Pillole d'Europa
TUTELA DELL’AMBIENTE, SINERGIE TRA PMI E GIOVANI, FONDI PER PMI, BREVETTI, AGRICOLTURA
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

Il Gruppo Marazzato a, fianco del giovani talenti EUCYS - da sinistra a destra: Luca, Davide, Alberto Marazzato
di Cinzia Boschiero
Domanda: ci sono progetti europei per la tutela dell’ambiente e per l’inquinamento odorigeno? Mario Tucciro
Risposta: sì. Ci sono diversi fondi e progetti europei relativi alla tutela dell’ambiente e all'emissione di odori che è un problema ambientale in crescita a causa dell'industrializzazione e dell’inquinamento e degli spurghi. I fastidi olfattivi rimangono il principale reclamo per inquinamento atmosferico nell'Unione Europea. Gli impatti ambientali delle emissioni di odori hanno conseguenze economiche sui costi di controllo, ovvero sanzioni economiche applicate alle industrie non conformi. ODORPREP è un sistema on-demand per il monitoraggio e il campionamento dell'aria in presenza di emissioni di odori progettato in risposta allo standard di qualità dell'aria per una "Determinazione della concentrazione di odori mediante olfattometria dinamica" (ISO EN13725:2003). OdorPrep è un progetto che è stato finanziato dalla Commissione europea con un importo di un milione e 425.125 euro e include una piattaforma web e un'applicazione mobile che registra sistematicamente i reclami della popolazione consentendo il rilevamento, un monitoraggio degli odori in tempo reale e un sistema di campionamento su richiesta che raccoglie campioni di aria al momento di un evento di odore e una rete di laboratori accreditati che analizzano i campioni secondo EN13725. Di recente a Milano è invece stato premiato dalla FAST-Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche e dalla Commissione europea un progetto realizzato da tre studenti Maddalena Simonetti, Riccardo Pacenti, Matteo Scuppa dell’I.I.S Galileo Galilei di Jesi, dedicato alla lotta contro l’inquinamento odorigeno. Il progetto è nato dall’analisi delle problematiche presenti nel contesto industriale del territorio e lo studio, attraverso campionamenti d’aria, analisi chimiche e sensoriali di olfattometria dinamica ed un lavoro sperimentale, interagisce con una soluzione innovativa chimicamente con le molecole volatili e maleodoranti e riduce la concentrazione di odore contribuendo a migliorare il benessere dei lavoratori e dei residenti. E’ uno dei progetti premiati dalla Commissione europea al concorso “I giovani e le scienze 2025”- selezione italiana a marzo 2025 e i neoinventori hanno vinto di recarsi a MILSET ESI, Expo Sciences International, Esposizione scientifica internazionale, Abu Dhabi (EAU), 27 settembre-3 ottobre a rappresentare l’Italia. “Il Gruppo Marazzato è un’azienda di primaria importanza a livello nazionale orientata a gestire, smaltire e recuperare rifiuti,’ dice il dott. Alberto Marazzato,’e come Fondazione Marazzato siamo al fianco della Fast nel concorso I giovani e le scienze della Commissione europea in quanto crediamo molto nei giovani talenti. molti dei progetti realizzati dalla Fondazione riguardano proprio la tutela dell’ambiente, ambito in cui lavoriamo’. Il Gruppo Marazzato è specializzato in attività di Pronto Intervento e Bonifiche Ambientali. Il Gruppo Marazzato è storicamente attivo negli spurghi civili e industriali, attività per la quale è riconosciuto come leader sul territorio grazie alle migliaia di clienti serviti ogni anno, anche con servizi di videoispezioni, bonifica serbatoi e rimozione amianto ed è partner del concorso “I giovani e le scienze 2025”. Tra i progetti europei si segnala il progetto BEST – Better Efficiency for Industrial Sewage Treatment che mira a migliorare il trattamento delle acque reflue industriali nella regione del Mar Baltico. Il progetto era cofinanziato con il supporto del programma Interreg Baltic Sea Region 2014-2020 (Unione Europea - Fondo di sviluppo regionale FESR e Strumento europeo di vicinato ENI), e con il supporto finanziario della Federazione Russa ed il budget totale del progetto era di 3,4 milioni di euro.
