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Carolina Morace fa coming out: "Sono sposata con una donna"

"Nel mondo del calcio ci sono troppi pregiudizi e c'è troppa omofobia"

Carolina Morace è una delle più forti calciatrici di ogni tempo, non solo tra quelle italiane. Ha segnato gol a raffica, poi è diventata allenatore e da tempo è anche una apprezzata opinionista. Nei prossimi giorni uscirà un libro-confessione, scritto con la giornalista di Sky Alessia Tarquinio, in cui ha fatto coming out, rivelando di essere sposata con Nicola Jane Williams. Mentre in un'intervista ha detto apertamente che nel calcio c'è troppa omofobia. Il libro è stato anticipato in una intervista al Corriere della Sera, "Tutto è cominciato con una gaffe. A Tokyo, a un evento della Fifa. Da una parte c'è Carolina Morace, tra le più forti calciatrici di tutti i tempi. Dall'altra c'è una bellissima donna che si chiama Nicola. 'Ma si legge Nìcola, non potevo saperlo. La chiamai con il secondo nome, Jane, mi sembrava più "da donna", e lei, guardandomi intensamente, mi disse: "Perché mi chiami Jane?" "La proposta gliel'ho fatta nel giorno del mio quarantottesimo compleanno. Avevo comprato gli anelli, avevo ripassato per ore la frase "vuoi sposarmi?".

Sono una donna tradizionale, sì, anche in questo caso sono rimasta me stessa. E credere che prima nella mia vita non avevo mai pensato al matrimonio. Ci siamo sposate una prima volta a Bristol, sul piroscafo SS Great Britain e poi in Australia". Ex allenatore delle nazionali di Italia, Canada e Trinidad, Morace ha svelato perché, adesso, ha deciso di fare coming out: "L'ho fatto naturalmente per loro, per le più giovani, ma l'ho fatto anche per molte mie amiche quarantenni o cinquantenni che ancora non trovano il coraggio di raccontarsi. Nicola mi ha aiutato moltissimo. Solo con lei sono riuscita a essere vera, senza maschere. Non mi nascondo più". Carolina Morace sia nel libro 'Fuori dagli schemi' che nell'intervista al 'Corriere' dice che nel mondo del calcio ci sono troppi pregiudizi e c'è troppa omofobia: "Il mondo del calcio è pieno di pregiudizi e di omofobia. Non biasimo chi non fa coming out. Per molti uomini il non farlo è una forma di protezione. Credo che sia giusto farlo quando si è pronti, quando si è sicuri di poter togliere la maschera e non rimetterla più".