadinanza, dal progetto architettonico al profilo di servizio. Inoltre ci sono tra le realtà attive nella valorizzazione anche di episodi storici mai analizzati la Fondazione Gianantonio Pellegrini Cislaghi, in memoria del giovane avvocato con la passione per la storia milanese e lombarda, fondata a Milano nel 2018 e che si propone di tener vivo l’interesse di Gianantonio sostenendo la ricerca, lo studio e l’approfondimento di aspetti sconosciuti delle vicende di Milano e del territorio, non abbastanza approfonditi o superficialmente esaminati. Promuove studi, ricerche, pubblicazioni e borse di studio per i neolaureati meritevoli. La Fondazione nasce il 17 dicembre 2018, per volere dei coniugi Giorgio Pellegrini Cislaghi ed Eugenia Clivio a ricordo del figlio Gianantonio prematuramente scomparso. Si occupa della tutela, promozione e valorizzazione della memoria storica della città di Milano e di quanto di interesse artistico in essa conservato ed in particolare la diffusione della conoscenza storica e culturale del Monastero delle Dame Vergini della Vettabia e una costituenda casa Museo; la promozione e lo studio della cultura e dell’arte di Milano, con espresso riferimento alla pittura, alle arti applicate e alla numismatica; la valorizzazione e la promozione in Italia della cultura, dell’arte e della storia della città di Milano, ivi compreso l’approfondimento dell’idioma milanese in prosa ed in poesia, mediante la realizzazione di iniziative quali studi, ricerche, osservatori, convegni, seminari, mostre e pubblicazioni in campo storico, giuridico ed economico inerenti alle tradizioni, usi e costumi della città di Milano, nonché di borse di studio ai neolaureati più meritevoli. Inoltre si segnala anche l’impegno costante per la cultura della Associazione Famiglia Meneghina Società del Giardino che promuove la conoscenza della storia, dei costumi, dell'arte e di tutti gli aspetti della cultura, dell'economia e della vita sociale, religiosa e civile milanese, è un associazione culturale e la sua biblioteca ha un catalogo on line che si può consultare; il patrimonio della Biblioteca si è formato in oltre 90 anni di attività.
Domanda: lavoro nel settore audiovisivo che sta rapidamente cambiando, ci sono dei fondi in questo ambito? Giorgio Cavalieri
Risposta: sì, è aperto ad esempio un bando sino al 24 gennaio che cofinanzia progetti volti ad incoraggiare lo sviluppo e/o la diffusione di strumenti e modelli di business innovativi per migliorare la visibilità, la disponibilità, l'audience e la diversità delle opere europee nell'era digitale e/o la competitività dell’industria audiovisiva europea e/o il processo per renderla più ecocompatibile. Possono essere cofinanziati progetti di sviluppo di innovativi strumenti per la sottotitolazione o l’accessibilità/reperibilità/promozione di opere da utilizzare a livello transfrontaliero e su più piattaforme, al fine di migliorare la visibilità, la disponibilità e il potenziale di pubblico delle opere audiovisive europee; progetti atti a migliorare l'efficienza e la trasparenza dei mercati audiovisivi quali un sistema automatizzato di gestione dei diritti, tecnologia per la raccolta e l'analisi dei dati; innovativi modelli di business che cerchino di ottimizzare le sinergie e le complementarità tra le piattaforme di distribuzione (festival, cinema, VOD); strumenti di business che esplorino nuove modalità di produzione, finanziamento, distribuzione o promozione abilitate o potenziate dalle nuove tecnologie (Intelligenza Artificiale, Big data, blockchain, Metaverso, NFT, ecc); strumenti e modelli di business innovativi per migliorare il processo per rendere più ecocompatibile l’industria audiovisiva. Ogni progetto può durare massimo trentasei mesi. Il bando ha un budget di 8.883.198 ed ogni progetto può ottenere un importo di cofinanziamento a copertura del settanta per cento dei costi. La Commissione europea ha pubblicato i primi tre inviti a presentare proposte indetti nell'ambito della sezione MEDIA di Europa creativa per il 2022, la cui dotazione totale è di 226 milioni di euro in finanziamenti dell’Unione Euroea disponibili quest'anno. L'obiettivo è sostenere la ripresa dell'industria audiovisiva e rafforzarne la competitività sia in Europa sia a livello mondiale. Altri inviti saranno pubblicati nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Il programma Europa creativa consta dal 2021 di tre sezioni: la sezione MEDIA fornisce sostegno al settore audiovisivo, la sezione Cultura riguarda tutti gli altri ambiti dei settori culturali e creativi e la sezione Transettoriale offre opportunità per la collaborazione tra settori e per il settore dei mezzi di informazione. Una dotazione senza precedenti di 2,2 miliardi di euro è stata assegnata al programma nell'ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027, rendendolo il programma di finanziamento più rilevante mai destinato ai settori culturali e creativi a livello di UE. Il programma Europa creativa è pienamente in linea con il piano d'azione per la democrazia europea e con il piano d'azione per i media e l'audiovisivo, adottati nel dicembre 2020.
