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Calciomercato, Giuffrida: in arrivo talenti stranieri in A. Ecco perché
Valerio Giuffrida (Agente Fifa) racconta gli scenari del calciomercato in serie A grazie a una norma contenuta nella legge di Bilancio
Valerio Giuffrida, Dottore commercialista ed agente Fifa è un agente giovane e professionale che con suo fratello Gabriele sta lavorando alacremente, in questo periodo di calciomercato, come tutti gli anni, per aiutare le squadre ad acquistare i giocatori più adatti alle loro esigenze. Gli abbiamo fatto qualche domanda, per chiarirci alcuni importanti aspetti legali/giuridici che probabilmente porteranno cambiamenti importanti nella gestione del nel nostro sport nazionale.
È di questi giorni la notizia della proroga al 1° gennaio 2020 dell’entrata in vigore della Riforma degli agenti sportivi, introdotta dalla Legge di Bilancio 2018. Come cambierà il vostro ruolo, dopo la riforma?
La riforma introduce l’obbligo di superare un esame di abilitazione che dà diritto all’iscrizione nei registri di FIGC e Coni. Un esame molto rigido, che è stato superato da appena l’1% degli iscritti, ovvero da 8 degli oltre 800 che si sono presentati alla prima sessione di marzo.Parlando da commercialista, credo si tratti di una doverosa professionalizzazione del settore. Prima di questa riforma – e dopo la deregulation Fifa del 2015 - era infatti possibile per chiunque diventare procuratore sportivo, professione in realtà molto specialistica e multisettoriale, che richiede una profonda conoscenza dei regolamenti in ambito sportivo e competenze specifiche anche di diritto e contrattualistica. Spesso Calcio e Finanza si muovono di pari passo.Sono certo del fatto che anche tra i procuratori sportivi iscritti dopo il 2015 ci siano dei validissimi professionisti e credo che a maggior ragione la possibilità di svolgere un esame che certifichi le proprie competenze possa giovare a loro e all’intero settore, per una maggiore attestazione delle professionalità.
Sempre in tema di legge di bilancio, nell’ultima c’è una norma che prevede forti agevolazioni fiscali ai giocatori italiani e stranieri che si trasferiscono in Italia dopo almeno due anni trascorsi all’estero. lo scopo era quello di far rientrare i cervelli in fuga ma ben si collega anche al settore calcistico. quali saranno le ricadute immediate e quali i vantaggi?
Applicando la norma al Calcio, più che favorire il rientro dei cervelli favorirà l’arrivo di talenti e di giocatori che magari, altrimenti, non sarebbero stati avvicinabili. La norma prevede una defiscalizzazione sul 50% dell’imponibile dovuto al calciatore. come è noto il costo fiscale dello stipendio, nel calcio, è a carico del datore di lavoro.Pertanto - tradotto in termini numerici - dovendo il club pagare 1 milione netto al calciatore, invece che sostenere un costo lordo di 1.800.000 circa ora sosterrà un costo di 1.400.000 circa.È naturale che i club italiani rivolgeranno sempre di più lo sguardo all’estero perché, a parità di valori netti, avranno un vantaggio dall’acquisto di un giocatore straniero piuttosto che da un italiano. Oppure potranno appunto competere più alla pari con i club delle altre leghe, potendo offrire dei netti superiori, e beneficiando di un costo fiscale minore. In effetti, se ci pensiamo, in Spagna una legge molto simile introdotta nel 2005 favorì l’espansione del Calcio spagnolo a livello mondiale. Quella legge, nota come Legge Beckham, portò all’arrivo di Ibra, Ronaldo, Kakà e tanti altri. Ad oggi, nelle altre 4 principali leghe non c’è un’agevolazione simile, quindi l’Italia parte in vantaggio, almeno sotto il profilo fiscale.