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Ibra punge il Milan: "Non mi hanno offerto quanto volevo"

"L'estate scorsa c'e' stata un'offerta concreta del Milan. Se io avessi detto si', avremmo fatto l'affare. Ma non siamo mai arrivati a quel punto, non era quello che volevo. Pero' ero grato al Milan. Per me e' il club piu' grande in cui abbia mai giocato. E io ho giocato in tanti club importanti. Ma il Milan non ha paragoni: come lavorano, l'organizzazione... E poi che squadra fantastica avevamo". A parlare, sulle pagine della 'Gazzetta dello Sport' in edicola oggi, e' Zlatan Ibrahimovic, 34enne attaccante svedese del Psg, accostato durante l'estate di nuovo al Milan. "Se mi manca Milano? "San Siro, la citta', la gente, la lingua: ho ricordi bellissimi - spiega il fuoriclasse svedese con trascorsi anche con le maglie di Juventus ed Inter - L'ho sempre detto: l'Italia e' la mia seconda casa. Mi sono trovato molto bene li'. E fosse stato per me non avrei lasciato il Milan".
Ibra, pronto a disputare con la sua nazionale lo spareggio contro la Danimarca per un posto agli Europei, non esclude un suo ritorno in Italia: "Come ho detto, e' la mia seconda casa. E' il posto dove sono diventato famoso, con la Juventus. All'Ajax non ero ancora una stella internazionale. In bianconero e' cambiato tutto: il mondo ha aperto gli occhi e mi ha visto. A parte l'anno al Barcellona, ho giocato e vissuto in Italia dal 2004 al 2012. Ho vinto il campionato con i tre club piu' grandi, Juventus, Inter, Milan.Sono diventato capocannoniere, sono stato scelto come miglior giocatore. Per me quello resta il campionato migliore del mondo. E anche il piu' difficile per un attaccante, perche' si pensa prima a non prendere gol, che a farli. In ogni caso - conclude Ibrahimovic - il vostro Paese restera' nel mio cuore".