Domanda: mi pare ci sia poca corretta informazione sulle quote rosa, ci sono dei dati europei?
Risposta: con il termine “quote rosa” si indica uno strumento legislativo mirato a garantire la parità di genere in ambito lavorativo. In Italia, con la legge Golfo-Mosca, sono in vigore dal 2011 e la norma prevede che il genere meno rappresentato nei consigli d’amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate in borsa e delle società a controllo pubblico ottenga almeno il 30% dei membri eletti. La commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), è chiamata a vigilare sull’attuazione del sistema di quote e pubblica le analisi svolte in merito nel report annuale sulle società italiane quotate. Se ne è parlato anche al recente evento annuale della Fondazione Bellisario svoltosi quest’anno a Bologna intitolato “Donna, Economia, Potere”. L’osservatorio Cerved-Fondazione Bellisario in collaborazione con Inps aveva già pubblicato un rapporto a febbraio 2020 di valutazione degli effetti della legge Golfo-Mosca sulla presenza di donne nelle aziende in cui si attesta che, negli anni, il sistema di quote di genere ha prodotto i risultati prestabiliti, ma non ha portato alla diffusione di pratiche e situazioni che andassero oltre gli obblighi previsti legalmente. Ci sono diverse criticità da risolvere e di sicuro non è il caso di pensare a togliere le quote rosa come ha ribadito la presidente Lella Golfo di Fondazione Bellisario che ha detto:”Il recente okay definitivo del Consiglio europeo alla direttiva per una maggiore presenza di donne nei CdA è un’ottima notizia che certifica il ruolo di apripista svolto dall’Italia e al contempo rappresenta un impulso fondamentale per l’empowerment femminile in Europa. Con la mia legge sulle quote di genere, il nostro Paese ha anticipato di oltre 10 anni la legislazione europea, facendo scuola. Oggi, dopo un cammino assai lungo e travagliato, anche l’Europa si dota di una norma che favorirà la presenza femminile ai vertici delle società e certamente ne avranno giovamento tutte le economie nazionali e l’economia europea nel suo complesso. Secondo l’ultimo rapporto dell'European Women on Boards, nel 2021 erano donne solo il 35% dei membri dei Cda delle 668 società quotate di 19 Paesi europei e appena il 7% le Amministratrici Delegate. Mi auguro che la nuova normativa dia un contributo forte nella direzione di una più forte e autorevole leadership femminile”.
Domanda: come viene tutelata la figura delle donne nella pubblicità in Unione Europea? Luca Fusco
Risposta: è un tema su cui si dibatte da molto. All’interno del Parlamento europeo la commissione per i diritti della donna già il 22 ottobre del 1996 aveva elaborato una relazione sulla discriminazione della donna nella pubblicità. Secondo le normative europee il settore della pubblicità deve fare in modo che le proprie procedure di autoregolamentazione sul piano nazionale ed europeo siano disponibili al pubblico, pubblicate e trasparenti, e che i singoli consumatori possano agevolmente presentare ricorso, le aziende impegnate nell'autoregolamentazione devono introdurre standard minimi in materia di pubblicità non discriminatoria; inoltre il codice pubblicitario internazionale già nell’aprile 1997 ha inserito il divieto di messaggi che offendono la dignità umana o inducono alla violenza o a comportamenti illeciti. Già nel 1996 il Parlamento europeo con una relazione invitava a riflettere sull'opportunità che la Commissione europea istituisse un comitato consultivo per tutti i mezzi di comunicazione (Foro europeo dei mezzi di comunicazione), al fine di elaborare, con la partecipazione di tutti gli interessati, un'autoregolamentazione del settore pubblicitario contro qualsiasi forma di discriminazione. In Italia se ci sono pubblicità ad esempio che mostrano la violenza contro le donne, come la recente pubblicità di buondi in cui una donna-fatina viene zittita e picchiata per ben due volte, la seconda volta quando è solamente nell’immagine a fianco del prodotto viene schiacciata da una mano maschile, ci si può rivolgere allo IAP – Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e all’AGCOM – Autorità Garante della concorrenza e del mercato che tutela anche contro le truffe e le pubblicità ingannevoli.