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Fase 2 riapertura palestre. "Almeno mezzo miliardo di danni con il lockdown. Al governo chiediamo..."
Riapertura palestre, Vito Scavo (CEO McFIT Italia e COO RSG Group GmbH) ad Affaritaliani.it: "Il governo regolarizzi tutto il settore del fitness e poi..."
Le palestre si preparano alla riapertura prevista per il 25 maggio. Il governo ha elaborato le linee guida dettagliate, in continuità con le disposizioni di Inail e Istituto superiore di Sanità. Tante le misure previste: per dirne qualcuna si passa dalla possibilità di misurare la temperatura ai clienti, allo stop ai corsi che prevedano contatto fisico, sino a una distanza di almeno 2 metri durante l'attività fisica in palestra e almeno 7mq di vasca per ogni nuotatore in piscina.
La ripartenza è ormai dietro l'angolo, ma intanto questa fase di lockdown dovuta alla pandemia di coronavirus ha generato grandi problemi economici al settore.
"Il danno minimo è di circa mezzo miliardo di euro considerando che l’indotto diretto del settore fitness (abbonamenti) è di 2 miliardi di euro all’anno. L’indotto indiretto dell’intero settore è di 10 miliardi all’anno", spiega ad Affaritaliani.it Vito Scavo – CEO McFIT Italia e COO RSG Group GmbH, la multinazionale fitness più grande d’Europa con 2 milioni di abbonati in 300 centri fitness e 5000 dipendenti in 12 nazioni.
Non temete una diffidenza delle persone a tornare in palestra quantomeno nel medio periodo?
"Assolutamente no, in questo periodo più che mai tutti hanno capito l’importanza del nostro settore per la salute. Probabilmente sarà difficile nel primo mese di attività e per questo motivo concentreremo le nostre energie anche in attività di marketing per dare fiducia agli abbonati perché si sentano in sicurezza all’interno delle palestre. Si tornerà come prima, pre-emergenza Covid-19. Il Fitness contribuisce alla salute delle persone, non è un problema o una minaccia per il popolo".
E cosa pensate di fare per riportare le persone in palestra?
"Adotteremo tutte le misure necessarie che verranno dettate dal Decreto del Governo per garantire la sicurezza all’interno dei centri fitness e lo comunicheremo ai nostri abbonati tramite tutti i mezzi a nostra disposizione (social network, newsletter e comunicazione all’interno del centro fitness)".
Voi avete lanciato ad aprile un fitness-channel in live stream con allenamenti seguiti anche da alcuni vip (da Vieri e Elettra Lamborghini passando per la coppia Juliana Moreira-Edoardo Stoppa, oltre a diverse atlete olimpiche, Belen e Maddalena Corvaglia). Come sono andate le adesioni alla vostra app?
"Abbiamo messo a disposizione dal primo giorno di chiusura dei nostri centri fitness la nostra piattaforma CYBEROBICS non solo ai nostri abbonati ma a tutto il mondo. L’app contiene più di 100 video corsi On Demand tenuti dai migliori Trainer del mondo in location mozzafiato (spiagge della California, Miami Beach, Malibù Beach, etc etc) e più di 50 video lezioni in Live Stream a settimana. Ad oggi più di 2 milioni di persone nel mondo stanno utilizzando CYBEROBICS".
L'Italia entra giorno dopo giorno sempre più nella fase 2: come cambieranno le palestre in un mondo che deve convivere con la pandemia di coronavirus?
"Abbiamo riaperto in Repubblica Ceca, Ungheria, Svizzera e in un’intera regione della Germania. Le linee guida sono più o meno le stesse in tutti i Paesi. Staremo ancora più attenti all’igiene degli ambienti e delle persone. Verranno utilizzate le mascherine e ci adegueremo alle linee guida e ai protocolli che verranno dati dal Governo".
Cosa chiedete alle istituzioni per aiutarvi nella ripresa?
"Sgravi fiscali per le imprese che hanno continuato a sostenere i costi durante il lockdown (stipendi dei dipendenti, affitti e utenze) ed incentivi per sostenere le spese per mettere in sicurezza le palestre. Incentivi per gli abbonati per tornare a praticare attività sportiva. Regolarizzare tutto il settore del fitness perché in questo momento ci sono Associazioni (senza scopo di lucro) e Società vere e proprie (che pagano l’iva e i contributi), non possono competere. Il Governo dovrà investire nell’educazione del popolo all’attività sportiva, motoria. Stare bene conviene al singolo cittadino ma soprattutto al Governo che deve sostenere le spese sanitarie per mantenere il proprio popolo".
L'RSG GROUP di cui lei fa parte è una multinazionale del fitness a livello europeo. In Paesi come Germania, Spagna, Svizzera... come vivono e come stanno affrontando la riapertura delle palestre rispetto all'Italia?
"Il tempo di lockdown negli altri paesi è stato più breve. In Germania e in Svizzera ci sono state chiare e tempestive linee guida per riaprire i centri fitness in sicurezza. Negli altri paesi il Governo ci ha sostenuto sin da subito per quanto riguarda la cassa integrazione. In Italia abbiamo anticipato la cassa integrazione ai nostri dipendenti. Sin dal primo giorno di chiusura dei centri fitness abbiamo garantito il posto di lavoro a tutti i dipendenti e abbiamo istituito un fondo interno privato per i lavoratori che a causa dello stipendio ridotto faticano a pagare l’affitto, le spese alimentari o i medicinali".