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Eldense, gare truccate salgono a cinque

Eldense, gare truccate salgono a cinque


Emergono nuovi dettagli sull'Eldense, la squadra spagnola sospettata di combine dopo la sconfitta per 12-0 rimediata sabato contro il Barcellona B nel campionato di terza divisione. Secondo quanto riporta radio 'Cadena Cope', che cita fonti investigative, ci sarebbero altre quattro partite finite nel mirino degli inquirenti, per un giro di affari comprensivo tra i 200mila e i 500mila euro a gara: Villareal B-Eldense (4-0, del 18 febbraio scorso), Atletico Baleares-Eldense (5-0, del 5 marzo scorso), Cornella-Eldense (3-1, del 19 marzo scorso), e Eldense-Gava (0-1 il 26 marzo scorso).


ELDENSE, FERNANDEZ, DALLE LACRIME ALLE MANETTE


Nelle indagini sullo scandalo, finora, le persone fermate dalle forze dell'ordine sono cinque. Si tratta di Filippo Vito Di Pierro, l'allenatore senza patentino dell'Eldense, Nobile Capuani, uomo immagine della cordata italiana che ha preso il controllo della società da gennaio, Fran Ruiz, l'allenatore in panchina nel match con il Barcellona B già rimesso in libertà senza imputazioni, e i calciatori Nico Chafer e Mikey Fernandez. Quest'ultimo, 20enne ex canterano del Valencia, era stato immortalato disperato in lacrime subito dopo il 12-0 col Barcellona B.  "Il giorno più duro della mia vita calcistica", aveva scritto su Twitter.


GRAVINA, INFILTRAZIONI MAFIOSE NON SOLO IN ITALIA MA ANCHE IN ALTRI PAESI


"Il problema delle frodi e delle infiltrazioni anche di tipo mafioso non riguarda solo l'Italia ma comincia a sfiorare anche altre nazioni come la Spagna". E' il pensiero del presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, in merito al problema delle infiltrazioni mafiose nel mondo del calcio anche alla luce dei recenti arresti che hanno coinvolto la squadra di Serie B spagnola, Eldense. "Personalmente non sono a conoscenza di infiltrazioni mafiose nel calcio altrimenti ne avrei già fatto denuncia -aggiunge Gravina a margine della firma di un protocollo con Agenzia delle dogane e dei monopoli e Sportradar contro il match fixing-. Dobbiamo erigere delle barriere, incontrare giocatori e dirigenti delle società, noi come Lega possiamo fare questo poi ci sono organi preposti al monitoraggio dell'attività criminale che per quanto dimostrato fino a oggi riescono sempre a individuare chi commette una frode". Oggi il procuratore federale Giuseppe Pecoraro torna ad essere ascoltato dalla commissione parlamentare antimafia."Credo che la commissione antimafia abbia un ruolo importante, è fuori discussione che in Italia esiste un fenomeno di tale gravità da fare necessariamente stimolare un'attività di indagine a livello parlamentare -sottolinea il numero uno della Lega Pro-. Nel nostro mondo ognuno ha un suo ruolo e deve rimanere nelle proprie competenze. La nostra è quella di tutelare lo sport attraverso un processo di informazione ed educazione. Poi ci sono la Commissione antimafia e gli organi di polizia che in Italia mi sembra diano ottimi risultati".

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