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Embolo gol al "suo" Camerun ai Mondiali 2022 in Qatar ma non esulta

Embolo, perché non ha esultato dopo il gol al Camerun nei Mondiali 2022 in Qatar

Embolo gol con la Svizzera, ma non esulta contro il "suo" Camerun

La Svizzera batte il Camerun 1-0 ai Mondiali 2022 in corso in Qatar: il match winner è l'attaccante Breel Donald Embolo (su crosso dell'ex Inter Shaqiri). Ma il giocatore, malgrado il gol pesantissimo (il numero 12 con la nazionale elvetica), che fa impennare le azioni dei rossocrociati in ottica qualificazione ottavi di finale (ma è un girone complicato con Brasile e Serbia), non esulta.

Embolo e il gol in Svizzera-Camerun: alza il braccio, poi non esulta

Breel Embolo dopo il gol vittoria in Svizzera-Camerun alza le mani, abbraccia Shaqiri che gli ha fornito l'assist e poi quasi si scusa. Il motivo? Il 25enne attaccante svizzero è nato nella capitale camerunense (Yaoundé) e si è trasferito in Svizzera a sei anni. Dal 2014 ha la cittadinanza elvetica e si sente molto svizzero ("Penso di essere svizzero al 60 o 70 per cento ora, più di quanto non sia africano" le sue parole in una recente intervista), ma ovviamente non ha mai dimenticato le sue origini. Ad esempio, va sottolineato che il calciatore in forza al Monaco (dopo sei anni in Bundesliga: arrivò dal Basilea allo Schalke 04 passando successivamente al Borussia Mönchengladbach dove ha giocato tre stagioni) ha un'associazione benefica attiva proprio in Camerun (sostiene i bambini svantaggiati del suo Paese d'origine, in Perù - dove è nata la mamma - e quelli rifiugiati in Svizzera), oltre al poster appeso in camera da ragazzino era quello di Eto'o (oltre a quelli di Ronaldinho e 50 Cent).

 


Embolo, il match winner di Svizzera-Camerun ai Mondiali in Qatar e la maglia 36

Una curiosità su Breel Embolo: nei Mondiali 2022 in Qatar sta giocando la maglia numero 7 della Svizzera, ma di solito nelle squadre di club solitamente usa il 36. La ragione è legata alla sua storia di immigrato nel Paese elvetico e lo spiegò in un'intervista: il 36 era la linea dell'autobus con cui andava agli allenamenti da ragazzo: "In Svizzera mi sono sentito ben accolto, ho trovato molti amici. Il calcio ha reso più facile la mia integrazione, mi piace avere questa connessione anche con il numero che indosso".