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Daniele De Rossi, ecco la seconda vita del nuovo allenatore della Roma

di redazione sport

Dal buon vino ai ristoranti stellati, ma non solo: il ritorno nella Capitale per Daniele De Rossi ha un significato speciale

Daniele De Rossi, il tecnico della Roma tra sushi e buoni vini

Dopo l'esonero di José Mourinho sarà Daniele De Rossi a guidare la Roma. Nel giro di pochi giorni l'ex centrocampista giallorosso potrebbe tornare ad animare non solo il prato di Trigoria che ha lasciato – da giocatore – 4 anni fa, ma anche le tante buone tavole che nel corso degli anni ha frequentato nei momenti liberi.

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Come riporta il Gambero Rosso, Daniele De Rossi è un grande appassionato di buon cibo e buon vino, e molti sono stati gli avvistamenti che hanno accompagnato la sua permanenza in città durante e dopo la sua militanza in maglia giallorossa: da Zuma in cui cenò insieme a tutta la squadra e parte dello staff a poche ore dalla sua ultima partita con la Roma nel 2019, a Chinappi in cui tre anni prima aveva festeggiato il suo matrimonio sempre insieme ai suoi compagni, ci sono poi stati Retrobottega, scelto per una cena di anniversario, Pierluigi – tra gli indirizzi di riferimento – Romolo al Porto di Anzio, e molti altri. Ristoranti dei vip ma anche insegne meno note che confermano la passione dell'ex giocatore per la buona tavola. Una passione che è stata la chiave di volta per risolvere una situazione ingarbugliata che vedeva proprio Daniele De Rossi protagonista nell'affair Settembrini.

Proprietario delle mura del caffè Settembrini – ex Caffè Giolitti – su cui gravava una lunga morosità da parte dei gestori dell'attività, fu proprio Daniele De Rossi a cercare Cinzia Achilli e Daniele Tagliaferri, famiglia di ristoratori di lunga esperienza: loro l'enoteca Achilli al Parlamento, vero tempio per gli appassionati del buon bere e buon mangiare, che De Rossi frequentava come cliente. Ed è stato proprio lui a intercettare nella famiglia Tagliaferri l'esperienza, la professionalità e lo stile adatti per prendere in mano quel locale a un passo da viale Mazzini e dalla Rai che gestiscono ancora oggi, con un passaggio di consegne e una procedura per le nuove licenze fatti a passo di carica per evitare che il bar chiudesse e i suoi dipendenti perdessero il lavoro. Succedeva alla fine del 2018, per ripartire sotto l'egida Achilli all'alba del nuovo anno, con tanto di tavolo di mediazione convocato all’inizio di dicembre dall'allora presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi per scongiurare la chiusura definitiva.