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Figc, il presidente Gravina ha assunto Tajani jr e la figlia di Giorgetti

di redazione sport

La sua posizione é in bilico a causa dei pessimi risultati degli azzurri e degli scandali. Così ha deciso di coprirsi politicamente a destra

Figc, le mosse "politiche" di Gravina. Due assunzioni a Dx e un rifiuto ai giallorosa

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha fatto un doppio colpo di "mercato", pescando dalla politica, assumendo prima la figlia del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e ora pure il figlio del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il capo del calcio italiano - si legge su Il Fatto Quotidiano - si copre a destra. L'ultimo neo assunto è Filippo Tajani, secondogenito del leader di Forza Italia: lui è uno dei primissimi beneficiari della grande avventura di Euro 2032, il torneo assegnato all'Italia in condivisione con la Turchia, che non si sa ancora in quali stadi e con quali soldi verrà organizzato, ma intanto ha già cominciato a imbarcare risorse. Tajani jr. lavorerà nel dipartimento che si occupa degli Europei 2032, con un contratto (per ora) fino al prossimo aprile.

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Tajani jr però - prosegue Il Fatto - non è l'unico rampollo ministeriale in Figc. Prima di lui, Marta Giorgetti, figlia di Giancarlo, entrata circa un anno e mezzo fa per uno stage, poi confermata a tempo determinato. Lei si occupa dell’organizzazione delle partite della nazionale allo stadio. Per carità, due indizi non fanno una prova. Qui volendo ci sarebbe pure il terzo, visto che in passato dagli uffici di via Allegri era transitato pure un parente dell’ex ministro del M5s Vincenzo Spadafora. Coincidenze o meno, il ruolo incidentale di datore di lavoro dei figli di due ministri cardine del governo Meloni, aiuta a blindare politicamente la poltrona di Gabriele Gravina, in un momento delicato fra figuracce sul campo e scandali fuori. Il n.1 della Figc ha superato indenne la mancata qualificazione ai Mondiali 2022, senza che una voce si levasse dalle istituzioni (spietate invece con Tavecchio), e solo adesso è stato puntato dalla politica, o almeno da una sua parte. In estate gli era stato proposto il ruolo di federatore del campo largo alle Regionali in Abruzzo tra Pd e M5S, offerta declinata dal diretto interessato, comunque indicativa delle sue frequentazioni.