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Ibrahimovic rientra per rilanciare il Milan. Ma è allarme difesa per Pioli e poi..

Di Giordano Brega

Il Milan si salva contro il Genoa col pareggio di Kalulu, ma i tanti infortuni mostrano che la coperta è corta

Milan imbattuto anche col Genoa e record strappato al grande Torino

Il Milan resta imbattuto nonostante una emergenza da allarme rosso (Ibra, Kjaer, Bennacer, Theo Hernandez, Gabbia out a Marassi) e una partita che  si è complicata non poco sul campo del Genoa (padroni di casa avanti due volte nel risultato con la doppietta di Mattia Destro), salva il primato in classifica (ma ora l'Inter è a un punto dopo l'1-0 sul Napoli) e si prende un record: i rossoneri hanno segnato almeno due gol in 14 partite consecutive: mai nessuno nella storia della Serie A, superato il grande Torino che nel 1948 si fermò a quota 13.

Genoa-Milan, i gol di Calabria e Kalulu salvano l'imbattibilità del Diavolo

Ma a Marassi (come nel match interno di domenica contro il Parma, 2-2 grazie al pareggio nei minuti di recupero di Theo Hernandez: la sua assenza a sinistra si è sentita contro il Genoa), l'attacco ha fatto fatica. Non è forse neppure un caso che i gol siano arrivati da due... difensori: prima uno splendido diagonale da fuori area di un ottimo Davide Calabria (voto 6,5) imbeccato da Calhanoglu (voto 6), poi la zampata... 'alla Pippo Inzaghi' sotto porta di Kaluku (voto 5,5 per le incertezze sui gol presi) su sponda di Alessio Romagnoli (da azione di corner, voto 6- al capitano).

Rebic, Leao e... l'assenza di Ibrahimovic al centro dell'attacco

Poco da Rebic (voto 5,5: una splendida azione in solitario nel primo tempo, saltando due uomini, ma Perin ha sventato) e pochissimo da un Rafael Leao (voto 5) rientrato da poco dopo l'infortunio e che ancora non ha recuperato lo smalto giusto. Qualcosa sull'esterno di destra nel primo tempo da Castillejo (voto 6-), mentre Hauge (voto 5,5), subentrato nella ripresa, al di là della sfortuna sulla conclusione uscita di un nulla non è riuscito a spaccare la difesa genoana. Manca Zlatan Ibrahimovic là davanti: lo svedese con la sua classe, carisma e il suo fisico è punto di riferimento fondamentale per questo Milan.

Ibrahimovic rientra per rilanciare il Milan. Ma è allarme difesa per Pioli

Il rientro di Ibra è comunque dietro l'angolo: dovrebbe essere pronto per la partita di domenica sul campo del Sassuolo di De Zerbi (Zlatan oggi ha fatto lavoro differenziato, venerdì sarà più chiaro se Pioli potrà averlo a disposizione nella prossima partita). Ma c'è anche un problema in difesa malgrado un grande Donnarumma (voto 7,5, a Genova Gigio evita il 3-2 su sforbiciata di Scamacca nel finale). “Anche oggi abbiamo subito due gol ma concesso poco. I gol che stiamo prendendo stanno diventando un po’ troppi, oggi non abbiamo marcato bene e coperto gli spazi sui due cross”, ha detto Stefano Pioli dopo Genoa-Milan. E qui certamente pesa l'emergenza nel reparto. Soprattutto l'assenza di Simon Kjaer: il danese era un vero leader là dietro e senza di lui manca molto. Tra l'altro sta meglio ma il suo rientro, salvo cambi di programma, dovrebbe essere posticipato e si punta al match infrasettimanale del 23 dicembre contro la Lazio. Anche se resta ancora qualche speranza che torni a disposizione contro il Sassuolo. Senza dimenticare che è out anche Matteo Gabbia (per lui il ritorno in campo è previsto tra circa un mese).

Al fianco di Alessio Romagnoli dunque potrebbe essere confermato il 20enne Kalulu (il brasiliano Duarte l'alternativa). Il francese, arrivato in estate a parametro zero dal Lione, è un terzino che può giocare anche in mezzo. Ha fatto vedere buone cose in queste partite (Sparta Praga, Parma e Genoa), salvando anche i rossoneri con il gol del pareggio di Marassi. Ma sui due gol di Mattia Destro (in particolare il secondo) ha le sue responsabilità. Ci sta, deve crescere ed è giusto dargli tempo, ma il Milan ha bisogno di qualche certezza.

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Al di là dei futuri recuperi di Kjaer e Gabbia nel mercato di gennaio servirà un colpo in difesa (Kabak, Lovato, Simakan tra i nomi più caldi), oltre a uno in attacco (una punta centrale, Rebic fatica in mezzo e ha bisogno di liberare la sua potenza sull'esterno) e magari a centrocampo (un cambio in mezzo per far rifiatare ogni tanto a Kessie e in grado di entrare nelle rotazioni con Bennacer e Tonali). Anche perchè dopo la sosta si giocherà sempre: campionato, Coppa Italia ed Europa League (con i due match contro la Stella Rossa in mezzo alle sfide contro Inter e Roma) e servirà una rosa robusta per reggere l'impatto.