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Choc Eriksen: "E' da escludere l'ipotesi che si sia trattato di epilessia"
Laura Tassi, Presidente della Lega Italiana Contro l'Epilessia, fa chiarezza sui dubbi sollevati sul caso e spiega come gestire un attacco epilettico
L'improvviso malore di Christian Eriksen durante la partita Danimarca-Finlandia degli Europei 2021 continua a fare discutere. A fronte dell'ipotesi che il calciatore dell'Inter possa essere spiegato con una crisi epilettica, la LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia) ha ritenuto opportuno sgombrare il campo da una serie di equivoci: “Le crisi epilettiche possono esordire e manifestarsi a qualsiasi età, anche all’improvviso a 29 anni, l’età del giocatore danese Eriksen", spiega la presidente Laura Tassi. "Tuttavia non ci sono evidenze cliniche che spingano a favore di una diagnosi legata ad una patologia neurologica e tanto meno ad una crisi epilettica. La manovra con cui è pare sia stato soccorso il giocatore danese Eriksen con l’apertura forzata della bocca per liberare le prime vie aeree spostando la lingua, è assolutamente controindicata in caso di crisi epilettica, contrariamente ad un luogo comune purtroppo ancora troppo diffuso”.
“Al contrario – continua Laura Tassi – per quanto noto al giocatore è stato praticato un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, manovre che non sono praticabili in caso di crisi epilettica soprattutto se convulsiva, ma indicate in caso di arresto cardiaco come probabilmente accaduto. È bene specificare che fenomeni epilettici, contrariamente da come sostenuto in questi giorni anche da alcuni colleghi, possono comparire a qualsiasi età e per le cause più diverse. Tuttavia, in questo caso le circostanze dell’accaduto fanno pensare che non si sia trattato di una crisi epilettica”.
In caso di crisi epilettiche e di soccorsi ad una persona colpita da una crisi, ricorda la LICE, introdurre un oggetto nella bocca non è una manovra consigliabile nè tantomeno utile alla persona mentre è pericolosa per chi la pratica e chi la subisce. È un falso mito, infatti, la necessità di bloccare la lingua (con un oggetto o con le mani) per facilitare il respiro o evitare il soffocamento.
È invece consigliabile non cercare di immobilizzare il soggetto, trattenendo braccia e gambe, pensando di arrestare la crisi. È bene mettere qualcosa di morbido sotto il capo per evitare eventuali contusioni e girare il paziente su un fianco appena possibile per far defluire la saliva dalla bocca. Bisogna poi attendere che la crisi si concluda e offrire sostegno ed aiuto.