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Crisi Milan, Mihajlovic: "Sono il 1° colpevole". E la lezione Sarri..
"La colpa di quanto sta accadendo è di tutti, la mia per primo. Non so cosa succederà, dobbiamo lavorare a testa bassa e poi vedremo se la società dovrà prendere delle decisioni". Parole pronunciate - alla consegna del Tapiro d'Oro di Striscia la Notizia - da Sinisa Mihajlovic a mente fredda. Fa ancora male la sconfitta per 0-4 a San Siro contro il Napoli. I tifosi a fine match hanno rivolto cori ironici contro Adriano Galliani e invitato la squadra ad andare a lavorare.
Dal ritiro dalla Nazionale a Coverciano, Antonio Conte (accostato con forza ai rossoneri la scorsa primavera) ha fatto coraggio a Sinisa: "Penso che alla fine i valori verranno fuori. Mihajlovic sta lavorando bene".
La lezione di Sarri a Sinisa e a Berlusconi
Di Pietro Mancini
Spesso, il calcio, come la vita, offre vicende paradossali. Nella scorsa estate, chi lo avrebbe detto che proprio il sussiegoso "niet" di Mihahilovic al presidente del Napoli, che gli aveva offerto la panchina degli azzurri, non quella della Juve Stabia, si sarebbe rivelato un elemento molto postivo per il club campano ?
Il cui patron, don Aurelio de Laurentiis, ha scelto il casereccio, ruspante, ma molto bravo, Sarri, ex Empoli, che ha smentito i "gufi", di renziana memoria, e quanti, come Maradona, già campioni in campo, non lo sono affatto nei commenti e nelle previsioni.
E, dopo la brillante promozione alla Scala del pallone, i fans del Napoli sognano di battere, al San Paolo, dopo la sosta, la capolista Fiorentina di Sousa.
E il Milan ? Forse, un pizzico di maggiore modestia, in campo e fuori, non nuocerebbe al tecnico serbo, che sinora non ha dimostrato di essere più competitivo dei suoi predecessori, Seedorf, Inzaghi e, soprattutto, di Max Allegri, tutti antipatici, e non solo per ragioni calcistiche, a nonno B.
Quanti, nel pallone come in politica, dicono di avere il "quid", che da tempo Berlusconi cerca, invano, nei suoi collaboratori, nel Milan e in Forza Italia, devono dimostrarlo, non con i proclami. Ma con l'impegno e con i risultati. Ed evitando altre umilianti batoste, come quella rifilata ai rossoneri dal gruppo, forte e unito, del silenzioso, ma sinora più convincente di Benitez, mister Sarri.
E se è ormai certo che, a Natale, l'allenatore del rigenerato Higuain e di Insigne (complimenti, Lorenzino! ) gusterà gli squisiti dolci partenopei, incerto appare la mangiata del buon panettone meneghino per l'ex tecnico della Samp.
Coraggio, Sinisa ! Ti auguriamo di mostrare, presto, le tue qualità di condottiero. Se dovesse, tuttavia, scattare l'esonero, l'amicizia, bella e vera, tra te e Roby Mancio, spingerà il coach dell'Inter a riservare a te, alla tua bella signora e ai tuoi cari ragazzi abbondanti porzioni di gustoso panettone...
Pietro Mancini