Domanda: siamo una piccola impresa, ci sono dei fondi europei per coprire in parte i costi relativi ai brevetti? Enrica Fermiato
Risposta: sì. La Commissione europea e l’European Union Intellectual Property Office (EUIPO) hanno varato lo SME Fund 2025 'Ideas Powered for business', un programma di finanziamenti dedicato alle piccole e medie imprese per aiutarle a proteggere e valorizzare i loro asset immateriali. Lo SME Fund offre contributi economici per coprire i costi di registrazione e protezione della proprietà intellettuale (IPR), tra cui brevetti, marchi, design industriale e nuove varietà vegetali. Il supporto finanziario viene concesso sotto forma di voucher a piccole o medie imprese con sede legale in uno degli Stati membri dell’Unione Europea o in Ucraina. Si possono presentare domande per ottenerli entro la data del 5 dicembre 2025.
Domanda: siamo una azienda agricola, come si approccia a livello europeo il problema del cadmio nelle risaie? Barbara Soleda
Risposta: l'Ente Nazionale Risi ha evidenziato che il problema è soprattutto l'opposta reazione di cadmio e arsenico alle diverse pratiche agronomiche. Privilegiando le colture in gergo definite "in asciutta" aumenta la presenza di cadmio, ma si riduce quella dell’arsenico. Opposto, il risultato che si ottiene invece puntando sulla "sommersione". Riducendo l'uno, insomma, si aumenta automaticamente il secondo, con il paradossale rischio che il rispetto dei nuovi parametri europei induca l'incremento di un elemento cancerogeno come l'arsenico in quanto adeguarsi da un'ulteriore limitazione della presenza del cadmio comporterebbe che le pratiche agronomiche andrebbero a sfavore di quelle dell'arsenico. Quindi, complessivamente, la situazione di sicurezza alimentare per il riso peggiorerebbe. Di recente a Milano è stato premiato un progetto di ricerca denominato Z48-EcoScan con nano-sensori per ridurre il cadmio nelle risaie ed è realizzato da tre studenti Erik Caimi, Benedetta Guazzardi, Irene Riva dell’Istituto Tecnico Industriale G.Omar di Novara in occasione del concorso europeo “I giovani e le scienze 2025- EUCYS”- Selezione italiana organizzata dalla FAST- Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche per la Direzione Generale Ricerca della Commissione europea. Nel 2022, la produzione di riso in Italia è stata ridotta del 30% a causa della siccità, con perdite nell'ordine dei 3 miliardi di euro. Poiché il riso è una coltura che richiede molta acqua e i periodi di siccità stanno diventando sempre più frequenti, molti coltivatori di riso italiani hanno fatto ricorso alla "coltura a secco" per ridurre il volume complessivo di acqua utilizzata nelle risaie. Tuttavia, utilizzare meno acqua nel terreno comporta un maggiore accumulo di metalli pesanti (piombo, cadmio, cromo, arsenico) nei chicchi di riso, poiché le piante di riso assorbono più sostanze dal terreno rispetto ad altre colture. I limiti massimi per i contaminanti inorganici nel riso sono stati recentemente ridotti anche dal Regolamento (UE) 2021/1323, per il cadmio, e dal Regolamento (UE) 2023/465 per l'arsenico. L’abbassamento del limite massimo di cadmio nel riso rischia di avere gravissimi contraccolpi sulla risicoltura italiana. A denunciarlo è stato il presidente della Coldiretti. Anche livelli bassi di esposizione a metalli tossici possono danneggiare la salute umana, e tra i progetti europei si segnala il progetto, finanziato dall'Unione Europea, denominato PHIME ("Public health impact of long-term, low level mixed element exposure in susceptible population strata"). PHIME ha ricevuto 13,4 milioni di euro attraverso l'area tematica "Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari" del Sesto programma quadro (6° PQ). Gli obiettivi del progetto erano quelli di studiare la portata dell'esposizione ai metalli tossici, e le relative conseguenze sulla salute pubblica, e le fonti di esposizione.