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Boateng: "Spendevo soldi in vestiti e discoteche, Berlusconi mi diceva che.."

Boateng: "Spendevo soldi in vestiti e discoteche, Berlusconi mi diceva che.."


Kevin Prince Boateng - attualmente al Las Palmas - si confessa in una lunga intervista a El Pais: ″E’ difficile gestire la fama e il denaro, ma bisogna imparare a farlo perché il calcio non dura tutta la vita. Non è facile farlo in quanto a Londra a 20 anni ogni mese ricevevo del denaro e continuavo a spenderlo. Spendevo i miei soldi, in auto, vestiti e discoteche, tutte stupidaggini che mi rendevano felice per qualche ora ma poi nel tempo questo effetto svaniva. Ho trascorso un anno così e, dopo una festa a cui ero andato, mi sono guardato allo specchio e ho pensato: non deve finire così, non è questo quello per cui ho lottato. Devo iniziare a comportarmi come un giocatore professionista, mangiando bene e concentrandomi sul calcio″.

″Potevo essere cantante, ballerino e anche attore. Nella scuola in cui andavo – ha spiegato Boateng – mi dicevano che potevo essere un attore, io volevo sempre essere il protagonista e la prima donna: era quello che mi appassionava. Il calcio era solo allegria, ma quando ho firmato il primo contratto, a 16 anni, ho iniziato a vederlo come un lavoro. E’ curioso come abbia scoperto l’amore per il calcio ed è uguale sia se gioco sia se non gioco, mi piace semplicemente giocare a pallone, ma un giorno avevo perso questo sentimento. C’è stato un periodo in cui avevo la sensazione che le persone fossero semplicemente un numero sulla schiena e che se le cose non andavano bene, si poteva rimanere fuori. In quel momento non mi interessava vincere né allenarmi, ma la mia famiglia e gli amici mi hanno spinto a continuare″.
 

Boateng a tutto campo: Milan, Berlusconi, Ibrahimovic e Balotelli... L'ex Milan si confessa
 

Sugli anni al Milan, Boateng racconta alcuni restroscena: ″Per me Berlusconi è stato una grande persona, mi ha aiutato molto negli anni in cui sono rimasto al Milan e lo porto nel mio cuore. L’immagine che la gente ha di lui è diversa dalla realtà. Tutte le volte che mi vedeva mi diceva: togliti gli orecchini che sono per le donne e tagliati i capelli. Lo diceva a me, Balotelli e El Shaarawy″.

Boateng e i suoi maestri di calcio: ″All’inizio Niko Kovac mi ha aiutato sotto l’aspetto mentale. Nel Milan, Ibrahimovic: può essere considerato dotato di superbia, ma è vincente, ama vincere e fa di tutto per ottenere risultati. Mi ha impressionato e stimolato molto, non voleva perdere nemmeno in allenamento. Da Gattuso ho imparato la grinta, e da Pirlo la tranquillità. Non c’è uomo al mondo più tranquillo di lui: mi ricordo i quarti di Champions al Camp Nou, noi tutti agitati e lui sereno con il suo caffè che inviava messaggi. Mi ha detto che era sereno perché era solo calcio″.

Kevin parla del suo rapporto con gli allenatori: ″Con Allegri si lavorava per vincere, lo rispetto molto perché mi ha insegnato a difendere, anche se fuori dal campo non parlavamo la stessa lingua. Ma il mio allenatore preferito è Jurgen Klopp, non c’è nessuno come lui: ho lavorato con lui sei mesi al Borussia ed è perfetto. Ha tutto: dice sempre la cosa giusta nel momento corretto, sa stimolare il gruppo, tratta tutti allo stesso modo, come se i giocatori fossero suoi figli. Con lui, 25 giocatori erano felici, anche se non giocavano un minuto: ti fa sentire importante″.

Boateng e gli amici: ″E’ difficile avere veri amici nel calcio, perché in questi anni ho cambiato molte squadre, Però ne ho tre: Muntari, Patrick Ebert del Rayo e Balotelli, ci sentiamo un paio di volte a settimana″ ha concluso Boateng.

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