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Formula 1; Verstappen come Senna a San Paolo

di redazione

Il pilota della Red Bull si aggiudica il Gp del Brasile ed ipoteca il mondiale, proprio come fece l'idolo di casa nel 1991

Verstappen il "Mago" della pioggia a San Paolo come Senna 

Nello spostarsi dalla pista di San Paolo a quella di Las Vegas il mondo della Formula 1 oggi celebra Max Verstappen. La clamorosa rimonta che lo ha portato dalla 17esima posizione sulla griglia di partenza al gradino più alto del podio è già entrata nella storia dato che in pochissimi sono stati i piloti capcaci di recuperare così tante posizioni, ma non solo per questo. 

Impossibile infatti non fare il paragone con la gara del 1991 con Senna che sulla stessa pista, anche allora battuta dalla pioggia, riuscì a conquistare gara e titolo mondiale, il tutto con un problema alla mano che lo stava debilitando e che sul podio non gli consentì nemmeno di sollevare la coppa del vincitore.

Verstappen come Senna

Da campione a campione, quindi, anche perchè la vittoria di ieri è forse la prima in cui l'olandese è riuscito a spezzare quel velo che aveva sempre coperto i suoi primi tre titoli mondiali. Fino a qui infatti si è sempre sostenuto che dietro i trionfi dell'olandese ci sia l'apporto decisivo di una macchina imbattibile, una spanna sopra tutte le altre.

Oggi no. Oggi la Red Bull non è più lo schiacciasassi di un tempo al punto che non vinceva un Gran Premio da 10 gare. Oggi l'auto austriaca arranca dietro McLaren e anche Ferrari apparse decisamente superiori negli ultimi Gp. Ma con la pioggia che ha smussato le differenze tecniche è emerso il pilota. Verstappen ha fatto vedere a tutti di essere ancora una categoria sopra i rivali, primo tra tutti quel Lando Norris incapace di mettere in pista la superiorità della sua auto, anzi, che appare nervoso nei momenti che contano con un errore dopo l'altro.

L'olandese quindi adesso ha il titolo in pugno. Gli basterà evitare grossi errori per gestire il vantaggio fino alla fine e conquistare un mondiale che sarebbe molto più merito del pilota che della macchina.

Come faceva Senna...

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